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VILLAGGIO SOLIDALE > COMMERCIO EQUO E SOLIDALE |
Il primo esempio si è visto
nel 1967 in Olanda, un gruppo di ragazzi
fondò la prima cooperativa di importazione muovendosi con iniziative
realizzate fuori dai circuiti commerciali tradizionali. Ci si rese
conto, anche in questo campo, che uno dei pericoli più frequenti
per i piccoli produttori del Sud del mondo era di finire in mano
degli usurai. I contadini tra un raccolto e l'altro esauriscono
i loro soldi, non potendo ottenere prestiti in banca sono costretti
a rivolgersi agli usurai che applicano tassi altissimi (dal 40%
al 70%) con il risultato di vedere moltiplicato il debito a dismisura.
Molti si trovano costretti, per far fronte agli interessi, a cedere
le loro terre ai grandi proprietari terrieri, gli stessi che prestano
su usura.
Nato come risposta alle gravi forme di sfruttamento internazionale,
messe in atto da parte delle multinazionali, tende a smascherare
la diceria che per anni le multinazionali ci hanno fatto credere,
cioè che il commercio, per come è organizzato, sia un'attività
economica a beneficio di tutti alcuni esempi
Lo spirito che muove il commercio equo solidale e quello di ottenere:
condizioni di lavoro più dignitose;
prezzi equi per i piccoli produttori nel Sud del mondo;
sostegno alle attività di sviluppo locale promosse dalle organizzazioni
di contadini;
incentivi a sviluppare prodotti e ad adottare processi di produzione
sempre più rispettosi dell'ambiente;
un minore impatto ambientale della produzione;
parità nel trattamento di uomini e donne;
misure contro lo sfruttamento del lavoro minorile in ogni parte
del mondo.
Il commercio equo e solidale permette a migliaia di contadini ed
artigiani del Sud del mondo di vendere i loro prodotti a prezzi
equi, concordati in base a costi di produzione, consentendo loro
di autodeterminare e realizzare il proprio sviluppo. In pratica
chi opera nell'equo e solidale, acquista merci che permettono ai
produttori una vita dignitosa escludendo a priori condizioni di
sfruttamento. I produttori ottengono dal loro lavoro guadagni normalmente
più elevati del 100% rispetto ai tradizionali canali di distribuzione.
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