Aprile / Maggio 2005
Anno VI n. 4
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Editoriale

CHI SIAMO

Dalla parte delle formiche

SALUTE
& BENESSERE

Succubi di un'abitudine

Noi cultori dell'health foods

Le vitamine dell'anima

I forzati del fitness casereccio

Letti separati, rinasce l'amore

Forno a legna con le ore contate

CONVERSAZIONI
INNOVATIVE

Vicini...vicini?

Se la vita comincia in soffitta

Due sconosciuti un ascensore e poi...

Bancarelle a "tutto gratis"

AMBIENTE

Benessere a prova di bussola

La casa secondo un click

STILI DI VITA

Ikea, l'uomo che si fece da solo

Il piacere di dedicarsi del tempo

Masochismo che piacere

L'insolito trono

Il colore del guscio

VIVERE
CON SUCCESSO

Casa e bottega

Abitare bene per lavorare meglio

NEWS

Notizie e curiosità dal mondo della salute e del benessere

VITA IN POSITIVO

La firma d'oro del Processo

Arbitro, mestiere o vocazione

Ad ogni quadro la sua cornice

CINEMA

Cinema story

Supersize me

 




Cambiare Paese, casa e abitudini non è facile per nessuno, figurarsi per chi deve farlo per motivi di lavoro. Nell'era della globalizzazione ci si sposta con maggiore frequenza da una parte all'altra del mondo, per periodi più o meno lunghi. Insieme ai bagagli, ognuno porta con sé anche le proprie esigenze. Difficile, però, trovare nel Paese di destinazione ciò che si è lasciati alle spalle. Per alleviare il "distacco", da qualche anno sono operative anche in Italia le aziende di relocation, che hanno il compito di seguire le pratiche di immigrazione e di facilitare la vita dei lavoratori stranieri in trasferta nel nostro Paese. Una di queste aziende ha sede a Roma e si chiama Relocation Enterprises, che ha il proprio quartier generale nella splendida zona residenziale di Talenti. E' la prima struttura di relocation che ha avuto la certificazione Iso di qualità ed efficienza. Ha una sede anche a Milano e dispone di personale qualificato in grado di assecondare le esigenze dei lavoratori stranieri che si trasferiscono nella nostra penisola. "In primo luogo - ci spiega Erika Danti, immigration manager di Relocation Enterprises - provvediamo a seguire tutto ciò che riguardano le pratiche di immigrazione: nullaosta della questura, visto e permesso di soggiorno. La richiesta del permesso di soggiorno è una parte delicata e per tale motivo assistiamo le persone fino al loro ottenimento, entro 8 giorni dal loro arrivo in Italia".


Un'azienda di relocation lavora direttamente con le società straniere che hanno esigenza di inviare il proprio personale per un certo periodo. Dal momento in cui si instaura il rapporto, gli immigration manager provvedono ad iniziare le pratiche di immigrazione. Contemporaneamente c'è la necessità di trovare un'abitazione ai cittadini stranieri in arrivo in Italia, i cui canoni dipendono dal budget che le aziende mettono a disposizione per la trasferta dei propri lavoratori. "Il nostro lavoro- continua Erika Danti - riguarda anche la ricerca di una casa. In tal senso, seguiamo le esigenze del cliente, che ci indica se ha bisogno di un appartamento, di una villa o di un attico. Dipende da quanto le aziende sono disposte a pagare per i propri dipendenti. Oltre a questo, ci attiviamo per stipulare contratti per le utenze, trovare gli asili e le scuole per i figli".
Spesso è il cliente che dà la propria preferenza sull'eventuale zona in cui andare a vivere temporaneamente, e l'azienda di relocation si muove seguendo il normale iter del mercato immobiliare attraverso gli annunci pubblicati sui giornali. Ma non finisce qui. "A volte - prosegue Erika - capita che un cliente ci chiama perché, ad esempio, la caldaia non funziona e quindi provvediamo subito a chiamare un tecnico affinché possa intervenire nel minor tempo possibile. Per qualsiasi esigenza abbiamo anche un numero per le emergenze".
L'efficacia del servizio svolto da un'azienda di relocation dipende anche dai "local counsellors", collaboratori che si trovano in loco, conoscono perfettamente la zona e sono disposti ad assistere i clienti. I "local counsellors" vengono scelti in base a selezione del personale e tramite conoscenze. Non sono di base fissa in ufficio ed offrono un servizio esterno di assistenza trovandosi "face to face" con il cliente. "I dipendenti delle aziende straniere che instaurano un rapporto con noi - dice ancora Erika Danti - al momento del loro arrivo ricevono una guida in inglese che funge come una sorta di pagine gialle, su cui possono trovare tutto ciò che gli occorre per vivere al meglio secondo i propri usi ed abitudini".
Chiaramente, per un qualiasi straniero il trasferimento in Italia potrebbe rivelarsi traumatico. Basti pensare a chi proviene da una tranquilla cittadina inglese e si ritrova a dover vivere in una metropoli come Roma. Il rischio di "perdersi" nel caos è forte. E qui sta all'azienda di relocation attenuare questo rischio e facilitare l'adattamento dei cittadini stranieri. "E' nostra cura fornire loro - conclude Erika - una 'red alert list' con la quale li mettiamo in guardia sugli aspetti più problematici, tipici italiani, che possono incontrare, dalla fila alla questura a quella alle poste".