Alla sua origine questo disturbo venne individuato per giustificare strane forme di ansia di cui soffrivano quei soldati americani che, al rientro da guerre lontane, non riuscivano a riattarsi alla vita di tutti i giorni, ricordate il tenente Don di “Forrest Gump”, quello che viene salvato suo malgrado da Forrest e poi non riesce più a ritrovarsi perché tutte le notti sogna la guerra, è depresso e diventa alcolista? Qualcosa del genere.
Ma col passare degli anni ci si è accorti che anche traumi più frequenti e meno drammatici sono capaci di scatenare reazioni che durano a lungo e sconvolgono la vita di coloro che li hanno subiti.
A parte gli eventi atmosferici fuori scala, come terremoti o inondazioni, anche vicende della vita come un incidente automobilistico oppure una rapina o uno stupro o un furto in casa possono fare scattare, ni soggetti predisposti, una gran varietà di sintomi che affliggono il malcapitato per lungo tempo.
Normalmente compare una grave forma di insonnia, fatta da brevi addormentamenti, magari in una situazione di tranquillità e di benessere, interrotti da risvegli con incubi e ricordi dell'avvenimento traumatico. Il risveglio è doloroso, con abbondante sudorazione e tremori, e si sente la necessità di chiamare chi è vicino per farsi rassicurare. Segue una grave depressione, che viene vissuta costantemente con il dramma che possano ripetersi le condizioni scatenanti, tanto da trasalire per ogni rumore più forte o per una porta che sbatte.
Questa situazione non riesce a migliorare e chi ne soffre ha pochissime possibilità di trovare supporto, se non attraverso i gruppi di autoaiuto: cioè delle esperienze di persone che hanno sofferto della stessa malattia e che, attraverso lo scambio delle rispettive emozioni, riescono ad attenuare la sintomatologia.
Negli ultimissimi mesi si è anche potuto sperimentare un farmaco antidepressivo già noto proprio per il Disturbo post-traumatico da stress, con risultati ritenuti soddisfacenti, ma in maniera tripla per le donne.
Un esempio:
La caratteristica di malattia di questo disturbo, ed addirittura la possibilità che geneticamente ne venga trasmessa la propensione viene da uno studio americano.
Sono stati messi a confronto dei giovani di leva statunitensi, figli di persone che avevano subito il dramma dell'Olocausto ed erano sopravvissuti. Alcuni di questi soldati erano reduci dalla Guerra del Golfo, ed erano tornati con i segni del disturbo postraumatico da stress. Una analisi attenta dei comportamenti dei loro genitori ha permesso di evidenziare come esistesse una sovrapposizione completa tra i due gruppi di sintomi, cosa che non era presente per altri, reduci o scampati dall'Olocausto quanto a drammaticità, persistenza e gravità dei segni.
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