||  home  ||  chi siamo  ||  candidate   ||  documenti  ||  appelli   ||
 
 
 
 
 

 


  
|| rappresentanza  || lavoro e diritti ||  istruzione  ||  immigrazione  ||  TV e cultura   ||  
||  violenza  ||  pari opportunitą  ||  consultori  ||  aborto  ||  procreazione  ||   famiglie e pacs  ||
 
LUISA SANTOLINI (Candidata alla Camera dei Deputati - UDC) - 7 aprile 2006


1) RAPPRESENTANZA
In che modo è possibile garantire una presenza reale delle donne nelle istituzioni? E' necessario intervenire con misure specifiche e quali?

La Rappresentanza femminile è importante perchè le donne danno un contributo positivo alle istituzioni. Ma non sono convinta del fatto che le quote risolvano il problema altrimento dovremmo mettere le quote anche nella magistratura, nell’esercito... Credo, piuttosto, in un lavoro culturale da fare dal basso: a partire dai comuni, dalle province, dalle regioni.

2) PARI OPPORTUNITA'
Le politiche di pari opportunità possono interagire proficuamente con la politica tout court e come?

Le politiche di pari opportunità devono interagire con la politica tout court a condizione che pari opportunità non significhi che le donne diventino uguali agli uomini. Io tengo molto a sottolineare la specificità femminile. Conservare lo specifico femminile è qualcosa a cui non si può rinunciare.

3)FAMIGLIE
Quali politiche familiari sono necessarie perchè le donne possano raggiungere una effettiva conciliazione di tempi di vita e di lavoro?
La politica delle donne deve poter conciliare i tempi del lavoro e della famiglia. La carriera e la maternità, ad esempio, possono coesistere. Si pensi alla concezione del par time che ritroviamo nei Paesi del nord Europa. Un par time considerato un traguardo culturale e non solo un contratto di lavoro. D’altro canto sono favorevolissima ai congedi parentali e credo che bisognerebbe investire maggiormente in tal senso. E questa dovrà essere una priorità del nuovo Parlamento. Certo ci sarà bisogno di un lavoro di concertazione fra le parti: confindustria, sindacati, imprese, soggetti che spesso fanno opposizione (in fondo il par time costa). Ma le politiche familiari non si possono basare solo sulla concorrenza economica, non si può ragionare solo secondo le logiche del mercato.

L'idea di famiglia si sta allargando a comprendere nuove soggettività, come riconoscerle e valorizzarle?
Per quanto riguarda la concezione di famiglia che si sta allargano, in realtà credo che siano una minoranza le cosiddette coppie di fatto. Non si tratta di un’emergenza sociale. Bisogna sicuramente garantire e tutelare i diritti individuali ma non valorizzare le “nuove forme di famiglia”. Il nostro modello è quello della famiglia basato sul matrimonio. Bisogna innanzitutto valorizzare questa.

4)ISTRUZIONE/FORMAZIONE
A quale idea di formazione e istruzione si deve lavorare nel nostro paese?

La Riforma Moratti va migliorata su alcuni aspetti. Soprattutto in vista di una maggiore valorizzazione dell’area professionale. Per il resto è stato un fatto positivo aver parificato la scuola tecnica a quella umanistica. Una concezione che rende la scuola meno classista, che dà parità di ingresso. Ora ci sarà bisogno di una sperimentazione di qualche anno.
C’è chi obietta che per i/le ragazzi/e la scelta dell’indirizzo scolastico avviene troppo presto...
Non sono affatto d’accordo. La famiglia non può essere esclusa dalle scelte dei ragazzi. Questo esproprio della famiglia dalla vita dei ragazzi mi preoccupa

5) VIOLENZA
Da un punto di vista legislativo ritiene sia stato fatto abbastanza contro la violenza oppure è ancora necessario intervenire e in che modo? Cosa si può fare a livello di prevenzione?
La violenza in Italia verso i soggetti deboli è diventata una cosa drammatica...Bisogna applicare le leggi che ci sono e far passare l’idea della dignità e della sacralità della vita. Bisogna lavorare sulla prevenzione nei luoghi di socializzazione: famiglia, scuola, sport...Intervenire in modo severo, certo ma anche a livello di rieducazione. Io credo nell’essere umano e nei suoi valori.


6) SALUTE RIPRODUTTIVA
Depotenziamento dei consultori e boicottaggio della Ru486. La salute riproduttiva delle donne non sembra sia stata una priorità di questo governo...

Se salute riproduttiva significa che le donne devono poter fare quello che vogliono del loro corpo, non sono d’accordo con questo significato. Anzi queste sono le conseguenze di una cultura che non aiuta le donne. La legge 40 ha aiutato le donne a non essere più sfruttate. Donne che per avere un figlio venivano sfruttati dagli interessi che sottendono queste pratiche. Le donne devono poter essere aiutate anche a non abortire. E avere un consultorio che applichi pienamente le 194 e che sia un luogo in cui avvengano colloqui sereni può aiutarle. Bisogna offrire alle donne, per sostenerle, un aiuto economico, una casa, un lavoro. Metterle, cioè, in condizione di non abortire. E non bisogna che ascoltino soltanto gli uomini che a volte dicono: “o scegli me o il bambino”. Perchè gli uomini non nascono padri. Sono le donne a nascere madri.


7) MIGRAZIONI
Il numero delle migranti cresce ogni anno, una popolazione femminile a volte altamente specializzata che non riesce a diventare una risorsa per il nostro paese ma, al contrario, vede lesi i diritti fondamentali, compreso quello riproduttivo (l'aborto, da ultimi dati Istat, è soprattutto delle migranti)

Credo in una politica di accoglienza per gli immigrati controllata e regolarizzata. Sono contraria all’immigrazione selvaggia perchè non è un bene neanche per loro. Il comportamento degli immigrati in fila per avere i permessi è stato un grande atto di civiltà. Sono molto convinta della necessità dei ricongiungimenti familiari purchè siano composti dai genitori, dai figli e dai coniugi ( e non dai cugini di terzo grado!). Quanto ai diritti di cittadinanza sono perplessa. Certo se un immigrato resta molti anni Italia, con un lavoro e una famiglia, rispetta la nostra Costituzione in pieno, allora è un’altro discorso. Ciò che è importante è che rispettino le nostre regole, la nostra identità, la nostra religione.

8) LAVORO
Donne e lavoro, un binomio da sostenere con quali strumenti...

Come dicevo, bisogna mettere in condizione la donna di lavorare e di avere una famiglia. La maternità non deve essere un incubo. Bisogna favorire le donne a rientrare nel mondo del lavoro dopo aver avuto un figlio. Le donne hanno esigenze diversi: figli piccoli, figli grandi, anziani da accudire...E allora è necessario accompagnare la donna con i giusti servizi in ogni momento della sua vita. In Italia, rispetto agli altri Paesi europei, le donne lavorano meno e fanno meno figli. Bisogna invertire il trend perchè è possibile come ci dimostrano altre realtà europee.

visita il sito ufficiale di Luisa Santolini