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Grandi teatri italiani

A partire dal Settecento, alla centralità culturale dello spettacolo operistico corrisponde una concreta centralità degli edifici che lo ospitano. I teatri svolgono un ruolo determinante nella nascita del concetto di "grande città" che l'età moderna lascia a quella contemporanea. L'attività drammaturgica é soltanto una delle forze che concorrono a dare a questi edifici la forma nella quale li vediamo oggi: vi si possono ritrovare la storia politica, culturale e sociale dello stato e della città in cui i vari teatri sono sorti. In capitoli dedicati ai teatri italiani più istituzionalmente rappresentativi ed ordinati cronologicamente lungo un arco di circa due secoli, dalle prime esperienze settecentesche, il S. Carlo di Napoli e il Comunale di Bologna alle più recenti realizzazioni italiane, il Carlo Felice di Genova e (ancora allo stadio di progetto) il nuovo teatro di Cagliari- il libro tende a mettere in luce il "genius loci" di ogni singolo teatro, individuando al tempo stesso alcuni aspetti problematici della architettura teatrale cosiddetta "all'italiana", come la nascita della moderna fossa d'orchestra o "golfo mistico", il tema della magnificenza civile o la trasformazione qualitativa e quantitativa del pubblico. L'opera riporta lo stato più aggiornato (1992) delle ricerche sui singoli edifici.

Introduzione

Il mito della sala teatrale "all'italiana". Il viaggio. Bellezza e cornice. Articolazione del lavoro.

La memoria del secolo d'oro
Barocco. Caducità. Atteggiamento romantico nel considerarli. Virtuosismi. Il palchetto. Il pubblico settecentesco. Modernità e persistenza. Architettura e ideologia. Astrazioni e utopie architettoniche. La critica moralistica dei palchetti. Anticlericalismo.

Il palco reale (Napoli)

Il Leviatano. L'unica capitale d'Italia. La magnificenza civile. Prime sedie in platea. Abitudini del pubblico napoletano. Topografia del controllo. Niccolini e la facciata neoclassica.

Antichi e moderni (Bologna)

Chiesa e teatro. La "privativa" dei palchi. Antonio Bibiena. L'isolamento dell'edificio. Polemiche e polemisti. Algarotti. Il "Saggio sopra l'opera in musica". Inizi del realismo. La semplificazione degli ornamenti. Leggi moderne.

L'architetto-funzionario (Milano)

La burocrazia imperial-regia. Vanvitelli e Piermarini. S. Maria della Scala. Il timpano incollato . Somiglianze con Fischer Von Erlach. L'ultimo pagradigma. Il taglio della ribalta (1906-1921).

Semper eadem (Venezia)

Il mito di Venezia. La decadenza. Carlo Lodoli. Andrea Memmo. Il concorso. Giannantonio Selva. L'incendio del 1836. Il laboratorio di scenografia. Il Settecento immaginario del 1854.

Variazione triestina (Trieste)

Il porto dell'Impero. Piermarini e Pittoni. Il neoclassicismo triestino. Il conte Antonio "Faraone" Cassis e Gian Matteo Tommasini. Selva e Piermarini. Problemi nel cantiere. Arriva Pertsch. Verso il Reichsstil.

Ottocento

1848. Incrinature, ricollocamenti e nuove ricomposizioni delle consuetudini. La vicenda "italiana" della costruzione dei teatri. Primo censimento. Alla ricerca di "una" forma perfetta. Il pubblico popolare. Piano/forte. Architetti, scenografi e impresari. Realismo scenografico. La luce elettrica. Una nuova credulità. Produzione e commercio. I politeami.

Tramonto degli dei (Palermo)

Teatri prima del Massimo. Nazionalismo. Parigi, Vienna, Palermo. Garibaldi. Strategie urbanistiche. Il concorso. Giovani Battista Filippo Basile e Gottfied Semper. La scoperta del colore. Un progetto moderno. La faticosa vicenda della realizzazione. La morte di Giovan Battista. Subentra Ernesto.

Il macchinista e l'impresario (Firenze)

La lunga tradizione fiorentina. Il teatro della Pergola. Modifiche ottocentesche. I martelli fiorentini. Macchinisti e impresari. La legge sul diritto d'autore. Firenze capitale. Il Politeama Fiorentino. Il Comunale e il Maggio Musicale Fiorentino.

Il complesso dell' Opera (Roma)

Il Colosseo simbolo di Roma, il grande teatro simbolo della città capitale. Mirabilia Urbis. Cristina di Svezia. Una vicenda di progetti imponenti. Roma capitale d'Italia. Antonelli e De Merode. Domenico Costanzi. La prima di "Tosca". Lo spettro del Colosseo e Marcello Piacentini. La Radio e l'Auditorium. Il progetto di Ludovico Quaroni.

Disiecta membra

Elettricità e riproduzione tecnica. Norme e tipi edilizi. Il tramonto del teatro all'italiana. Gesamtkunstwerk e architettura. Toscanini sprofondato. Massa, potere e cinema. Gli Enti Lirici. Il colpo di scimitarra. Scenografia vs scultura.

Il pubblico e il suo doppio (Verona)

L'Arena in età romana e rinascimentale. Avvisaglie di massa.Zenatello. Tutto di tutto. Un successo epocale. Arrivano le masse. Tutto e il contrario di tutto. Spunti testuali. Avvisaglie di guerra. Coazione a ripetere.

Il teatro delle farfalle (Torino)

Il teatro di Casa Savoia. L'incendio del 1936 e il progetto di Morbelli e Morozzo della Rocca. Carlo Mollino. Pregi e difetti dell'impianto del Regio. Organicismo ironico quasi sarcastico.

"La moltitudine richiama dei riguardi" (Genova)

La "recuperata libertà". Il S.Domenico. Tagliafichi e Barabino. Verso il primato. La distruzione del teatro. Il progetto di Carlo Scarpa. Aldo Rossi, Paolo Portoghesi e il "teatro del mondo". Dialettica dell'Illuminismo. Sprachlos und kalt. La naturale vocazione del potere all'arbitrio.

Cagliari

La ricostruzione postbellica. Il concorso di Cagliari. Il progetto di Maurizio Sacripanti. Il progetto di Luciano Galmozzi, Teresa Ginoulhiac Arslan e Francesco Ginoulhiac.

Conclusioni

da Francesco Sforza, Grandi Teatri Italiani, Editalia, Roma, 1993