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La terapia familiare sistemico-relazionale
 

La terapia familiare può essere considerata un orientamento clinico secondo il quale l'intervento psicoterapeutico è diretto non sull'individuo "malato", bensì sulla famiglia; di conseguenza il comportamento sintomatico del paziente viene messo in relazione con i comportamenti, i sentimenti, le aspettative degli altri membri della famiglia. La maggior parte delle tecniche di terapia familiare si fondano su un'epistemologia derivata dalla teoria della comunicazione e dalla teoria generale dei sistemi di Von Bertalanffy. Questo tipo di approccio viene definito "sistemico-relazionale".

L'evoluzione della prospettiva familiare si fonda sul susseguirsi di tre periodi:

  • 1. il periodo descrittivo;
  • 2. il periodo interattivo;
  • 3. il periodo sistemico.


  • Il primo periodo è caratterizzato dalla descrizione del comportamento e delle caratteristiche individuali dei familiari di un paziente designato (componente della famiglia considerato "il problema").

    Nel secondo l'accento viene posto sull'analisi dei rapporti e delle interazioni comunicative tra paziente designato e figure significative della sua famiglia.

    E infine nel terzo periodo viene presa in considerazione la famiglia come unità strutturale-funzionale con modalità di transazione proprie.

    Tale periodo è caratterizzato dall'analisi del sistema familiare, delle interazioni dei sottosistemi che lo compongono e dagli scambi con gli altri sistemi micro e macro sociali.

    Secondo l'orientamento sistemico la famiglia è un "sistema aperto", cioè in interscambio continuo con l'ambiente esterno. Il modello della famiglia come sistema presenta alcune caratteristiche:

  • 1. Totalità: il comportamento e la comunicazione di un individuo all'interno del sistema familiare influenza quello degli altri membri e, a sua volta, ne è influenzato. Dal punto di vista sistemico viene presa in considerazione la globalità dell'interazione familiare.


  • 2. Non sommatività: la somma delle caratteristiche dei singoli membri della famiglia non costituisce la caratteristica della famiglia, ma molte caratteristiche che sembrano proprie dei singoli membri sono in realtà proprie del sistema interattivo.


  • 3. Funzioni omeostatiche: il sistema familiare tende alla conservazione e alla stabilità. Il concetto di omeostasi familiare fu introdotto da Jackson che notò come, in alcune famiglie patologiche, al miglioramento di un membro della famiglia corrispondeva la manifestazione di una sintomatologia psichica in altri. in molte famiglie sembra che la presenza di un membro "ammalato" serva a mantenere un equilibrio familiare. Spesso, soprattutto nelle famiglie con membro schizofrenico si riscontrano atteggiamenti tesi a "sabotare" il miglioramento del paziente.


  • 4. Funzione di trasformazione: Il sistema familiare è un sistema aperto in costante scambio con l'esterno dal quale trae occasione di cambiamento.


  • Le famiglie sane dovrebbero essere caratterizzate da un equilibrio dinamico tra le tendenze omeostatiche e quelle trasformative che permetterebbe loro di di svilupparsi nel tempo e seguire il loro corso naturale. La tendenza trasformativa viene utilizzata in terapia familiare per produrre dei cambiamenti terapeutici.

    L'indirizzo sistemico si rivolge, sia come analisi che come intervento alla famiglia come sistema unitario. Lo scopo della terapia è modificare le regole "disfunzionali" usate dalla famiglia al fine di permettere un funzionamento che non richieda manifestazioni psicopatologiche di uno o più membri della famiglia. L'interesse è centrato prevalentemente sui comportamenti e sul loro significato comunicazionale.

    Il terapeuta entra nel sistema familiare ed utilizza i suoi interventi comunicativi per favorire il processo di cambiamento della famiglia utilizzandone la sua capacità trasformativa. Il ruolo di terapeuta è: attivo, direttivo e prescrittivo. Gli interventi sono fondati sull'aspettativa di un effetto pragmatico della propria comunicazione (verbale o non verbale), basata su una determinata ipotesi formulata sulle modalità di funzionamento del sistema familiare.

    Questa terapia è utilizzata prevalentemente nell'ambito della patologia schizofrenica, anoressica e tossicomanica; ma è utilizzata anche per famiglie in cui siano presenti figli con problemi comportamentali.

    Le principali difficoltà che si possono incntrare con le famiglie sono naturalemente rappresentate dalla resistenza di uno o più membri della famiglia a partecipare al processo terapeutico. Tale intervento, infatti viene vissuto come pericoloso perché potrebbe minare i delicati equilibri su cui si fonda l'intero sistema familiare. Un membro sintomatico, infatti, ha la funzione di impedire che il sistema subisca delle modificazioni, così è stato osservato che ogni volta che viene introdotto un nuovo elemento che rischia di modificare la situazione, il comportamento della persona sintomatica subisce un incremento, in modo che tutti i problemi o conflitti familiari vengono messi da parte di fronte a questa esigenza e gli altri membri delle famiglia possono mantenere i rispettivi ruoli nel sistema.

    Il sintomo ha sempre una doppia funzione, quella di conservare il sistema e quella di spingerlo al cambiamento. Ed è proprio facendo leva su quest'ultima che il terapeuta può aiutare la famiglia a mettere in atto il suo processo di cambiamento. è importante quindi, come primo passo che il terapeuta cerchi di capire qual è il significato di quel particolare sintomo all'interno di quel particolare gruppo familiare, e che identifichi la motivazione al cambiamento e quella alla conservazione. Dopo di ciò, lavorerà rinforzando la prima ma facendo attenzione a non scalfire prematuramente la seconda. Infatti una spinta troppo precoce al cambiamento senza tenere in considerazione le paure che lo bloccano provocherà una chiusura del sistema che tenderà ad espellere l'elemento estraneo vissuto come pericoloso e decreterà la fine della terapia.


    A cura dello Studio Associato Panacea, Roma

    Grazia Calandriello,
    Giorgia Clementi,
    Fernando Di Rienzo,
    Isabella Marcante,
    Claudia Palma

     


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