Menu di navigazione con accesso rapido da tastiera:
nei browser che supportano il sistema accesskey, la combinazione di tasti ALT  (CMD su Mac) + lettera evidenziata,  seguita eventualmente da INVIO, può sostituire  il clic del mouse.

Home | Inchieste | Servizi al cittadino | Diritti | isTituzioni in rete | Associazioni in rete | Mappa | accEssibilità | sCrivi | Rai.it

Logo RAI.it - Canale 'Società e diritti'Canale Società e diritti

Inchieste

I dati
A ciascuno il suo campo

Le nostre case sono attraversate da ogni genere di radiazioni. Ecco dove si annidano i pericoli maggiori

Un frullatore elettrico pieno in un angolo di una cucina

Piena di elettrodomestici. Cablata. Zeppa degli ultimi ritrovati high-tech. La casa moderna è un vero e proprio covo di campi elettromagnetici. Dalla cucina al bagno, dal salotto alla camera da letto, nessun angolo è schermato da queste radiazioni.

Il rasoio elettrico. Strano a dirsi, ma uno dei più potenti generatori di campi elettromagnetici è il rasoio elettrico, che può generare campi magnetici di intensità variabile tra 11 e 2000 microtesla , e che si usa a contatto con il viso (cioè vicino al cervello), un po' come avviene per il telefonino. Anche gli asciugacapelli, e soprattutto i caschi per la messa in piega, sono generatori di campi elettromagnetici utilizzati in prossimità della testa.

La cucina. Ma l'ambiente domestico più saturo di onde elettromagnetiche è senza dubbio la cucina. I fornelli elettrici, per esempio, assorbono molta potenza e di conseguenza emettono campi di una certa intensità. Anche i forni tradizionali richiedono molta energia e la loro massima emissione avviene in direzione frontale, in linea con le resistenze di riscaldamento. I forni a microonde sono sì schermati per evitare che le onde a radiofrequenza escano dalla cavità di cottura, ma emettono comunque campi a 60 Hz, dovuti ai loro trasformatori, che si propagano in direzione frontale, ma anche ai lati e sopra all'apparecchio.

I motori di frullatori e tritatutto sono altrettante sorgenti di campi debolmente schermati dagli involucri di questi elettrodomestici che di solito sono piuttosto leggeri. Lavatrici, lavastoviglie e frigoriferi hanno invece motori più potenti, ma che si trovano nella zona posteriore degli apparecchi e vicino al pavimento, cosicché la loro emissione risulta in proporzione più debole.

Il televisore. Una delle maggiori sorgenti campi elettromagnetici è il televisore. Oltre ai campi a 60 Hz dovuti all'alimentazione di rete, vi sono quelli a radiofrequenza e quelli generati dai dispositivi di controllo dell'immagine. Ma anche le semplici lampade alogene o al neon, sempre dotate degli indispensabili trasformatori, sono altrettante sorgenti di campi elettromagnetici.

All'aperto. Se la casa del terzo millennio è zeppa di sorgenti di campi elettromagnetici, anche all'esterno le onde ci inseguono. All'aria aperta le sorgenti sono soprattutto gli elettrodotti e le antenne trasmittenti radiotelevisive, dei radar, della telefonia cellulare, e così via. Le reti elettriche ad alta tensione, tra i 10 mila e i 38 mila volt, emettono radiazioni alla frequenza di 50 Hz di una certa potenza nel raggio di 50-100 metri.

Le antenne. I vari tipi di antenne sono invece una delle maggiori fonti di campi elettromagnetici perché emettono in una gamma piuttosto ampia di frequenze (frequenze radio, Tv, radar, cellulari e così via), e soprattutto perché questi segnali vengono di solito volutamente amplificati per migliorare l'efficienza della trasmissione. La legge attualmente in vigore prevede che la componente elettrica di queste radiazioni non superi il livello di 6 volt/metro.

I siti fuorilegge. Tuttavia, a gennaio, il sottosegretario all'ambiente Valerio Calzolaio ha presentato una "mappa" di 160 impianti che superano, a volte di parecchio, tale limite. Alcuni sono stati già chiusi. I gestori degli impianti radioelettrici, in base alla legge quadro recentemente approvata, avranno due anni di tempo per adeguarsi ai limiti fissati, che diventeranno dieci per il risanamento degli elettrodotti. Per questi ultimi, si attende un decreto attuativo che specifichi i limiti da non oltrepassare per le basse frequenze. Per gli inadempienti, la legge prevede sanzioni da 2 a 600 milioni, e nei casi più gravi il ritiro della licenza.

(5 marzo 2001)


Sullo stesso argomento:

Altri collegamenti:


Bobby Approved
Level Double-A conformance icon, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0

icona ritorno a inizio paginainizio pagina

icona ritorno alla pagina principale del sitowww.diodati.org