Azienda Complesso Ospedaliero San Filippo Neri
Dipartimento Materno Infantile: Dir.Prof. G. Plotti
Servizio di Endoscopia: Dir. Dr.P. G. Signorile. |
|
|
Il Consenso Informato: Dall'Obbligo allo Strumento |
Paradossi:
"Ho intenzione di denunciare i colleghi che operano le cisti ovariche in laparotomia" (Endoscopista Italiano )
"Allo stato attuale non è più accettabile il rischio della via di accesso tradizionale alla chirurgia
laparoscopica"
(D. Turner, MD: The step system.The radially expandig access System . XVI Figo Congress September 5th,2000. Washington D. C.)
|
La Storia Si Ripete: |
|
|
|
Qualche tempo fa un collega endoscopista mi manifesto l'intenzione di denunciare tutti i chirurghi che avessero effettuato un intervento per cisti ovarica non in endoscopia. A Settembre del 2000 al Congresso Figo di Washington un endoscopista |
americano presentando la sua relazione sulla Open Laparoscopy concluse dicendo che da punto di vista medico legale i rischi connessi alla laparoscopia classica non erano più accettabili.
Come si vede due posizioni esattamente opposte tra le quali sembrerebbe diffcile per il ginecologo e per la paziente trovare un punto di incontro. Il punto di incontro in questo caso ci viene dato proprio dal consenso informato. |
| Tra un centinaio di anni le tecniche più avanzate di cui ci vantiamo ai nostri giorni potranno sembrare arcaiche ed oltremodo cruente, mentre con sicurezza ci saranno uomini e donne con problemi di salute che si rivolgeranno ai medici (chissà se si chiameranno ancora cosi), per risolverli. Se dunque, anziché porre al centro della nostra attenzione una |
tecnica qualsivoglia vi poniamo la donna con i suoi problemi vediamo come proprio il consenso informato sia per noi uno strumento molto utile per permettere a quella donna di scegliere il modo con cui essere curata. E' ovvio che essendo endoscopisti noi proporremo per molte delle patologie ginecologiche una soluzione endoscopica ma questo non ci deve far trascurare il punto di vista della donna che per le più varie ragioni potrebbe voler scegliere una tecnica diversa. La prima cosa da evitare e quella di vendere endoscopie il nostro scopo non deve essere quello di convincere a tutti i costi una donna a farsi operare in endoscopia ma di proporre l'endoscopia come una delle tecniche per risolvere le patologie ginecologiche. |
E' ovvio che da endoscopisti proponendo l'endoscopia noi ne descriveremo i vantaggi altrimenti non ci sarebbe neanche motivo di utilizzare questa tecnica. Tuttavia nel consenso informato descriveremo accuratamente rischi ed alternative. In questo | |
modo ci potrà accadere che una paziente, una volta a conoscenza dei rischi, rifiuti di essere operata in endoscopia ma questo non ci dovrebbe far turbare più di tanto perché basta chiedersi cosa succederebbe se ci fossero delle complicazioni nell'operare una paziente che qualora adeguatamente informata sui rischi avrebbe rifiutato l'endoscopia. il consenso informato diventa cosi uno strumento di prevenzione del contenzioso medico legale. |
Un altro aspetto del consenso informato riguarda la nostra preparazione: con l'abitudine ad elencare le possibili alternative all'intervento endoscopico da noi proposto ci abituiamo ad una specie di epicrisi proprio in quanto ci chiediamo mettendoci nei panni della paziente quali reali vantaggi abbia l'intervento che stiamo proponendo. | |
| Nel descrivere accuratamente i rischi di un intervento sia di chirurgia tradizionale che di laparoscopica avremo modo di testare le reazioni della paziente. Una donna che si dimostri scarsamente recettiva, che non capisca o finga di non capire il suo problema e |
Powered by HWS
Ultimo aggiornamento 21/10/2002
Copyright ©2001-2006 Madame De Loynes S.R.L. - P.IVA 06893051000 - È vietata la riproduzione e l'uso totale o parziale di queste pagine
|