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Inchieste

L'intervista
1 - Elettrosmog: Radio Anch'Io - 29.11.00

Nuoce gravemente alla salute è la scritta che comparirà sui cellulari in Inghilterra. Il mondo scientifico è diviso sui danni alla salute: il pericolo è ancora da dimostrare e non si conoscono tutti gli effetti. Ci sono comunque precauzioni da adottare?

A cura di Andrea Vianello

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L'oggetto che ci ha cambiato la vita. L'apparecchio che è stato accusato nei suoi primi anni di vita di essere solo un frivolo status symbol e che invece si è dimostrato uno straordinario, e quasi indispensabile, mezzo di comunicazione, come tutti i vincenti, si è fatto una cattiva reputazione. Lui, il telefonino, non sembra preoccuparsene più di tanto e continua la sua espansione nel mercato mondiale (dove ha raggiunto la cifra di oltre 520 milioni di apparecchi venduti) e nel mercato italiano, tanto che ormai un italiano su due lo possiede.

Ma ora, la Gran Bretagna rilancia l'allarme: l'uso del cellulare può causare seri danni alla salute. Ricerche che ci giungono da più parti del mondo cercano da tempo di capire se le microonde immesse dal radiotelefono mobile direttamente nel nostro orecchio possano rappresentare un pericolo, oppure addirittura essere causa di insorgenze tumorali.

Finora la scienza non ha trovato risposte, tantomeno certezze, avanza soltanto sospetti e ipotesi, ma nessuna prova, né favorevole né contraria. Ora, uno studio, pubblicato sull'autorevole rivista inglese Lancett, rilancia l'allarme. Parla di riscaldamento della materia grigia, di perdita della memoria, di mal di testa, soprattutto nei bambini, che sembrano essere i consumatori emergenti del telefonino. E il risultato ha portato il governo inglese a ordinare, forse già per il prossimo Natale, che sul cellulare appaia la scritta Nuoce gravemente alla salute, così come per i pacchetti di sigarette. Anche da noi, c'è chi ha subito chiesto analoghi provvedimenti, e si è riacceso il dibattito, tra preoccupazioni e rassicurazioni.

A compiere lo studio, che tanto scalpore sta suscitando, è stato un ricercatore della Warwich University, il professor Gerald Hiland, che oggi è in linea con noi e allora io lo saluto, buongiorno professore. Che tipo di ricerca ha compiuto, con quali obiettivi?

Gli obiettivi della ricerca sono quelli di aumentare la consapevolezza circa questa situazione piuttosto ridicola nella quale ci troviamo. Ci si preoccupa dei telefoni cellulari e della loro interferenza con i dispositivi di navigazione posti negli aerei e negli ospedali, ma evidentemente non ci preoccupiamo del nostro stesso cervello. E soprattutto non ci preoccupiamo del cervello dei nostri figli, dei nostri bambini e ragazzi che sono più sensibili a questo genere di radiazioni. Quindi ho cercato nella mia ricerca di capire esattamente perché esiste questo pericolo. Sto cercando di stabilire che ci sono dei problemi di salute già segnalati relativamente all'uso del telefono cellulare, come cefalea, perdita di memoria, perdita di concentrazione, e anche disturbi nel sonno. Sto cercando appunto di dimostrare che questi disturbi sono legati ad effetti biologici già conosciuti da parte delle radiazioni sui ritmi cerebrali, sul sistema immunitario e altre funzioni cerebrali.

Ci sarebbe quindi anche un'interferenza tra le onde emesse dal nostro cervello e le onde emesse dal telefonino. Però professore il sospetto più grave che incombe su queste emissioni è quello di fattore tumorale. Mai provato, mai accertato il nesso. Non credo che nella sua ricerca questo fosse uno degli obiettivi.

Di fatto, nel mio articolo, pubblicato su Lancett, io faccio riferimento ad alcuni studi epidemiologici che sono in corso negli Stati Uniti. Questi studi esaminano pazienti in sei ospedali. 400 pazienti affetti da tumore cerebrale e altri 400 soggetti che invece non sono affetti da questa patologia, il cosiddetto "gruppo di controllo" che serve per fare un paragone significativo. Abbiamo osservato un aumento statisticamente significativo del numero di casi di tumore cerebrale che si riscontrano nella periferia del cervello, dove le radiazioni emesse dai telefonini hanno un più facile accesso. Abbiamo quindi una correlazione, forse ancora debole, riguardo al lato del cervello in cui viene localizzato il tumore e il lato in cui viene utilizzato il telefonino. Questo ci preoccupa.

I telefonini, soprattutto i Gsm, esistono da 5 o 6 anni, sempre con una particolare radiazione e quindi questo può certamente indicare per il futuro un problema ben più grave, un problema che potrà evidenziarsi nel lungo periodo. La cosa che ci preoccupa ancora di più, poi, è che l'evenienza di questo tumore è legata al fatto che sappiamo che questa radiazione è in grado di provocare dei danni a livello genetico, quindi nel Dna delle persone.

Professore, voi temete soprattutto per i bambini. Peraltro in Inghilterra sembra che un quarto degli utenti di telefonia mobile siano ragazzi sotto i 18 anni e che ci sia anche un grande sviluppo di vendite di telefonini ai ragazzi più piccoli, di 9 o 10 anni. Perché rischia di più un bambino? Perché un ragazzo è più soggetto a pericoli nell'uso prolungato del cellulare?

Ci sono quattro motivi fondamentali. Abbiamo una maggiore vulnerabilità tra i bambini e questo è stato evidenziato dal rapporto di Stewart, un gruppo di esperti indipendenti, pubblicato nel mese di maggio. Non hanno affrontato i dettagli di questa situazione. Io invece ho cercato di identificarli. Innanzitutto abbiamo un maggiore assorbimento di questo genere di radiazioni da microonde nella testa del bambino, semplicemente perché è più piccola. Quindi le radiazioni possono penetrare più facilmente nel cervello, perché il cranio del bambino è più sottile.

Il secondo punto è questo. Una volta entrata nel cervello, questa radiazione va a colpire delle parti cerebrali che non sono mature come quelle di un adulto: i ritmi si sostituiscono l'un l'altro e quindi abbiamo due ritmi cerebrali che si alternano continuamente. Ed ec'co perché sono particolarmente vulnerabili, a rischio. In terzo luogo, nelle cellule di un bambino abbiamo un maggior tasso di divisione cerebrale, poiché il bambino è ancora in crescita.

Il quarto e ultimo punto, come molti genitori sanno, il sistema immunitario dei bambini è meno forte. Quindi, se abbiamo un danno alla salute provocato dalle radiazioni, il bambino è meno in grado di combatterlo. Ma devo anche sottolineare che, alla base di questo problema, abbiamo il fatto che non tutti reagiscono alla stessa maniera allo stesso tipo di radiazione emesso dal telefono cellulare. Anche quando parliamo di tumore al polmone. Non tutti i fumatori hanno questo tipo di tumore.

(5 marzo 2001)

 


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