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INTERVISTA A PATRIZIA LA PEGNA - Candidata al XVII Municipio (ROMA) - Ulivo

 

PERSONALE
Cosa l’ha spinta al debutto in politica?
Le pressioni affettuose di ex alunni, genitori di ex alunni, colleghi, amici, negozianti e vicini di casa che conoscono le mie attività a scuola e sul territorio nel campo del volontariato sociale, nell’organizzare occasioni culturale, nel sollecitare movimenti di opinione … ed anche lo spirito di servizio.
Quali mete e obiettivi personali, in quanto donna, si prefigge?
Alleviare attraverso le istituzioni difficoltà pratiche delle donne soggette , come me, a troppe esigenze familiari (cura di anziani, bambini, etc.) senza aiuti , sostegni e collaborazioni concrete.
Ritiene possibile una conciliazione tra famiglia e lavoro diplomatico per una donna?
Deve essere possibile e realizzabile nel concreto. Il genere di appartenenza non deve essere ostacolo per alcuna cosa, la famiglia è scelta umana ed affettiva compatibile con qualunque attività femminile.
Quali sono i problemi rilevati nella sua circoscrizione riguardo alle problematiche femminili?
Inadempienze nell’aiuto concreto a bambini, adolescenti, anziani per la loro cura e sicurezza. Orari di scuole materne, primarie, secondaria non rispettosi delle esigenze familiari (pre scuola, post scuola, dopo scuola, ect.). Ora di apertura e chiusura negozi discordanti dalle esigenze delle donne lavoratrici , carenza di sportelli per le donne, mancanza di consultori familiari, mancanza di centri di aggregazione e sportivi.

VIOLENZA
Il fenomeno della violenza sessuale è in crescita perchè le leggi riescono solo parzialmente a modificare la cultura. Come può un reato come la violenza sessuale essere paragonato a qualsiasi altro?

La voce degli esperti in materia, psicologi e sociologi, ci avverte che il trauma della violenza ha bisogno di tempo per essere elaborato e occorrono misure di sostegno efficaci perché soggetti violati possano ripristinare le loro identità. E' un fenomeno complesso che non si previene e combatte solo per via punitiva, ma lanciando una vera sfida di civiltà e rieducazione ad una cultura che resta patriarcale.

Quali risorse, culturali e legislative, attivare per far fronte alla violenza che vede nelle donne il bersaglio privilegiato?
La risorsa primaria è la scuola, è fondamentale l’educazione sessuale, l’educazione al bene ed alla legalità, l’educazione all’estetica (in senso filosofico ed artistico), l’educazione all’affettività, al rispetto del proprio ed altrui corpo. Occorrono servizi municipale che affianchino i docenti per contrastare il bullismo, evitare l’abbandono scolastico, perché la permanenza a scuola è garanzia di evoluzione civile dei soggetti. Altra risorsa è la creazione di luoghi di aggregazione protetti e sicuri dove ragazzi e ragazze possano incontrarsi, parlarsi e piacersi. Occorre incentivare società sportive al femminile come atleti e dirigenza perché divengano parte del territorio e squadre tifate come quelle maschili. Occorre attivare iniziative per combattere l’emarginazione, creando luoghi e strutture di accoglienza. Attivare servizi coordinati di ascolto e protezione di minori e donne in condizioni di disagio sociale, potenziale consultori familiari (come il “Regina Elena”), creare sportelli legali ad uso gratuito per donne, ragazze e bambine collegati ai telefoni rosa, alle parrocchie, alle scuole per la tutela e l’informazione. Occorre creare strutture con mediatori culturali che aiutino le bambine ad opporsi a tradizioni familiari straniere devastanti (mutilazioni genitali). Occorre sensibilizzare, informare e formare gratuitamente gli adulti nel riconoscere le tracce di violenze familiari.

PARI OPPORTUNITA’
Esistendo ormai tanti organismi che lavorano nell’ambito delle pari opportunità, quali le Consigliere, il Ministero o le Commissioni regionali, non risulta necessario un coordinamento che renda anche più efficace l’azione?
Assolutamente si

Non è forse il caso di costruire una rete tra donne in municipio e in comune per sostenere tematiche femminili forti e avanzare proposte costruttive?
Assolutamente si

Che cosa chiedere alle istituzioni?
L’attribuzione di settori di bilancio ampi, per creare strutture adeguate in grado di dare concretamente aiuto in modo sollecito, preciso e continuativo alle donne, soprattutto a quelle in difficoltà, creando risparmio a lungo termine perché la prevenzione è più economica che la riparazione.

