Il biofeedback, che letteralmente vuol dire reatroazione biologica, è uno strumento che insegna a rilassarsi da soli e a gestire determinate funzioni del nostro corpo da sempre ritenute indipendenti dalla nostra volontà, come la tensione nervosa, il battito cardiaco, la sudorazione, etc.
Il biofeedback è una macchina che viene collegata attraverso tre sensori al muscolo della fronte. Tali sensori percepiscono lo stato di tensione della muscolatura frontale, che è direttamente collegato al livello di stress dell'intero organismo; lo strumento capta il segnale, lo elabora e lo trasforma in un segnale acustico, che sarà tanto più frequente quanto più siamo stressati. In questo modo la persona "sente" quanto stress ha addosso.
Il biofeedback è il punto di forza della moderna medicina psicosomatica ed è molto utile nel trattamento dell'ansia, delle fobie, degli attacchi di panico ed in genere in tutte le somatizzazioni dell'ansia: cefalee, gastriti, ulcere, etc.
Il rilassamento determinato dal questa macchina è assai più rapido e completo di quello che si ha con altre tecniche - ad esempio training autogeno e yoga - e produce modificazioni del funzionamento dell'organismo di rilevante significato terapeutico.
Tuttavia i risultati non sono immediati: è una tecnica che va appresa e che ritiene allenamento nel tempo, ed i cui benefici si vedono al termine del trattamento.
A cura dello Studio Associato Panacea, Roma
Grazia Calandriello Giorgia Clementi Fernando Di Rienzo Isabella Marcante Claudia Palma
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