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CORSO DI PREPARAZIONE AL PARTO ON-LINE - parte 4 di 8
 

È evento frequente in sala parto che l'ostetrica, senza saper che la partoriente è stata preparata al parto con il metodo di questo corso, si meravigli di come la donna "sopporti bene il dolore17 restando concentrata sulla respirazione18" e di come i tempi del travaglio siano notevolmente ridotti19. Come tutti i lavori muscolari20 anche quello delle fibrocellule muscolari del collo dell'utero ha intensità variabile e momenti di pausa.

Ma quand'è che si svolge principalmente il lavoro-travaglio della muscolatura uterina?

 
il lavoro-travaglio della muscolatura uterina si svolge principalmente durante la contrazione
 

La contrazione della muscolatura uterina è uno dei principali fenomeni del travaglio di parto e fino ad alcuni decenni fa, nel linguaggio comune, le contrazioni venivano identificate con le doglie e si usava dire "sono iniziate le doglie" invece di "sono iniziate le contrazioni". Ancora oggi si usa dire "sono iniziati i dolori" ma noi preferiamo parlare di contrazioni identificandole col momento di massima intensità del lavoro delle fibrocellule muscolari uterine.

Le contrazioni possono iniziare anche sette o quindici giorni prima del travaglio vero e proprio - Contrazioni di Braxton Hicks21 - ma poiché il lavoro muscolare è lento e graduale la quantità di ossigeno necessaria al suo svolgimento è quella della normale respirazione; difficilmente dunque ci può essere accumulo di acido lattico, crampo e/o dolore 22.

 

Per poter riconoscere una contrazione, specie in assenza di dolore e di ritmicità (contrazioni sporadiche), c'è un sistema molto semplice: con la punta delle dita si comprime l'utero in vari punti, se la contrazione è in atto, l'utero è duro in ogni punto, come un pallone da calcio completamente gonfio, se invece l'utero è duro da una parte ma comprimibile dall'altra non è una vera contrazione23.

 
le contrazioni di Braxton Hicks di tipo ritmico possono precedere anche di quindici giorni il travaglio vero e proprio e sono molto utili perché la trasformazione iniziale del collo dell'utero avviene, grazie ad esse, in modo lento e graduale e dunque indolore
 

Avvicinandosi al termine le contrazioni si fanno sempre più intense e regolari: quando durano circa un minuto ad intervalli di non più di cinque minuti possiamo dire che il travaglio vero e proprio è iniziato.

A travaglio conclamato nel tracciato tocografico è possibile distinguere quattro valori relativi alle contrazioni:

  1. 1. Altezza h: definisce l'intensità della contrazione
  2. Durata d: definisce la durata della contrazione
  3. Pausa p: definisce la pausa sempre presente tra una contrazione e l'altra
  4. Intervallo i: definisce l'intervallo tra una contrazione e l'altra
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L'importanza di questi quattro parametri è dovuta al fatto che per respirazione adeguata intendiamo una respirazione correlata direttamente alla contrazione perché, come abbiamo visto, è durante la contrazione che si svolge principalmente il lavoro-travaglio della muscolatura uterina ed è durante la contrazione che dobbiamo, attraverso la respirazione, fornire alle fibre muscolari del collo dell'utero la quantità di ossigeno necessaria al lavoro svolto.

Vediamo ora in dettaglio il significato pratico di ciascuno dei quattro parametri:

  1. h-altezza: una volta che il travaglio si è stabilizzato l'altezza, cioè l'intensità della contrazione , rimane la stessa;
  2. d-durata: una volta che il travaglio si è stabilizzato la durata della contrazione rimane la stessa ;
  3. i-intervallo: una volta che il travaglio si è stabilizzato l'intervallo tra una contrazione e l'altra (frequenza delle contrazioni) rimane lo stesso;
  4. p-pausa: tra una contrazione e l'altra c'è sempre una pausa durante la quale c'è l'assoluta mancanza di dolore;
 
la respirazione in travaglio è una respirazione lenta e profonda, tanto più profonda quanto più intensa è la contrazione.
 