Come relazionarsi con il mondo della politica "maschile"?
Mai porsi contro o come appartenenti all’altra metà del cielo. Noi siamo il cielo. Dobbiamo avere consapevolezza di noi stesse, con gli uomini niente contrapposizioni ma far comprendere loro che ciò che vogliamo è positivo per la comunità e la vita di tutti: compagni, mariti, padri, figli, fratelli, colleghi.

Come tradurre l'esperienza e le pratiche femministe nei contesti istituzionali?
Essere presenti, votare, candidarsi, partecipare, scegliere, collaborare, creare movimenti di opinione, mettersi in gioco e se necessario, combattere appassionatamente per un obiettivo.

CONSULTORI
Emergere l'urgenza di stanziare fondi per rendere compiuta la legge che prevede un consultorio ogni 20.000 abitanti e di rendere pienamente operativi quelli già esistenti. L'indagine conoscitiva sull'applicazione della 194 ha messo in luce che i consultori hanno bisogno di ulteriori fondi per lavorare così come la legge 405 dispone. Dove secondo lei è possibile reperire i soldi e in cosa maggiormente investirli?
Riducendo sprechi delle P.A. Ottimizzando l’attività di chi già lavora nei settori specifici o affini, creando sul territorio occasioni di guadagno per la P.A. (eventi ed attività culturali) per patrocinare progetti. Raccogliere fondi di cittadini promotori, investire nell’apertura di nuovi consultori, investire ed incentivare personale specializzato e qualificato perché lavori in sede ma soprattutto sul territorio. Investire in formazione, per studiare e conoscere metodi e strategie diverse per la risoluzione dei problemi. Investire concretamente creando banche di solidarietà (anche in istituti di credito già esistenti) con fondi da elargire alla piccola imprenditoria femminile a carattere artigianale che aiuti l’emancipazione delle donne e l’affrancamento dalla povertà e dalla soggezione agli stipendi maritali.

IMMIGRAZIONE
Alcune regioni come le Marche prevedono registri per le badanti immigrate. Avete mai pensato, data la carenza di personale qualificato, di lavorare in questa direzione?
Si. In passato avevo pensato che sarebbe stato interessante aprire delle scuole apposite per baby sitter e badanti per qualificare persone non necessariamente immigrate o donne, ma persone che potessero crearsi un reddito e soddisfare le esigenze delle famiglie. Avevo pensato di creare degli elenchi cui la cittadinanza potesse fare riferimento. E’ un progetto che al XVII municipio potrei sponsorizzare per creare professionalità ed occasioni di lavoro.

PARCHEGGI ROSA
Data l’importante novità (introdotta dal sindaco Veltroni), quali ulteriori agevolazioni alla maternità intende promuovere nella sua circoscrizione?
La maternità và garantita sempre, come libera scelta delle cittadine. I parcheggi rosa, l’aumento dei nidi, delle case di accoglienza, le banche del tempo, piccoli sostegni economici elargiti in modo continuativo, sospensione di sfratti ed alloggi agevolati a chi è in maternità, l’apertura di nidi o baby parking (anche privati) accanto a strutture che accolgono donne lavoratrici sono fondamentali nei nostri quartieri che accolgono preture, rai, mercati, banche, supermercati, aziende. Si può proporre a strutture private della pubblicità gratuita in caso di apertura di servizi per la generale utilità.
Burocrazia veloce per le donne in maternità, aumento dei servizi dell’assistenza sanitaria pre e post parto. Assistenza gratuita e domiciliare di personale specializzato per le puerpere. Aumento delle tutele per collocare la madre disoccupata in un ruolo occupazionale compatibile con la maternità. Organizzare servizi di mediazione culturale per donne immigrate in maternità o sottoposte a pratiche religiose inumane ed invalidanti.

RAPPRESENTANZA
La recente vicenda delle quote rosa, unico strumento, al momento, in grado di garantire alle donne un'adeguata presenza femminile in politica, fa riflettere su quanto sia ancora insufficiente un’adeguata rappresentanza femminile nelle istituzioni e nei luoghi di potere. Nella sua lista che tasso di rappresentanza femminile si è raggiunto? Ritiene che sia in qualche modo garantita un’ottica di genere?
La risposta è il 37,5 %. Ricordo, inoltre, che il candidato alla presidenza del XVII municipio è Antonella De Giusti. Ancora non del tutto e non dovunque. Il proporsi delle donne è ancora troppo dipendente dal peso di una evoluzione difettosa e non soddisfacente della società che ci rende soggette a troppe esigenze familiari ed alla vita faticosa sul territorio.