Aprile / Maggio 2005
Anno VI n. 4
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Editoriale

CHI SIAMO

Dalla parte delle formiche

SALUTE
& BENESSERE

Succubi di un'abitudine

Noi cultori dell'health foods

Le vitamine dell'anima

I forzati del fitness casereccio

Letti separati, rinasce l'amore

Forno a legna con le ore contate

CONVERSAZIONI
INNOVATIVE

Vicini...vicini?

Se la vita comincia in soffitta

Due sconosciuti un ascensore e poi...

Bancarelle a "tutto gratis"

AMBIENTE

Benessere a prova di bussola

La casa secondo un click

STILI DI VITA

Ikea, l'uomo che si fece da solo

Il piacere di dedicarsi del tempo

Masochismo che piacere

L'insolito trono

Il colore del guscio

VIVERE
CON SUCCESSO

Casa e bottega

Abitare bene per lavorare meglio

NEWS

Notizie e curiosità dal mondo della salute e del benessere

VITA IN POSITIVO

La firma d'oro del Processo

Arbitro, mestiere o vocazione

Ad ogni quadro la sua cornice

CINEMA

Cinema story

Supersize me

 




Abbiamo deciso, questa volta, di farvi conoscere più da vicino un personaggio di indubbia fama e che molti sono abituati a vederlo "accendersi" durante il Processo di Biscardi. Ma nella vita di tutti i giorni vi possiamo assicurare che si rivela una persona pacifica e di una disponibilità unica. Franco Melli è un opinionista mai scontato, che spesso ama lanciare provocazioni giornalistiche sui temi del calcio che fanno più discutere. Attualmente, oltre a prendere parte all'appuntamento televisivo del lunedì sera su La7 e alla trasmissione Rete Rete su Gold Tv, è uno degli opinionisti di punta di Radio Radio nel programma sportivo di Ilario Di Giovambattista. Editorialista del Tempo, è stato anche una valida firma del Corriere della Sera per tanti anni.
Franco, quali sono state le tappe fondamentali della sua carriera?
"Ho cominciato all'aeroporto di Fiumicino negli anni '60 per un'agenzia, seguendo le orme di mio fratello Gianni. All'epoca avevo 19 anni e lui già da qualche anno lì faceva il giornalista. Ho avuto la possibilità di intervistare personaggi di ogni tipo in arrivo ed in partenza, seguendo i suoi preziosi suggerimenti. Devo tutto a lui. Ho continuato successivamente con qualche giornale sportivo, con Tv Sorrisi e Canzoni ed altri settimanali, fino a quando, nel 1968, sono stato assunto dalla Gazzetta dello Sport".
Cosa ricorda in modo particolare degli inizi?
"Ricordo che mi piaceva moltissimo il mio lavoro da giornalista. Più di oggi. Il computer ha rivoluzionato il mondo del giornalismo. Prima era tutto più creativo".
I momenti della sua carriera a cui è rimasto più legato?
"A parte gli inizi, ce ne sono diversi, tipo la soddisfazione quando Antonio Ghirelli, alla direzione del Corriere dello Sport, per il mio lavoro di inviato mi mandò a fare il diario di Gianni Rivera a Madonna di Campiglio. Ricordo anche con piacere un servizio sul pugile Cardelli che uscì dalla galera. Riuscii a fare lo scoop per il Corriere dello Sport in prima pagina".
Radio, tv e carta stampata, dove preferisce lavorare?
"Sostanzialmente sono un giornalista di carta stampata, però devo ammettere che l'avvento della radiofonia, ed in particolare dell'emittenza romana e della tv, mi hanno fatto scoprire un mondo tutto nuovo che oggi preferisco".
Ha qualche rimpianto riguardo la sua carriera?
"Ho avuto sempre delle passioni a metà. Dopo quella del calcio, ho avuto quella per il teatro, ho recitato un po' ma poi ho dovuto lasciar perdere, poiché avevo necessità di guadagnare e non potevo aspettare troppo. Ho scritto anche qualche libro ed uno in particolare al quale sono molto legato: 'Nel nome del figlio', dedicato a mio figlio Maurizio, scomparso purtroppo diversi anni fa".
Cosa le suggerisce continuamente il suo grillo parlante?
"Che sono passati alla velocità stratosferica troppi anni e che tutto sommato la vita è molto bella e degna di essere vissuta. Forse adesso rifletto sul fatto che siamo entrati in una fase che è molto convulsa e, consumando tutto molto in fretta, non si ha più la possibilità di assaporarla davvero".


Intervista a cura di
Silvia Giansanti
speaker radiofonica e presentatrice

 

La pubblicazione di questa intervista sul nostro magazine, nel mese di maggio, coincide con il secondo anniversario della scomparsa del suo caro fratello, l'illustre Gianni Melli. Brevemente ci teniamo in modo particolare a ricordare questa figura così semplice e così importante, che iniziò la sua carriera giornalistica all'Ansa, per poi passare a Novella 2000 e al settimanale Oggi per più di vent'anni. Nel suo cammino professionale, Gianni Melli, proprio per le sue spiccate doti di umanità, ha legato con molti personaggi del mondo dello spettacolo, in particolar modo con Pippo Baudo. Anche lui ha collaborato con Radio Radio, formando un tandem vincente con Francesco Vergovich. Gianni Melli sapeva rendere interessanti tutte le interviste e tutti i personaggi. Quello che ci manca di lui è quel tocco inconfondibile di romanità. Lo scorso anno per rendere omaggio al grande giornalista, si svolse a Mentana il primo premio giornalistico a lui dedicato, alla presenza della stampa nazionale e locale. L'appuntamento è fissato anche quest'anno a Mentana il prossimo 10 giugno.