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LA MADRE TERRA > NO OGM |
In Europa si è
deciso per la contaminazione da OGN di colture tradizionali
Settembre 2007 - In giugno i ministri dell'agricoltura europei,
con il solo voto contrario di Italia. Grecia, Belgio e Ungheria,
approvato il nuovo regolamento comunitario sugli alimenti biologici
aumentando la soglia di tolleranza per eventuali
contaminazioni da ogm fino al 0.9 %.
Questi provvedimenti entreranno in vigore il primo gennaio 2009.
Ricordiamo che l'Italia si é data come soglia lo 0.1
% e la maggioranza di regioni italiane si siano dichiarate
ogm-free.
Le industrie biotecnologiche continuano a sostenere che con le modifiche
genetiche si possa combattere la fame nel mondo
e ridurre l'uso di sostanze chimiche in agricoltura.
Eppure sono sempre maggiori i rapporti che evidenziano il
contrario sottolineando che in questo modo si spiana la
strada alla privatizzazione di un bene collettivo e si consegna ad
affaristi il controllo del mercato alimentare.
Rapporti dove si dimostra che le colture transegeniche sono
le colture più costose, impongono ai contadini il pagamento
annuale dei
brevetti impedendogli di riseminare il proprio raccolto, distruggono
la biodiversità.
Appelli di scienziati dove si afferma che
non sono certe le conoscenze in questo campo per questo l'uso
di manipolazioni genetiche costituisce una grave minaccia per l'ambiente
e la salute.
Uno degli ultimi studi scientifici ed economici condotti negli USA,
dove gli OGM sono presenti dagli anni 80,
dimostrano che le colture transgeniche la produttività decresce
e l'impiego di sostanze chimiche (in genere cancerogene) aumenta enormemente. Le
coltivazioni transgeniche mondiali nel 2006 sono pari a 100 milioni
di ettari dislocate per la maggior parte tra Stati
Uniti, Canada, Argentina, Brasile India e Cina.
L'apertura agli OGM dell'Europa spiana la strada alla
contaminazione delle coltivazioni tradizionali.
In Spagna nel 2005, si sono riscontrate contaminazioni elevate sulle
coltivazioni biologiche, il 40% dei campioni risultava contaminato
con dei livelli che andavano dallo 0,23 % al 2%
;Le
autorità tedesche nel 2007, hanno trovato semi di colza (rapa)
geneticamente modificati in
raccolti convenzionali. Un portavoce
del Ministero per l'Ambiente del Nord Reno-Westfalia ha affermato
che alcuni carichi provenienti dalla compagnia
Deutsche Saatgutveredlung contenevano semi geneticamente modificati
per resistere all'erbicida glufosinato.
glufosinato è venduto dalla compagnia tedesca Bayer CropScience
con i marchi LIBERTY e BASTA.
Cosa avverrà in Italia? Non è difficile
ipotizzare il peggio. Nel nostro territorio vi sono principalmente
aziende agricole
di piccole dimensioni che durante la fase produttiva non possono permettersi
di acquistare macchinari,
vengono affittati. Ogni macchinario in questo modo si trova a coprire
zone molto ampie.
Chi potrà garantire che una mietitrebbia che copre tutta una
zona non abbia lavorato su coltivazioni transgeniche?
Ancora di più, nel nostro paese gli animali sono
nutriti con foraggi
ogm che arrivano dall'estero. Ancora di più,
per il produttore finale non c'é l'obbligo
di dichiarare nell'etichetta la provenienza di ogni ingrediente
utilizzato.
Alla luce di queste semplici considerazioni difendere i prodotti da
contaminazioni genetiche, capire veramente cosa si mangi, diventa
un impresa
quasi impossibile.
In Italia ciascuno di noi può dire la sua su questo tema, attualmente
ci sono due iniziative di consultazione popolare.
Una Consultazione Popolare partita il 10 Settembre e promossa da 28
organizzazioni riunite nella Coalizione Italia
Europa liberi da ogm che mira a raccogliere 3 milioni di
firme in due mesi
Questo il quesito:
Vuoi che l'agroalimentare, il cibo e la sua genuinità,
siano il cuore dello sviluppo, fatto di persone e territori, salute
e qualità sostenibile e innovativo, fondato sulla biodiversitò,
libero da ogm?
Per informazioni su iniziative e come aderire www.liberidaogm.org
L'altra consultazione è partita il 6 settembre e riguarda la
sovranità alimentare.
Chiede che vi sia una legge che metta in primo piano
gli interessi di chi lavora la terra e di chi consuma il cibo
Per informazioni su iniziative e come aderire
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