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FINESTRA SULLA VERGOGNA > I NUMERI DELLA VERGOGNA

Fino a quando continueremo ad accettare che questo mondo innamorato della morte è il nostro unico mondo possibile?
Eduardo Galeano

Il testo che segue è stato scritto nel 2003. l'indignazione che proviamo per i passi fatti nella diminuzione di queste ingiustizie ci ha fatto decidere di non aggiornarlo. 2007

I NUMERI DELLA VERGOGNA

Ogni anno nel mondo la povertà uccide più gente dell'intera seconda guerra mondiale.


Si dice che nel sud del mondo il sovraffollamento sia la causa di tanta povertà.
In Brasile ci sono 17 abitanti per chilometro quadrato e si muore di fame,
in Colombia ci sono 29 abitanti per chilimetro quadrato e si muore di fame
in Olanda ci sono 400 abitanti per chilometro quadrato... ma non si muore di fame.

L'economista Edmar Bacha chiama il Brasile "Belindia un paese dove una minoranza consuma come i ricchi del Belgio facendo vivere la maggioranza come i poveri in India".
In Brasile il 2% dei proprietari controlla il 60% delle terre.
In Paraguay l'1% dei proprietari controlla l'80% delle terre.
In tutta l'America latina il 70% dei proprietari possiede soltanto il 5% delle terre.

Secondo le Nazioni Unite (PNUD) le 3 persone più ricche del pianeta posseggonoun patrimonio superiore alla somma dei prodotti di 48 paesi.

La globalizzazione crea più perdenti che vincenti.
Paragonando Le prime 100 multinazionali al mondo nel 1993 e nel 1996, si può costatare che il fatturato è aumentato di un quarto, ma questa ricchezza è stata prodotta con lo 0,5% di personale in meno.

Secondo l'ultimo rapporto della Banca mondiale, il 15% della popolazione del pianeta divora la metà di tutta l'energia che il pianeta consuma. Le automobili consumano gran parte di questa metà.
Nei paesi ricchi ci sono 580 automobili per 1000 abitanti, nei paesi poveri 10.
Gli Stati uniti che hanno il 4% della popolazione mondiale non emette meno del 24% del biossido di carbonio che aggredisce l'atmosfera.
La benzina al piombo fu inventata negli Stati uniti intorno agli anni venti. Quando il governo statunitense la proibì, nel 1986, stava uccidendo adulti ad un ritmo di 5.000 all'anno (dati dell'agenzia ufficiale che si occupa dell'ambiente).
Charles Kettering e Alfred Sloan, direttori della General Motors, i principali promotori di questo veleno, sono passati alla storia come benefattori dell'umanità per aver costruito un grande ospedale.

1 milirdo e 400 milioni di persone del pianeta su 5 miliardi e 800 milioni non hanno accesso all'acqua potabile. Dal rapporto Unicef 2002 si evince che negli ultimi 10 anni su 100 bambini nati:
18 non hanno accesso all'acqua potabile
27 non hanno ricevuto alcuna vaccinazione contro le malattie
44 sono stati allattati esclusivamente al seno nei primi tre mesi di vita

Il 90% degli investimenti per la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci è destinato a problemi sanitari che riguardano il 10% della popolazione mondiale.
Più del 75% della popolazione mondiale, che vive nel sud del mondo usa infatti solo il 15% della quantità totale di farmaci prodotta nel mondo.
Circa 10.000.000 di bambini al di sotto dei cinque anni muoiono per infezioni respiratorie acute, malattie intestinali, tubercolosi e malaria: spesso, malattie facilmente prevenibili o curabili.
15.000.000 di persone muoiono ogni anno a causa di malattie infettive: è la prima causa di morte nel mondo, e di questi decessi il 97% avviene nei Paesi in Via di Sviluppo.
In molti paesi poveri, i farmaci essenziali non sono disponibili per questioni logistiche o carenze infrastrutturali. La corruzione, la scadente qualità dei farmaci prodotti localmente, il continuo proliferare sul mercato di farmaci contraffatti e l'inadeguatezza professionale degli operatori locali peggiorano la situazione sanitaria.
Su 1.233 farmaci immessi sul mercato negli ultimi 25 anni solo 13 hanno un'indicazione specifica per le malattie tropicali.
Malattie considerate scomparse stanno ricomparendo e diffondendosi in forme molto pericolose perché resistenti ai trattamenti standard (farmaco-resistenza): i farmaci conosciuti non sono più completamente efficaci.


Il premio Nobel Amartya Sen, sul numero speciale dell'Economist, The world in 2002, scrive "Le guerre locali e i conflitti militari non si fondano solo su tensioni regionali, ma sono alimentati dal commercio mondiale delle armi, le potenze mondiali guidano i Paesi che più si arricchiscono con quei commerci".
Il Professor Marc Herold, del Dipartimento di economia dell'University of New Hampsire (USA), ha raccolto dati attendibili sui morti civili dei bombardamenti in Afganistan: 3.767 (aggiornato al 10 dicembre 2001). Il dato, però, non tiene conto dei numerosi decessi avvenuti in seguito alle ferite riportate, alle morti per fame e gelo (a causa dell'interruzione di forniture umanitarie) come dei morti fra i contadini in fuga che sono incappati nelle vecchie mine della guerra sovietica o nelle Cluster Bombs americane.


Al vertice di Laeken, dicembre 2001, i leader delle potenze mondiali hanno ribadito l'idea di raggiungere l'obiettivo dello 0,70% del Pil in aiuti ai Paesi in via di sviluppo.
Quella percentuale era stata fissata il 24 /10/ 1970 dalla Risoluzione 2626 dell'Onu, in quell'occasione si dava tempo un decennio per raggiungere quel livello considerato minimo.
Oggi i Paesi dell'Ocse sono fermi alla media dello 0,22%, con il record negativo degli Usa inchiodati a un misero 0,10%.
L''Africa subsahariana è passata da un aiuto di 32 dollari l'anno pro capite del 1990 ai 19 del 2000.
Nel 1970 i paese poveri erano 25, oggi sono 49


Confrontando i dati di diversi organismi internazionali (PNUD, Unicef, Fao, OMS, International Institute for Strategic Studies), si arriva alla conclusione secondo cui il denaro che il mondo destina alle spese militari per 11 giorni basterebbe per alimentare tutti i bambini affamati e malati del pianeta, resterebbero 354 giorni per arricchirsi sulla morte....ma ai signori delle armi non bastano.
Le Nazioni Unite stimano che se i fondi utilizzati per rimborsare il debito fossero invece reinvestiti sulla salute e nell'istruzione, potrebbero essere salvate in un anno le vite di 7.000.000 di bambini, 134.000 alla settimana
Con il 5% delle 225 fortune più importanti del mondo si potrebbe realizzare - e mantenere - l'accesso alla sanità, all'educazione, a un'alimentazione adeguata e all'acqua potabile per tutti gli abitanti del pianeta.



Fonti consultate gli articoli quotidiani di Eduardo Galeano e interviste a Luis Sepulveda.


Per approfondimenti:
www.cursor.org/stories/civilian_deaths.htm
www.msf.it
www.amnesty.it
www.emergency.it
www.unponteper.it
www.unimomdo.org
www.carta.org

 

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