Durante il travaglio possono essere usati altri farmaci, in particolare miorilassanti,
che aiutano la trasformazione e successiva dilatazione del collo dell'utero (Rilaten®).
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A dilatazione completa, quando la testa del feto è scesa nel canale da parto e la donna "sente voglia di spingere", è il momento di andare in sala parto. | |
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Insegnare ad una partoriente la corretta tecnica di spinta sarebbe come insegnare a qualcuno, uomo o donna che sia , a defecare : tutti sono in grado di farlo senza bisogno di corsi. Se è vero però che la spinta in sala parto è un atto assolutamente fisiologico, paragonabile appunto all'atto del defecare34, è pur vero che in determinate situazioni, paura improvvisa, presenza di estranei, l'atto di defecare può essere inibito: esattamente questo può accadere in sala parto .
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la presenza di estranei e la paura possono, in sala parto, inibire una corretta ed efficace azione di spinta da parte della partoriente, rendendo più difficile la nascita del bambino. |
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Anche in questo caso così come per la tecnica di respirazione bisogna preparare la partoriente sul piano teorico e su quello pratico.
Riguardo al primo (teorico) bisognerà insistere sull'assoluta importanza della spinta materna per la buona riuscita del parto, ricordando ad esempio che in mancanza di essa si può essere costretti, così come in altre evenienze, a ricorrere al parto operativo, nello specifico esasperando la Manovra di Kristeller35 o utilizzando la ventosa (vacuum extractor)36.
Viceversa per qualche difficoltà al disimpegno, il Ginecologo, oltre ad eseguire la
Kristeller, potrà aver particolare bisogno della spinta attiva della donna, senza cioè che ne senta lo stimolo a farlo, ed è essenziale che la partoriente capisca l'importanza della sua collaborazione in tal senso e sappia mettere in atto un'adeguata spinta: |
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Posizionata sul lettino ginecologico, con entrambe le mani che afferrano
i poggia-gambe(cosciali), la donna:
- prende un profondo respiro;
- butta fuori tutta l'aria;
- respira di nuovo profondamente;
- trattiene il respiro;
- spinge con tutte le sue forze verso il basso come se volesse defecare o come se volesse fare uscire l'aria dal basso.
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La riuscita dell'esercizio sarà evidenziata dal perineo che si distende ed in particolare dalla vulva che si apre, cosa che molto spesso fallisce al primo tentativo.
Ripetendo l'esercizio, rispiegando di nuovo i vari passaggi, tenendo la nuca della donna ed accompagnando la spinta con un lievemente energico invito a spingere, il risultato migliorerà; dopodiché non conviene insistere, mentre sarà più utile che la donna ripeta l'esercizio per conto suo, a casa, possibilmente davanti uno specchio per controllare il risultato (apertura della vulva). Al successivo controllo in studio il risultato è garantito.
Unica precauzione: avvertire la donna di non esagerare, a casa, con la spinta perché c'è il rischio, con uno sforzo eccessivo, di rottura spontanea delle membrane .
Grazie alle ripetizioni in studio e a casa dell'esercizio, la donna apprenderà a spingere in presenza di estranei.
Oltre alla Manovra Kristeller, all'uso della ventosa, si farà un accenno all'uso del forcipe, attualmente evento eccezionale, alla possibilità di dover ricorrere anche d'urgenza al Taglio cesareo, in caso di sofferenza fetale o di mancato impegno della testa del bambino e soprattutto si parlerà, nei particolari, dell' episiotomia.
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34 L'esempio è crudo, ma credetemi efficacissimo parlando di spinta in sala parto, e d'altro canto è cosa normale che ad intestino pieno, durante la fase espulsiva, si abbia emissione di feci da parte della partoriente. |
35 Al momento del parto lo specialista ostetrico può aiutare il disimpegno del bambino effettuando una spinta sull'addome materno. Tale manovra per quanto non ortodossa è tuttavia molto usata in sala parto.
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36 La ventosa o vacuum extractor si usa in tutti i casi in cui a dilatazione completa e testa al piano perineale, venga a mancare la vis a tergo, la spinta della donna necessaria per il disimpegno del feto. L'uso della ventosa ostetrica è aumentato con l'introduzione dell'anestesia epidurale in travaglio di parto.
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