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Lo strumento operatore (resettoscopio) è più grande di quello
diagnostico in quanto attraverso le varie camicie devono passare, oltre l'ottica ed il mezzo di distensione, anche gli strumenti accessori; per questo motivo gli interventi si effettuano in anestesia totale.
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Trattandosi di interventi che durano circa 15 min. non occorre, in corso di anestesia, l'intubazione
orotracheale e quindi possono essere effettuati in regime di day-hospital.
L'isteroscopia operativa è efficace, sicura, trasparente ma, ovviamente, non priva
in assoluto di complicanze che per quanto rare possono essere anche gravi.
Quelle legate al mezzo di distensione (soluzione urologia) sono specifiche
della metodica: edema polmonare e shock cardiogeno per il fenomeno
della intravasazione (ingesso nel torrente circolatorio del mezzo di distensione).
Un'attenta sorveglianza anestesiologica e il contenimento dei tempi operatori in limiti ben precisi rendono tali eventi eccezionali.
La rottura d'utero e le lesioni intestinali e/o vascolari sono complicanze condivise con il comunissimo "raschiamento" uterino ma rese più severe dalla capacità lesiva dell'ansa elettrica
con cui agisce il resettoscopio. La difesa contro tali complicanze è rappresentata non solo dall'abilità dell'operatore1 ma dalla presenza attiva, al momento dell'intervento, di una equipe chirurgica in grado di riconoscere l'eventuale danno iatrogeno e di ripararlo prontamente evitando conseguenze più gravi. |
La lisi di sinechie endouterine è uno degli interventi più semplici, a meno che queste siano particolarmente estese (sindrome di Ascherman) ; si effettua con il bisturi elettrico
collegato al resettoscopio.
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Più complessa è la metroplastica isteroscopica per la correzione dell'utero
setto. Alcuni si fidano della loro capacità di riconoscere la fine del setto e l'inizio
della parete uterina ; altri preferiscono farsi assistere laparoscopicamente per
controllare che non vi siano lesioni della parete stessa.
La polipectomia isteroscopica è un intervento semplice, rapido, sicuro.
Qualche difficoltà può esserci con grossi polipi che occupano tutta la cavità, ma si può associare alla tecnica isteroscopica l'utilizzo della vecchia pinza ad anelli: con questa si asportano grosse porzioni di polipo mentre col resettoscopio si completa l'opera resecando la base del polipo
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La localizzazione e l'estrazione di uno IUD ritenuto (Lost IUD) non rientra in senso
stretto fra gli interventi isteroscopici in senso stretto .
La metodica isteroscopica ha reso molto più semplice questa procedura eliminando
l'utilizzo dell'amplificatore di brillanza a cui si doveva far ricorso in passato.
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La miomectomia isteroscopica è il più complesso fra gli interventi
di questo tipo. La difficoltà deriva dal fatto che una larga porzione del mioma
si approfonda nella parete uterina rendendo la sua asportazione non semplice e gravata dal rischio di perforare la parete. |
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Fortunatamente man mano che la parte superficiale del mioma (quella
sottomucosa per intenderci) viene resecata, la profonda sguscia fuori rendendo possibile asportare tutto il mioma. |
Alcuni, sfruttando questa peculiarità del mioma, preferiscono asportarlo
in due tempi ma questa tecnica viene criticata dagli endoscopisti più esperti.
Secondo Madame De Loynes qualsiasi tecnica renda l'intervento più semplice
e sicuro va incoraggiata. |
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All'ablazione dell'endometrio (per via isteroscopica) si ricorre nelle
pazienti in peri o post-menopausa affette da metrorragia da cause varie con
esclusione, ovviamente, delle patologie neoplastiche.
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Asportare tutto l'endometrio evita di sottoporre queste donne all'Isterectomia (asportazione dell'utero).
Oltre all'ansa elettrica si utilizza il "roller ball" per eliminare in sicurezza i
punti a rischio (come gli angoli tubarici).
Nell'ottica - propugnata da Madame De Loynes - dell'intervento più semplice, sicuro
e, perché no, meno costoso, sta dando ottimi risultati l'utilizzo di palloncino che
introdotto in utero e riempito di acqua calda realizza, per diatermia, a distruzione
dell'endometrio. Il tutto, sembra, in assoluta sicurezza e tempi brevissimi.
1.Non esiste chirurgo che possa dichiarare di non avere mai avuto complicanze operatorie per il semplice fatto
che queste possono verificarsi indipendentemente dalla sua abilità.
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Bibliografia [ 1 - 2 - 3] |
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