Aprile / Maggio 2005
Anno VI n. 4
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Editoriale

CHI SIAMO

Dalla parte delle formiche

SALUTE
& BENESSERE

Succubi di un'abitudine

Noi cultori dell'health foods

Le vitamine dell'anima

I forzati del fitness casereccio

Letti separati, rinasce l'amore

Forno a legna con le ore contate

CONVERSAZIONI
INNOVATIVE

Vicini...vicini?

Se la vita comincia in soffitta

Due sconosciuti, un ascensore e poi...

Bancarelle a "tutto gratis"

AMBIENTE

Benessere a prova di bussola

La casa secondo un click

STILI DI VITA

Ikea, l'uomo che si fece da solo

Il piacere di dedicarsi del tempo

Masochismo che piacere

L'insolito trono

Il colore del guscio

VIVERE
CON SUCCESSO

Casa e bottega

Abitare bene per lavorare meglio

NEWS

Notizie e curiosità dal mondo della salute e del benessere

VITA IN POSITIVO

La firma d'oro del Processo

Arbitro, mestiere o vocazione

Ad ogni quadro la sua cornice

CINEMA

Cinema story

Supersize me

 




Sbuffa, si spazientisce, tira su una sigaretta, cambia continuamente stazione radio. Ha fretta il signor Rossi e il traffico delle 6 di sera sulla tangenziale lo urta terribilmente. A casa ad attenderlo c'è la sua minipalestra acquistata al più famoso megastore sportivo della città. Una decisione presa dopo l'ultimo consulto con la sua bilancia. Verdetto inappellabile: 98 chilogrammi, troppi per il suo metro e sessantotto! Non c'è tempo da perdere, tra un po' bisogna affrontare la spiaggia, possibilmente senza quella pancetta e quelle maniglie che non lo fanno certo apparire come un figurino che fa impazzire le donne. Allo "Sporting Club", la palestra in cui si è iscritto a settembre, non ci va più da qualche mese. Colpa di un lavoro che lo assorbe fino a sera e di una vita che non lascia spazio al tempo libero. Settanta euro mensili buttati lì. Al massimo ci sarà andato dieci volte, forse undici. Poche per sperare di avere l'addome a tartaruga, due bicipiti definiti, un sedere più tondo e una vita più stretta di quella mostrata vergognosamente l'estate scorsa. La minipalestra è la sua ultima spiaggia per provare l'impossibile, a patto di dedicarci almeno 45 minuti al giorno. Saltare una seduta vuol dire vanificare le piroette in mezzo al traffico, i semafori attraversati con l'arancione prossimo al rosso e, soprattutto, i 600 euro spesi per comprarsi un po' di attrezzi: una panca multifunzionale, una cyclette supertecnologica e due coppie di manubri. Da internet, poi, si è scaricato una quarantina di fogli con tutti i consigli sugli esercizi da fare. Lì, in mezzo a quel serpentone di auto, c'è tutto questo nella sua testa e un chiodo fisso che lo tormenta: dimagrire e farsi un fisico degno.
Il signor Rossi arriva finalmente sotto casa, entra in garage e, mentre la serranda automatica del suo garage si alza, chiama l'ascensore con la speranza di guadagnare quei trenta secondi che possono rivelarsi decisivi. Puntuale come un orologio svizzero, apre la porta di casa e fa a tempo appena a leggere un bigliettino lasciato dalla moglie, prima di andare a lavoro, che lo invita a riscaldare la cena e di scongelare la carne per il giorno dopo. Si sfila la cravatta, si toglie la giacca e i pantaloni, e in mutande, canottiera e calzini si precipita in quella stanza dove ha montato la sua "salvezza". A casa, da solo, non serve nemmeno indossare i pantaloncini e la maglietta di marca, un bel vantaggio. Il sedile della cyclette è abbassato e con pazienza lo ripristina nella posizione per lui ideale. Prima di iniziare, apre la valigetta e tira fuori il cd taroccato comprato durante la pausa pranzo da un marocchino. Dovrebbe essere una raccolta dance del momento e serve per ricostruire l'ambiente della palestra e aiutarsi nel trovare il ritmo giusto. Ma c'è un inconveniente: il lettore non ne vuol sapere di "leggere" quel compact disc fasullo. Altri 5 euro buttati! Non fa niente, per il fisico questo ed altro. Senza disperare, ne tira fuori uno originale dal raccoglitore cd e con ritrovato sollievo lo inserisce nel "multiplayer" del suo compatto hi-fi. Alza il volume quasi al massimo e in quel momento inizia la sua lezione giornaliera di fitness fatto in casa. Le vibrazioni prodotte dai bassi mal regolati stanno per far cadere dalla mensola la cornicetta con la foto familiare della vacanza a Tor Vajanica. Se n'accorge, il signor Rossi, interrompe la sua pedalata e va ad abbassare il volume del suo impianto di qualche tacca, anche per non scocciare troppo la vicina che sta guardando in tv il quiz di Amadeus. Quasi quasi rimpiange la palestra, almeno lì non c'erano di questi problemi. Non importa, è il risultato che conta e la pedalata può riprendere in tutto il suo vigore.
Dal display della cyclette l'indicatore delle calorie fa segnare cifre sempre più crescenti: 100, 150, 200... Le gocce di sudore intanto cominciano ad esondare dalla fronte per finire la loro corsa sul pavimento. In palestra bisognava tenere con sé un asciugamano, a casa questo bon ton salutistico può anche andare a farsi friggere. Al massimo bisogna fronteggiare le urla della moglie per quelle macchie sulle mattonelle. A quota 300 calorie bruciate è il momento di passare alla panca per gli addominali. Il consiglio di un personal trainer sul web dice che occorrono al giorno almeno tre serie da 40. Il signor Rossi ritiene che 20 possano andare bene lo stesso, tanto su internet esagerano sempre e poi a lui non serve vincere il campionato mondiale di fitness. Al quindicesimo piegamento del ventre si cominciano a sentire i primi dolorini all'addome, insieme al sapore della cipolla contenuta nella polpetta mangiata a pranzo che comincia a tornare su. Forse stavolta si ferma a due sedute, tanto recupererà il giorno dopo facendone quattro, giusto per rimettere a paro le cose.
Dopo gli addominali, la personalissima scheda prevede le aperture sulla panca con i manubri. E' un esercizio utile per sviluppare il torace. Anche in questo caso invece di tre serie il signor Rossi ne fa due da 15. E' stata una giornata di lavoro pesante ed è meglio non sollecitare troppo il fisico. Restano da fare ancora gli esercizi per i bicipiti e per le spalle, quest'ultimi sono particolarmente faticosi e noiosi, e poi servono a poco per la pancia. Meglio rimandare a domani, per questa sera può bastare così. Sudato e con la canotta ormai diventata trasparente, il signor Rossi si sposta al bagno per ammirare allo specchio i risultati dei suoi sforzi. Trattiene il respiro, tira indietro la pancia e con piacere nota che la situazione sta migliorando. Poi gonfia il petto villoso e si accorge che il suo torace sta diventando sempre più prorompente. Piega il bicipite e si scopre macho come non lo è mai stato. Nella sua testa già s'immagina in costume sulla spiaggia, con un fisico da sballo e tutte le donne pronte a girarsi. Così si chiude felicemente la giornata di un forzato dell'home fitness.

Amerigo Colombo