È questo il segreto di una travaglio rapido e poco doloroso: approfondendo la respirazione con l'aumentare dell'intensità della contrazione, la donna si rende conto di essere in grado di ridurre il dolore ed una volta raggiunto l'equilibrio ideale: intensità della contrazione/profondità del respiro, sa di poter continuare allo stesso modo fino alla dilatazione completa, perché da quel momento l'intensità della contrazione-h altezza sarà sempre la stessa.

Lo stesso discorso vale per la durata della contrazione-d: una volta preso il ritmo della respirazione, poiché la durata della contrazione rimane sempre la stessa, la donna sarà in grado di prevederla accompagnandola con un respiro sempre più profondo man mano che l'intensità cresce, e sempre meno profondo man mano che l'intensità della contrazione decresce fino ad una respirazione normale durante la pausa .

L'intervallo tra una contrazione e l'altra è sempre eguale.

 
con pochi esercizi la donna apprende come variare la profondità della respirazione in rapporto al crescere e diminuire dell'intensità della contrazione ed a stabilire il giusto ritmo in rapporto alla durata della contrazione stessa.
 
 

17 L'ostetrica in effetti non sa che il dolore effettivamente percepito dalla donna è inferiore a quello percepito di solito dalle altre partorienti sia per gli effetti benefici della respirazione adeguata sia per la produzione di Endorfine [ molecole a produzione endogena da parte del nostro organismo] sempre come risultato della respirazione [ vedi poi ]

18 Il fatto che la donna sia concentrata sulla respirazione, consapevole di svolgere un'importante funzione biologica che le ridurrà il dolore ed accelererà i tempi del travaglio, svolge la funzione di "Gate Control" [cancello di controllo] che impedisce agli stimoli dolorifici, provenienti dal collo dell'utero, di raggiungere direttamente l'area sensitiva della corteccia cerebrale, riducendone l'intensità a livello del midollo spinale [ vedi poi ].

19 Non di rado è accaduto che l'ostetrica, a cui la partoriente [preparata con il metodo di questo corso] aveva comunicato di "sentir spingere", abbia risposto, basandosi su tempi di travaglio mediamente più lunghi, "è troppo presto" per poi, di lì a poco, dover correre in sala parto in quanto la donna stava effettivamente per partorire.

20 Così come quello delle fibrocellule muscolari del corpo uterino.

21 Con la loro ampiezza dai 5 ai 25 mm. Hg.(mercurio) sul tracciato cardiotocografico, le contrazioni di Braxton Hicks possono essere presenti, in forma sporadica, già dal secondo trimestre, ma solo nell'ultima o nelle ultime due settimane assumono un carattere ritmico fino ad apprezzarsi anche ogni 20', tanto che si parla di falso travaglio. Nel corso poniamo l'accento sulla loro utilità, in modo tale che esse, escludendo altri problemi, non generino ansia ed inutili corse in ospedale. Quando la partoriente ha imparato a conoscere i segni prodromici e sintomatici del travaglio vero e proprio [vedi poi: espulsione tappo mucoso, contrazioni ogni 5'] aspetterà quest'ultimo a casa propria e giungerà al ricovero solo a travaglio conclamato e con trasformazione e dilatazione del collo già avanzata. I controlli cardiotocografici, pressori, ecografici ed eventualmente flussimetrici [vedi poi], programmati per le ultime settimane, tranquillizzeranno donna e medico sul regolare andamento della gravidanza.

22 E' esperienza comune che un crampo, con intenso e persistente dolore, si forma più facilmente nel corso di uno sforzo muscolare forte ed inusuale.

23 Può capitare infatti che, durante i movimenti del feto, una piccola parte, braccio, piede, prema improvvisamente sulla parete dell'utero che in quel punto diventa dura e non comprimibile: basta spostarsi dall'altro lato dell'utero e, se la parete si comprime, possiamo escludere la contrazione.

 
 
 
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Ultimo aggiornamento 26/04/2005

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