Menu di navigazione con
accesso rapido da tastiera:
nei browser che supportano il sistema accesskey
, la combinazione di tasti
ALT (CMD su Mac) + lettera evidenziata,
seguita eventualmente da INVIO, può sostituire il clic del mouse.
Home
|
Inchieste
|
Servizi
al cittadino |
Diritti
| isTituzioni
in rete | Associazioni
in rete | Mappa
| accEssibilità | sCrivi
|
Rai.it
Nuoce gravemente alla saluteè la scritta che comparirà sui cellulari in Inghilterra. Il mondo scientifico è diviso sui danni alla salute: il pericolo è ancora da dimostrare e non si conoscono tutti gli effetti. Ci sono comunque precauzioni da adottare?
A cura di Andrea Vianello
Si noti la differenza. In Inghilterra hanno cominciato a prendere dei provvedimenti. In Italia, siccome non ci sono soldi per fare delle ricerche a questi scopi, fanno fare da cavie ai cittadini. Faremo da cavie ai nostri bambini e scopriremo fra dieci anni i danni che possiamo avere avuto dall'uso del telefonino. Il problema è tutto qui: non si fa ricerca, il nostro ministro Veronesi va dicendo in televisione che i telefonini non fanno nulla, che non fanno male. Ma noi non ci fidiamo.
Per quanto riguarda le etichette, attenzione: questa scritta vuole essere messa dai produttori, perché non vogliono incorrere nelle cause di risarcimento danni che hanno avuto i produttori di tabacco negli Stati Uniti. Quindi, mettendo la scritta, quando ci saranno centinaia, migliaia, chissà quanti casi di tumore, loro diranno: "ma noi vi avevamo avvertiti".
Noi chiediamo di mettere sui telefonini la potenza del campo magnetico, cioè quanto sviluppa quel telefonino perché il consumatore possa regolarsi e non comprare telefonini che hanno campi elettromagnetici troppo elevati, in modo da creare una gara tra i produttori per produrre telefonini che sviluppino campi elettromagnetici sempre più bassi. Almeno, così, ci sarà una possibilità per il consumatore di scegliere qualcosa di meno dannoso per la salute.
Questa legge è fondata su principi di precauzione, richiamati esplicitamente. Viene inoltre disciplinato l'uso delle apparecchiature a livello individuale e lavorativo. Saranno rese obbligatorie etichettature o schede informative. Al momento, la nostra normativa è la più rigorosa dei Paesi avanzati. L'attenzione va ricondotta sul telefonino e sull'uso individuale degli apparecchi, perché sembra che tutta la discussione e la pressione siano sulle antenne e sugli impianti di trasmissione televisiva o di trasporto dell'energia elettrica, quando invece gli elementi più preoccupanti riguardano i lavoratori addetti agli impianti che li espongono a radiazioni o chi fa un uso individuale spropositato, inconsapevole degli strumenti di recente introdotti nella nostra vita quotidiana.
No, a noi non si è rivolto nessuno. Stiamo preparando un questionario da mettere nel nostro sito per chi ha questo tipo di problemi. Alcuni giudici, come il giudice Casson di Venezia, hanno raccolto in tutta Italia questionari di persone che hanno avuto disturbi da onde elettromagnetiche. Ma il ministero della Sanità non richiede questi dati, non si fanno ricerche epidemiologiche e quindi non vengono fuori casi da poter trattare in sede giudiziaria. Ma come si può dire che non ci sono prove certe? Non servono.
Microonde è un nome abbastanza generico che è stato introdotto per parlare di onde radio quando la lunghezza d'onda è molto piccola.
È così. In realtà tutti i telefonini hanno un limite massimo di potenza, e sulla base di questo devono essere testati. Da questo punto di vista ci sono delle normative sia americane che europee a cui i telefoni in vendita devono sottostare. Un limite massimo di emissione calcolato in base alle condizioni di uso.
Io credo effettivamente che sia opportuno che nelle informazioni che vengono fornite agli acquirenti dei telefonini sia data l'informazione di quanta cura è stata posta dal costruttore su questo aspetto. È sicuro che introducendo una competizione anche su questo aspetto si mette in atto un circuito virtuoso per cui i produttori dei telefoni, per vendere, vengono invogliati a curare questo aspetto.
Entro certi limiti certamente sì. Ad esempio riducendo la potenza dell'emissione tutte le volte che non è necessaria, quando la stazione radio base è vicina.
A me pare sia possibile, viene già consigliato nella nostra legge.
Di certo la ricerca inglese è stata smentita. In generale, per quanto riguarda la ricerca scientifica, i fondi sono scarsi. È necessario che anche l'industria investa in questo senso. C'è un problema di conflitto di interessi. Tutti gli attori coinvolti nella questione dovrebbero destinare dei soldi per un fondo pubblico gestito da un comitato indipendente. Mi sembra ingiusto anche eticamente che coloro che hanno il massimo profitto dai telefonini non investano nulla nella ricerca.
Non servono assolutamente a nulla.
(5 marzo 2001)
3 - indietro
Sullo stesso argomento:
Altri collegamenti:
![]() |
D |
![]() |
D |