The businnes must go on La retorica e la realtà
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Nei giorni immediatamente seguenti il crollo delle Torri Gemelle ci fu il trionfo del patriottismo:
stretti attorno al Presidente Bush ed al Sindaco Giuliani newyorkesi ed americani di tutte le razze
ritmavano "U.. S.. A …U.. S.. A". Per l'occasione fu creato un mito quello dei pompieri , eroi di un sacrificio quasi inutile. Dopo due mesi la dura realtà ha preso il posto della retorica: i resti ,sarebbe
meglio dire i pezzi , delle povere vittime, giacciono a migliaia tra le macerie
del cratere ancora fumante lasciato dal crollo delle torri. Recuperarli , praticamente a mano, come hanno fatto sinora e come vorrebbero continuare a fare le squadre dei pompieri è pericoloso ed oltretutto
antieconomico: urge la necessità della ricostruzione di Lower Manhattan ed
il governatore Pataki annuncia la nascita di un ente apposito di cui potrebbe
diventare presidente proprio il futuro ex sindaco Giuliani. Ed ecco allora gli eroi scontrarsi duramente con i poliziotti di New York per poter continuare a scavare con le proprie mani ed estrarre i resti delle vittime.
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Il programma è invece un altro: far entrare in azione le ruspe e portare nella discarica di Staten Island le macerie con quel che rimane dei corpi . Madame De Loynes non crede che per le povere vittime cambi molto la fine che faranno i loro resti , semmai il problema è dei sopravvissuti ai quali forse è difficile accettare che , al di là di ogni retorica , i loro cari siano ridotti a rifiuti.
Eppure le regole del businnes sono precise ed il tempo e lo spazio per la retorica sono molto limitati e sempre funzionali al businnes stesso.
La soluzione ? : un luogo della memoria che non sia né cimitero
né discarica e che rammenti alle generazioni future le conseguenze
dei tre veleni di avidità ,collera (invidia ) ed ignoranza .
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