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SILVANA PISA (candidata al Senato - Democratici di Sinistra) - Intervento del 22 marzo 2006


Durante la XIV Legisltura Silvana Pisa ha fatto parte della commissione difesa della Camera. Di recente ha pubblicato con Elettra Deiana: "Il Nemico a geometria variabile". Insieme con altre/i parlamentari ha promosso il forum dei Deputati e delle deputate pacifiste.

1. RAPPRESENTANZA
In che modo è possibile garantire una presenza reale delle donne nelle istituzioni? E'necessario intervenire con misure specifiche e quali?
L’ultimo bluff sulle quote rosa ha dimostrato che l’unico modo per garantire le donne nelle istituzioni è la parità stabilita con legge. Bisogna garantire un’alternanza, come è stato fatto in Francia: uomo - donna. Questa è l’unica soluzione che si radicherà anche nella cultura: ma intanto serve una legge.

2) PARI OPPORTUNITA'
Le politiche di pari opportunità possono interagire proficuamente con la politica tout court e come?
Le politiche di pari opportunità hanno un campo ampio di applicazione. In tutti i settori nei quali le donne sono soggetto svantaggiato sorge la necessità di pratiche di riequilibrio.

3) FAMIGLIE
Quali politiche familiari sono necessarie perchè le donne possano raggiungere una effettiva conciliazione di tempi di vita e di lavoro?
Nell’ambito dei servizi e del Welfare. Pensiamo al comune di Roma dove i bambini sono 70.000 e solo 13.000 posti sono disponibili; nonostante il lavoro dell’assessore, molte donne hanno difficoltà a conciliare famiglia e lavoro.

L'idea di famiglia si sta allargando a comprendere nuove soggettività, come riconoscerle e valorizzarle?
E’ una fortuna che si stia allargando il concetto di famiglia. La politica dovrebbe tenerne conto. Non esiste più la famiglia basata solo sul matrimonio, la questione deve essere posta in maniera differente: la politica dovrebbe adottare provvedimenti legislativi ad hoc che guardano alla società che cambia.


4) ISTRUZIONE/FORMAZIONE
A quale idea di formazione e istruzione si deve lavorare nel nostro paese?
Ad una formazione che sia veramente tale, che formi soggetti consapevoli, critici, che sappiano creare reti, connessione e percorsi. Non certo quello previsto dalla Riforma Moratti, che prevede che il bambino scelga a 13 anni tra il vecchio avviamento professionale o altri tipi di indirizzo, come i percorsi umanistici. La legge, dunque, rappresenta un passo indietro notevole perchè ritorna ad un periodo superato, ad un vecchio modello di scuola.


5) VIOLENZA
Da un punto di vista legislativo ritiene sia stato fatto abbastanza contro la violenza oppure è ancora necessario intervenire e in che modo? Cosa si può fare a livello di prevenzione?
La legge del ‘96 è stato un provvedimento importante che ha riconosciuto come i reati contro le donne fossero reati contro la persona e non contro la morale. C’è bisogno di inserire altre figure che la legge non prevede: penso alle violenze degli ex coniugi. Gli uomini dovrebbero interrogare di più la loro sessualità, le donne lo hanno fatto: con il movimento delle donne e il femminismo. Talvolta anche dolorosamente. Se lo facessero anche gli uomini sarebbe un bel passo avanti.


6) SALUTE RIPRODUTTIVA
Depotenziamento dei consultori e boicottaggio della Ru486. La salute riproduttiva delle donne non sembra sia stata una priorità di questo governo...
No. Bastava guardare alle politiche in materia, adottate dalla regione Lazio guidata da Francesco Storace, per registrare un arretramento notevole. Nei consultori non si faceva la contraccezione, che è il primo livello della prevenzione; non si dotavano i consultori di strutture idonee e il personale non era adeguato. Le politiche della giunta Storace sono diventate il modello per il governo nazionale.

7) MIGRAZIONI
Il numero delle migranti cresce ogni anno, una popolazione femminile a volte altamente specializzata che non riesce a diventare una risorsa per il nostro paese ma, al contrario, vede lesi i diritti fondamentali, compreso quello riproduttivo (l'aborto, da ultimi dati istat, è soprattutto delle migranti)
C’è un vero spreco. Molte badanti hanno titolo di studio superiore ai datori di lavoro. Dobbiamo cercare di inserirle, di riconoscere i loro titoli di studio: è un percorso reso ancora più difficile dal terrorismo, che amplifica il pericolo e ci allontana da reali politiche di integrazione.


8) LAVORO
Donne e lavoro, un binomio da sostenere con quali strumenti...

Partiamo da un dato di fatto: le donne occupate in Italia sono a un livello inferiore alla media europea. Le donne guadagnano meno degli uomini. Per impiegare più donne bisogna finanziare e ampliare i servizi, considerando che sono le più brave nei concorsi; a fronte della potenzialità bisogna offrire gli strumenti perché la mettano in pratica.