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Nuoce gravemente alla saluteè la scritta che comparirà sui cellulari in Inghilterra. Il mondo scientifico è diviso sui danni alla salute: il pericolo è ancora da dimostrare e non si conoscono tutti gli effetti. Ci sono comunque precauzioni da adottare?
A cura di Andrea Vianello
Con Gerald ci siamo incontrati a Roccaraso all'inizio dell'anno. Già allora stilammo e firmammo assieme ad altri ricercatori una raccomandazione che invitava ad adottare valori più bassi di esposizione come limiti in Italia e negli altri Paesi.
Io noto che il ministro Veronesi ha in qualche modo cambiato indirizzo rispetto al ministro Bindi, che aveva adottato un principio di precauzione e di cautela. Il ministro Bindi mandò me e il professor Oleari, come esperti, all'Unione Europea, dove noi sostenemmo una posizione diversa da quella della maggioranza dei Paesi che hanno stabilito limiti molto elevati, intorno ai 40-50 volt/metro, mentre in Italia, con il ministro Bindi e il ministero dell'Ambiente e delle Telecomunicazioni è stato posto un limite di esposizione delle persone del valore di 6 volt/metro. Quindi, molto più basso.
Ma in Europa noi dovemmo esprimere la posizione italiana, avversa a quella europea, che addirittura per i telefonini stabilisce un limite venticinque volte più alto di quello stabilito per l'esposizione normale.
C'è stata una proposta di ricerca coordinata da me e con la partecipazione del professor Maltoni e di alcuni ricercatori del Cnr. Debbo dire che il ministero della Sanità ha dato un finanziamento di duecento milioni sui due miliardi previsti. E questi duecento milioni non sono ancora disponibili per ragioni burocratiche. Il ministero dell'Ambiente ha promesso invece un finanziamento più consistente. D'altra parte si tratta di una sperimentazione su vasta scala con dei ratti, senza la quale difficilmente si potrà se effettivamente esiste un nesso causale tra esposizione e possibile insorgenza o promozione tumorale.
Esiste un precedente, però è stato fatto dagli australiani su ratti geneticamente modificati con un gene idoneo ad ammalarsi per linfoma. Ora, sono stati esposti i ratti che avevano questa caratteristica alle radiazioni Gsm e altri ratti con le stesse caratteristiche, dello stesso ceppo, non sono stati esposti. Dopo 18 mesi di esposizione, mezz'ora la mattina, mezz'ora la sera, sono emersi valori abbastanza significativi, pari a quelli che si possono avere con un'espos'izione prolungata vicino al telefonino. I ratti esposti hanno dimostrato un'incidenza di linfoma 2,4 volte superiore a quelli non esposti.
Ecco, questo non è conclusivo, perché i ratti erano "artificiali". Però a me e ad altri sembra sufficiente per assumere misure di cautela, in conformità al principio di precauzione previsto dal Trattato Costitutivo dell'Unione Europea.
La ringrazio per non chiedermi un commento, perché come lei sottolineava, un singolo studio, anche fatto con la massima accortezza, non consente conclusioni. Peraltro, lo diceva anche il professor Giuliani poco fa, l'Oms suggerisce un atteggiamento di precauzione, soprattutto per tener conto delle preoccupazioni della popolazione su questo argomento. Atteggiamento di precauzione che deve essere adottato da tutte le parti coinvolte. Dalle industrie produttrici, alle autorità di regolamentazione e di governo, agli individui che usano il telefonino.
Si concretizza in un uso accorto di questo mezzo di comunicazione, nell'allontanamento dalla testa, nell'uso di auricolari e di apparecchiature che consentano di non avvicinare troppo l'apparecchio al cervello. Non farlo usare ai bambini, anche per le considerazioni fatte poc'anzi. Da parte delle industrie produttrici, informare adeguatamente sulle emissioni delle apparecchiature. Da parte delle autorità di regolamentazione e di governo, avere soprattutto una particolare accortezza nel porre dei limiti nelle situazioni specifiche.
Guardi, mi sembra che anche gli inglesi stiano valutando cosa scrivere su questa etichetta e non siano molto d'accordo tra di loro. Francamente, scrivere su un'etichetta da mettere sui telefonini la stessa cosa che si scrive sui pacchetti di sigarette mi sembrerebbe un pò troppo.
(5 marzo 2001)
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