Aprile / Maggio 2005
Anno VI n. 4
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Editoriale

CHI SIAMO

Dalla parte delle formiche

SALUTE
& BENESSERE

Succubi di un'abitudine

Noi cultori dell'health foods

Le vitamine dell'anima

I forzati del fitness casereccio

Letti separati, rinasce l'amore

Forno a legna con le ore contate

CONVERSAZIONI
INNOVATIVE

Vicini...vicini?

Se la vita comincia in soffitta

Due sconosciuti un ascensore e poi...

Bancarelle a "tutto gratis"

AMBIENTE

Benessere a prova di bussola

La casa secondo un click

STILI DI VITA

Ikea, l'uomo che si fece da solo

Il piacere di dedicarsi del tempo

Masochismo che piacere

L'insolito trono

Il colore del guscio

VIVERE
CON SUCCESSO

Casa e bottega

Abitare bene per lavorare meglio

NEWS

Notizie e curiosità dal mondo della salute e del benessere

VITA IN POSITIVO

La firma d'oro del Processo

Arbitro, mestiere o vocazione

Ad ogni quadro la sua cornice

CINEMA

Cinema story

Supersize me

 




Volete un oggetto gratis? Andate a Parigi e chiedete della "fiera delle gratuità", un'iniziativa provocatoria che si svolge ogni due mesi nel pieno centro della Capitale transalpina. In questo mercatino la merce non si paga né si scambia: è gratis. Ne parla tutta la Francia. Una trovata di sicuro originale, rivoluzionaria e forse sovversiva, che dà un bel calcio nel sedere alla società di mercato. Roba da spazzare via anche la più banale delle leggi economiche, quella della domanda e dell'offerta dietro un corrispettivo di denaro. L'idea è semplice e messa in piedi da un gruppo di ragazzi parigini, che ogni due mesi sceglie un punto strategico di Parigi e qui vi piazza oggetti di ogni tipo, nuovi e usati. C'è di tutto: vestiti, libri, giocattoli, elettrodomestici, cd, apparecchi elettronici, mobili...
A guardarlo incuriositi sembrerebbe un mercatino come Porta Portese a Roma o Portobello a Genova. Insomma, potrebbe ricordare quelle bancarelle che la domenica mattina fanno da scenario ad una rilassante passeggiata con il cane e che offrono la possibilità di tornare a casa con una foto introvabile di Papa Giovanni o di un compact disc taroccato. Si va, si sceglie e si porta via l'oggetto senza tirar fuori un centesimo. E' questa l'unica differenza con i vari mercatini delle pulci sparsi un po' ovunque. Il messaggio è chiaro, quasi di cristiana memoria: venite e prendetene tutti. Un invito che può apparire una provocazione. Dovrebbe essere curioso, infatti, vedere la gente che alle prime non crede, diffida e sembra refrattaria all'idea di prendere qualcosa senza pagare. Più difficile accettare che non accettare. Ormai ci chiedono un euro anche per fare la pipì nei bagni pubblici; due, forse, se dobbiamo fare qualcosa di più sostanzioso. Possibile che possiamo appropriarci di un frullatore e portarcelo via a zero a zero? E' il principio di questa strana compravendita "sans argent" (senza soldi) che non convince e che non fa digerire da subito un'iniziativa così geniale. Ma è solo questione di tempo. Basta un po' per comprendere il vero significato di questa fiera della gratuità, che è stata ribattezzata "Le grand don", il Grande Dono. Nessun obiettivo caritatevole o assistenziale nei confronti dei meno abbienti ma solo il desiderio di alcuni volenterosi ragazzi di azzerare qualsiasi espressione economica che rende le persone diseguali. Una critica al capitalismo, al principio di scambio, allo sperpero, al concetto di proprietà? Probabilmente c'è tutto questo nel Grande Dono.
Il ricco professionista come il disoccupato, il grande armatore come il barbone: la fiera delle gratuità non fa distinzioni e non guarda in faccia a nessuno. E' la reazione delle persone che conta, di come la loro mentalità può venire stravolta da un'idea semplice a cui nessuno aveva mai pensato. Un oggetto gratis perde il suo valore economico ma acquisisce quello della funzionalità. Chi si reca in questo mercatino di Parigi lo fa perché cerca qualcosa di utile, mettendo da parte quell'opulento spirito del dover comprare per forza. La filosofia del Grande Dono è anche quella di invitare la gente a disfarsi di un vecchio oggetto senza dover contribuire alla crescita della montagna dei rifiuti, che da qualche parte del mondo sta raggiungendo la stessa altezza dell'Himalaya. Meglio portarlo alla fiera del "tutto gratis" e offrirlo a chi ne potrebbe ricavare un'utilità. Senza tirare fuori il portafogli. Il ricco come il povero. Romanticamente tutti uguali, almeno una volta, lungo la Senna.