Aprile / Maggio 2005
Anno VI n. 4
____________________

Editoriale

CHI SIAMO

Dalla parte delle formiche

SALUTE
& BENESSERE

Succubi di un'abitudine

Noi cultori dell'health foods

Le vitamine dell'anima

I forzati del fitness casereccio

Letti separati, rinasce l'amore

Forno a legna con le ore contate

CONVERSAZIONI
INNOVATIVE

Vicini...vicini?

Se la vita comincia in soffitta

Due sconosciuti un ascensore e poi...

Bancarelle a "tutto gratis"

AMBIENTE

Benessere a prova di bussola

La casa secondo un click

STILI DI VITA

Ikea, l'uomo che si fece da solo

Il piacere di dedicarsi del tempo

Masochismo che piacere

L'insolito trono

Il colore del guscio

VIVERE
CON SUCCESSO

Casa e bottega

Abitare bene per lavorare meglio

NEWS

Notizie e curiosità dal mondo della salute e del benessere

VITA IN POSITIVO

La firma d'oro del Processo

Arbitro, mestiere o vocazione

Ad ogni quadro la sua cornice

CINEMA

Cinema story

Supersize me

 





Lucio Vizzaccaro può essere definito un poeta del pennello. Dal 1979 espone le sue opere in molte delle più belle città italiane ma anche all'estero, soprattutto nelle collezioni private possiamo scoprire i suoi acquerelli.
Il suo studio è una stanza in cui trasuda l'odore di arte, ci sono quadri e cornici sparsi un po' dovunque con un'enorme tavolo nel mezzo dove sta prendendo forma uno dei suoi ultimi lavori. La sua è una famiglia di "artisti" che si dilettano oltre che nella pittura anche nella musica. Un uomo molto riservato, quasi schivo che fatica inizialmente a parlarci del suo lavoro e delle sue opere, come se quel mondo a cui lui appartiene e che gli appartiene fosse difficile da spiegare a chi non ne fa parte.
L'arte in generale, ma soprattutto un quadro, ha un grande valore estetico, da cui deriva il piacere per i nostri occhi e per la nostra mente. Proprio per questo vogliamo capire, grazie all'aiuto di Lucio Vizzaccaro, come nasce e prende vita, e perché no, quali benefici si possono ottenere dalla scelta di un quadro.
Come e quando è iniziata la passione verso la pittura?
E' cominciato tutto per caso. Quando ero ragazzo mi divertivo con mio fratello Marcello a disegnare, sotto forma di vignette, delle situazioni che vivevamo facendo una sorta di gara. Devo ammettere che lui era più bravo di me. Poi i primi lavori l'ho realizzati come illustratore di cartelloni per il circo di Montecarlo e l'Orfei. Pian piano ho capito che quella passione poteva diventare per me oltre che un lavoro anche un modo per comunicare con gli altri.
Perché utilizza maggiormente la tecnica dell'acquerello?
Quando frequentavo l'accademia, durante le lezioni, mi capitò di incontrare tra gli allievi un tipo un po' particolare nell'aspetto, ma un vero genio, che dipingeva con gli acquerelli. Io ero convinto che bisognasse diluire il colore nell'acqua invece vidi dipingere da lui un edificio con delle vetrate e rimasi sbalordito. Prendeva il pennello lo intingeva nell'acqua, il colore sulla punta era quasi inesistente ma riusciva così a far "vivere" il quadro. Aveva una velocità incredibile nell'esecuzione. Decisi allora che mi sarei dovuto mettere alla prova con quella tecnica.
L'acquerello mi piace perché è istintività, è molto vicino al disegno e ha bisogno di una mano veloce. Dipingo di getto, spontaneamente con sovrapposizioni continue, ma cio' che mi conquista di più di questa tecnica è l'uso della non materia: l'acqua.
Abbiamo notato che nei suoi quadri c'è sempre il binomio natura-uomo.
I paesaggi e il verde sono motivo principale nei miei quadri, ma vi inserisco sempre anche qualcosa di architettonico, fatto dall'uomo. E' un pensiero positivo e ottimistico, spero che cio' che ritraggo possa essere anche cio' che vivo. Sono fiducioso che l'uomo si renderà conto prima o poi delle bellezza della natura che lo circonda e vi saprà dare il giusto valore.
Quale è stato il complimento più bello che ha ricevuto?
Un giorno un mio cliente incontrandomi mi disse: "Lo sai Lucio il tuo quadro ho deciso di appenderlo davanti al divano, perché la sera quando torno dal lavoro, ho il bisogno di rilassarmi e allora mi siedo e mi godo quei paesaggi e quei colori". Sono sicuro che l'arte non fa "guarire" ma di certo aiuta lo spirito.
Come si può valorizzare al massimo un'opera d'arte creando anche una sorta di equilibrio ?
Ognuno di noi forse quando vede un quadro lo immagina all'interno di una stanza o sopra una scrivania, la collocazione diventa un fatto molto soggettivo. L'armonia all'interno di una casa è creata dalla persona che disponendo i quadri in una data maniera riesce a creare un proprio equilibrio interno.
Il valorizzare un quadro poi, vuol dire completarlo con una bella cornice, di solito ai miei quadri ne cambio più di una, sino a quando non trovo quella che per me completa l'opera.

E. C.