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LA MADRE TERRA > RITORNO AL PASSATO
I dati della FAO l’Agenzia dell’ONU che si occupa della sicurezza alimentare, già nel 2002 hanno mostrato che i sistemi tradizionali di produzione, su piccola scala, sono più produttivi di quelli "industrializzati" e su vasta scala.

Salil Shetty, direttore esecutivo di Action Aid afferma:I dati della FAO, l'Agenzia dell'ONU hanno mostrato che i sistemi tradizionali di produzione, su piccola scala, sono più produttivi di quelli "industrializzati" e su vasta scala.
;Secondo un loro censimento, confrontando la resa per superficie di una fattoria industrializzata "tipo" di 14 ettari, con realtà contadine tradizionali più piccole, si evince che:

- in Siria, una fattoria di 0,2 ettari era 1.400 volte più produttiva (della fattoria "tipo");

- in Messico, una fattoria di 1,2 ettari era 3.000 volte più produttiva;

- in Perù, una fattoria di 2 ettari era 800 volte più
produttiva;

- in Etiopia, una fattoria di 0,4 ettari era 350 volte più produttiva.

Mentre i sistemi di agricoltura sostenibile incoraggiano l'uso di risorse locali ed aiutano le comunità ad auto sostenersi, le multinazionali fanno profitti imponendo ai coltivatori l'utilizzo di sementi e prodotti chimici che esse stesse vendono, al loro prezzo.

Questa dichiarazione tratta dal documento Via Campesina (6/2002) costituisce un chiaro segnale della ferma decisione che unisce i movimenti sociali e altri membri della società civile in tutto il mondo nella lotta per democratizzare le politiche internazionali e organizzare istituzioni capaci di comprendere e difendere politiche sostenibili rispetto all'alimentazione e all'agricoltura.

Questi organismi invece di garantire l'alimentazione per tutta la gente del mondo, presiedono un sistema che moltiplica la fame e diverse forme di denutrizione, con l'esclusione di milioni di persone dall'accesso a beni e risorse produttive come, l'acqua, le sementi, le tecnologie, la terra e le conoscenze.
La sovranità alimentare è un diritto fondamentale dei popoli.
Per garantire l'indipendenza e la sovranità alimentare di tutti i popoli del mondo, è essenziale che gli alimenti siano prodotti mediante sistemi di produzione diversificati, su base contadina. La sovranità alimentare è il diritto di ogni popolo a definire le sue politiche agrarie in materia di alimentazione, proteggere e regolare la produzione agraria nazionale e il mercato locale al fine di ottenere risultati di sviluppo sostenibile, e decidere in che misura vogliono essere autosufficienti senza rovesciare le loro eccedenze in paesi terzi con la pratica del dumping.La sovranità alimentare non nega il commercio (internazionale), piuttosto difende l'opzione di formulare quelle politiche e pratiche commerciali che servano ai diritti della popolazione per una produzione (alimentare) nutriente, sana ed ecologicamente sostenibile.


FAO 2003
A livello mondiale l'agricoltura rimane l'attività praticata dal maggior numero di esseri umani. Circa 2 miliardi e mezzo di persone vive in aree rurali e la sua sopravvivenza dipende dall'agricoltura, perciò se si desidera ridurre la povertà, come i paesi di tutto il mondo hanno promesso nel Millennium Summit, occorre favorire lo sviluppo rurale ponendolo al centro delle politiche agricole. Siccome questa strategia è esattamente opposta a quella dell'AoA non c'è da stupirsi del fatto che questo accordo non abbia prodotto risultati positivi per la maggioranza dei paesi del mondo e del perché oggi appaiono così impegnati sul fronte dei negoziati di Ginevra.

La maggior parte di agricoltori lavorano piccoli appezzamenti di terreno e producono per la loro sussistenza, per produrre cibo da consumare direttamente e da vendere localmente per ottenere il necessario per mandare i figli a scuola e curarsi in caso di malattia. Perciò educazione, salute dipendono dall'agricoltura.
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