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MARIA IDA GERMONTANI (Candidata alla Camera dei Deputati - Alleanza Nazionale) - 24 marzo 2006


1. RAPPRESENTANZA
In che modo è possibile garantire una presenza reale delle donne nelle istituzioni? E' necessario intervenire con misure specifiche e quali?
Noi, grazie al nostro Presidente, abbiamo candidato il 25% di donne e abbiamo applicato l’alternanza tre uomini e una donna. In questo modo speriamo di quadruplicare il numero di donne elette. E questa è una vera novità. Per quanto riguarda le quote, queste rappresentano un mezzo e non un fine: quando sarà garantita la rappresentanza femminile sarà il merito a prevalere.

2. PARI OPPORTUNITA'
Le politiche di pari opportunità possono interagire proficuamente con la politica tout court e come?
Certo. Amplificando molto il dibattito sulle pari opportunità si è portato al centro della società questa concezione: pari opportunità di partenza di tutti i cittadini.

3. FAMIGLIE
Quali politiche familiari sono necessarie perchè le donne possano raggiungere una effettiva conciliazione di tempi di vita e di lavoro?
Per coniugare lavoro e famiglia c’è bisogno di servizi. Tanto è stato fatto, pensiamo ad esempio agli asili nido. Ma contiamo di portare aventi nei prossimi cinque anni, se verremo eletti, questo discorso. Si inciderà su questo problema se avremo più donne in Parlamento perché in fondo sono loro maggiormente ad occuparsi della famiglia, dei figli e degli anziani.
L'idea di famiglia si sta allargando a comprendere nuove soggettività, come riconoscerle e valorizzarle?
Sì, l’idea di famiglia si sta allargando e noi ne siamo consapevoli. Noi continuiamo a concepire la famiglia composta da un uomo e una donna. Una famiglia tradizionale come è scritto nella nostra Costituzione. Però, come dicevo, ci sono coppie di fatto che non hanno deciso di sposarsi e dunque è necessario intervenire con nuove leggi o apportando modifiche a quelle che già ci sono per garantire loro i diritti patrimoniali o di assistenza ad esempio. E questa è una considerazione condivisa in Alleanza Nazionale.

4. ISTRUZIONE/FORMAZIONE
A quale idea di formazione e istruzione si deve lavorare nel nostro paese?
La Moratti è una buona legge. Prima c’era maggiore difficoltà a entrare nel mondo del lavoro. Con questa nuova legge è possibile inserirsi nel mondo del lavoro più facilmente. Quello che tengo a sottolineare, però, è che l’avviamento professionale non vada a scapito della base culturale alla quale noi teniamo.

5. VIOLENZA
Da un punto di vista legislativo ritiene sia stato fatto abbastanza contro la violenza oppure è ancora necessario intervenire e in che modo? Cosa si può fare a livello di prevenzione?
Tocchiamo con mano tutti i giorni episodi di violenza anche sul posto di lavoro (quella psicologica non è minore di quella fisica). E’ necessario applicare fino in fondo la legge sulla violenza sessuale. Il mio sogno è quello di emulare le commissioni di Parità di New York che permettono alle donne di cambiare casa e numero di telefono dopo le minacce o le violenze.

6. SALUTE RIPRODUTTIVA
Depotenziamento dei consultori e boicottaggio della Ru486. La salute riproduttiva delle donne non sembra sia stata una priorità di questo governo...
Noi vogliamo che i consultori facciano quello che è previsto dalla legge 194; non possono essere solo dei luoghi abortivi. Quanto alla RU486, noi siamo antiabortivi ma riteniamo che questo farmaco possa essere utilizzato quando la salute della donna potrebbe essere in pericolo con un aborto chirurgico.

7. MIGRAZIONI
Il numero delle migranti cresce ogni anno, una popolazione femminile a volte altamente specializzata che non riesce a diventare una risorsa per il nostro paese ma, al contrario, vede lesi i diritti fondamentali, compreso quallo riproduttivo (l'aborto, da ultimi dati istat, è soprattutto delle migranti)
Noi siamo rigorosi rispetto all’immigrazione clandestina innanzitutto. Spesso (non dico sempre) la violenza viene proprio da lì. Quando, invece, gli/le immigrati/e lavorano e hanno una casa, allora l’emigrazione è positiva. La nostra prossima idea sarà quella di costituire un’anagrafe nazionale delle badanti per regolarizzare l’assistenza domiciliare e adeguare, in tal modo, la professionalità delle donne.

8. LAVORO
Donne e lavoro, un binomio da sostenere con quali strumenti...
La Biagi è una buona legge. La flessibilità prevista dalla legge va incontro alle donne. L’utopia del posto fisso dobbiamo dimenticarla, anzi noi vogliamo farlo! La legge Biagi induce alla competizione e al perfezionamento professionale. A chi obietta che flessibilità è precarietà noi diciamo che non è vero e che questa legge come le altre che abbiamo varato rappresenta la nostra idea di mondo. Un’idea che speriamo piaccia agli elettori.

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