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  • Negli Stati Uniti ed in Italia l'isterectomia è, dopo il taglio cesareo, l'intervento più eseguito.
  • Non tutte le isterectomie sono indispensabili e molte potrebbero essere sostituite da terapia medica e/o chirurgica endocavitaria (endometriale).
  • Un'isterectomia può salvare la vita di una donna.
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Tra questi due estremi Madame De Loynes inserisce lo strumento del consenso informato: attraverso la precisa individuazione dell'indicazione all'intervento e l'esame dei vantaggi e degli svantaggi dello stesso, oltre che delle possibili alternative, è la paziente stessa che decide se

per lei quell'intervento è indispensabile e la tecnica per eseguirlo.

Le uniche indicazioni assolute all'isterectomia sono:

  • L'emergenza ostetrica
  • Il cancro dell'utero (collo, endometrio, parete)

Tutte le altre indicazioni sono opinabili e prevedono in ogni caso terapie alternative.
Nell'emergenza ostetrica [rottura d'utero non riparabile, placenta increta o percreta, gestosi grave con imminenza di coagulazione vasale disseminata (CID)] l'isterectomia può essere l'unico mezzo per salvare la vita della donna.

Nel cancro dell'utero (carcinoma del collo, endometriale, sarcoma della parete) l'isterectomia è l'intervento d'elezione.
La maggior parte degli interventi di isterectomia viene effettuata per fibromiomatosi uterina.
Tale indicazione è valida solo quando il volume del/dei mioma/i è tale da provocare severi disturbi, per compressione degli organi vicini (vagina, vescica, retto).

Un terapia a base di analoghi dell'Gn-RH è spesso sufficiente a ridurre il volume del mioma a tal punto da eliminare i disturbi.

Il sanguinamento uterino anomalo che spesso si accompagna alla fibromiomatosi è un'altra frequente indicazione all'isterectomia.
In questi casi è sufficiente la terapia chirurgica e/o medica della patologia uterina intracavitaria (polipo, mioma iperplasia) senza dover ricorrere all'asportazione dell'utero.
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Nei casi di origine disfunzionale (senza patologia organica) resistenti alla terapia medica si può sempre ricorrere all'ablazione dell'endometrio senza asportare l'utero.

Il prolasso genitale, specie se accompagnato a stress incontinence (incontinenza urinaria da sforzo) è un'altra frequente indicazione all'isterectomia.
In effetti fino a qualche anno fa eseguire un'intervento di correzione della incontinenza senza asportare l'utero comportava un'alta percentuale di insuccessi.

Con le nuove tecniche (es .colposospensione alla Burch) non è più necessario togliere l'utero per eliminare l'incontinenza per cui l'isterectomia dovrebbe essere riservata ai soli casi gravi di prolasso genitale, quelli per intenderci in cui l'utero sporge dalla rima vaginale1.
La convenienza o la necessità di asportare una od entrambe le ovaie (annessiectomia mono o bilaterale) deriva dall'indicazione all'intervento e dall'età della paziente.
In donna in età fertile si cercherà di conservare un ovaio anche dopo isterectomia per patologie uterine maligne.
In età premenopausale o post menopausale l'ovariectomia profilattica offre indubbi vantaggi dal punto di vista della prevenzione del carcinoma ovarico.
Il consenso informato è uno strumento prezioso nella scelta se procedere o meno all'ovariectomia.

Oltre che con le tecniche tradizionali addominale e vaginale un'isterectomia può essere eseguita da mani esperte, con la tecnica endoscopica.

Rispetto alla chirurgia tradizionale l'isterectomia laparoscopica offre in base all'esperienza di madame De Loynes dei chiari vantaggi:

  • Riduzione del rischi d'infezione
  • Riduzione del dolore postopereratorio
  • Riduzione dei tempi di degenza
Isterectomia , un metodo di chirurgia endoscopica denominato isterectomia laparoscopica. l'isterectomia viene utilizzata per, cancro utero, fibromiomatosi uterina, emergenza ostetrica, sarcoma, placenta increta o percreta, carcinoma utero, fibromiomatosi, polipo, mioma, iperplasia, prolasso genitale

La compliance2 di alcuni tipi di pazienti particolarmente sensibili al significato metaforico di un intervento3 è molto più alta con la tecnica laparoscopica rispetto a quella laparotomica


  1. I Casi di prolasso genitale totale, con utero che fuoriesce dalla vagina, sono diventati molto rari con la diffusione delle moderne tecniche di assistenza al parto, prime fra tutte il cesareo profilattico nei casi particolarmente a rischio [ad esempio feti macrosomici (grossi)].
  2. In senso stretto accettazione-collaborazione, qui anche soddisfazione
  3. L'intrusione all'integrità-intimità di una persona, quale avviene in un intervento tradizionale (laparotomico), con la prova definitiva ( cicatrice) della perdita di una funzione, mina la sicurezza-illusione sulla immutabilità del proprio io. Lo stesso non accade con la cicatrice di un Taglio Cesareo, prova, con l'avvenuta procreazione, della realizzata immortalità (genetica)
 
   Bibliografia [ 1 - 2 - 3]
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Ultimo aggiornamento 21/10/2002

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