Fu forse un gene il demone, angelo ribelle alla Natura-Dio, che indusse i nostri progenitori a commettere il Peccato Originale che li emancipò da ogni "Legge Divina e Naturale". Lo scopo del gene era egoistico: costruire un robot, una macchina di sopravvivenza che garantisse ai geni, piccoli frammenti di Dna, in essa allocati di sopravvivere in eterno.

continuata inesorabile ma lenta, interrotta di tanto in tanto da grandi epidemie di malattie infettive che ne arrestavano la progressione. Negli ultimi due secoli i numeri della popolazione umana hanno iniziato a crescere in maniera esponenziale determinando gravi problemi di sovrappopolazione.

Con la sua pressione sull'ambiente la sovrappopolazione mette a rischio la possibilità di vita di tutte le forme viventi, uomo compreso. I geni dell'uomo, si sentono minacciati dalla sovrappopolazione dei robot da loro voluti per garantirsi l'immortalità decidono di allearsi proprio con la Natura a cui si erano ai primordi ribellati: ecco allora comparire nell'ambito

della popolazione umana epidemie virali, aumento di aggressività umana intraspecifica, epidemie di suicidi. Fenomeni tra loro apparentemente del tutto diversi epidemie virali, aumento di aggressività umana intraspecifica, epidemie di suicidi hanno tutti, secondo Madame De Loynes, un fine comune: la riduzione della sovrappopolazione umana. Alla base di tutto i geni dell’uomo, gli angeli ribelli, alleatisi con

altri  piccoli  frammenti  di  Dna  della  Natura: geni  della  depressione

(epidemie di suicidi³), geni dell’aggressività (aumento dell’aggressività umana intraspecifica), rna virale (epidemie di Aids ed altri virus emergenti). Il meccanismo con cui epidemie di suicidi, aumento dell’aggressività umana intraspecifica, epidemie virali concorrono ad arrestare la sovrappopolazione umana è lo stesso con cui agiscono, nell’ambito delle popolazioni animali, i classici fattori di regolazione (carestia, predazione, malattia).