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ELETTRA DEIANA (Candidata alla Camera dei Deputati - Rifondazione Comunista) - 27 marzo 2006


1) RAPPRESENTANZA
In che modo è possibile garantire una presenza reale delle donne nelle istituzioni? E'necessario intervenire con misure specifiche e quali?
La scarsa presenza delle donne nelle istituzioni rappresentative e nei luoghi della decisionalità politica costituisce un grave deficit di democrazia, non sanabile e neanche rappresentabile in termini di quote rose. Espressione mortificante (quote) e deviante (rosa). Il primo termine riduce la questione a un aspetto aggiuntivo della legge elettorale – qualsiasi essa sia - da risolvere tramite una specie di concessione alle donne; il secondo allude a una rappresentanza “in rosa”, “al femminile”, come se le donne non fossero soggetti di politica a tutto tondo e dovessero invece limitarsi a rappresentare specifici interessi di una categoria. Non si tratta di trovare qualche posto in più per le donne ma di modificare a fondo i criteri di formazione delle istituzioni rappresentative e degli esecutivi, puntando a farne luoghi di partenariato tra uomini e donne. Bisognerebbe per questo lavorare sia sul piano più direttamente politico, trasformando anche gli statuti dei partiti che dovrebbero cessare di essere tribù maschili dirette per lo più da vere e proprie satrapie di maschi, mettendosi in relazione con una società che è profondamente cambiata e in cui le donne svolgono compiti e assolvono funzioni importanti in tutti gli ambiti. Occorrono certamente misure specifiche, tese a rendere vincolante la presenza paritaria, o tendenzialmente tale, nelle istituzioni e in tutti i luoghi in cui si prendono decisioni pubbliche.

2) PARI OPPORTUNITA'
Le politiche di pari opportunità possono interagire proficuamente con la politica tout court e come?

Le politiche di pari opportunità hanno svolto una funzione importante di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su tematiche e problematiche riguardatile donne e i rapporti tra donne e uomini. Nello stesso tempo hanno favorito la formazione di un personale politico femminile competente. Ma oggi queste politiche rischiano di essere residuali perché nel frattempo non si sono trovati adeguati strumenti per favorire dei poteri effettivi alle istituzioni paritarie. Sono facendo questo potrà esserci una reale e proficua interazione.

3) FAMIGLIE
Quali politiche familiari sono necessarie perchè le donne possano raggiungere una effettiva conciliazione di tempi di vita e di lavoro?
Occorre il rilancio di efficaci politiche pubbliche di welfare state, con un’adeguata strumentazione di servizi a tutti i livelli – dall’infazia alla vecchiaia - che sottraggano le donne agli obblighi del doppio lavoro, dentro e fuori le mura domestiche. Occorre il rilancio di una cultura delle relazioni tra i due sessi che metta in risalto le responsabilità di uomini e donne nella conduzione degli obblighi familiari a tutti i livelli.
L'idea di famiglia si sta allargando a comprendere nuove soggettività, come riconoscerle e valorizzarle?
L’articolo 3 della Costituzione fa obbligo alla Repubblica di tutelare le formazioni sociali. Le relazioni d’amore, parentali, affettive diverse dalla famiglia tradizionale trovano in questo articolo la loro legittimità fondativi, tale che neanche si dovrebbe discutere sul riconoscimento o meno dei Pacs. Bisognerebbe operare per la loro realizzazione, seguendo l’esempio di molti Paesi europei.

4) ISTRUZIONE/FORMAZIONE
A quale idea di formazione e istruzione si deve lavorare nel nostro paese?

Per una scuola pubblica, laica, democratica, secondo il dettato della Costituzione che è oggi di straordinaria attualità e che è la base indispensabile per grantire a tutti/e una piena ed effettiva cittadinanza.

5) VIOLENZA
Da un punto di vista legislativo ritiene sia stato fatto abbastanza contro la violenza oppure è ancora necessario intervenire e in che modo? Cosa si può fare a livello di prevenzione?

Violenza in che senso? Quale violenza? Anche dal punto di vista della prevenzione bisognerebbe sapere di quale violenza si parli.

6) SALUTE RIPRODUTTIVA
Depotenziamento dei consultori e boicottaggio della Ru486. La salute riproduttiva delle donne non sembra sia stata una priorità di questo governo...
Una delle priorità di questo governo, in malevole sinergia con le gerarchie vaticane, è stata quella di mortificare la responsabilità delle donne e quel principio dell’autodeterminazione femminile rispetto al proprio corpo che ha permesso al nostro paese un grande avanzamento di civiltà. La qualità dei rapporti tra uomini e donne è infatti una chiave di volta per leggere il livello di civiltà di un Paese. Il depotenziamento dei consultori è un attacco alla legge 194 e il boicottaggio della Ru486 fa parte della campagna di criminalizzazione delle donne. Più chiaro di così.

7) MIGRAZIONI
Il numero delle migranti cresce ogni anno, una popolazione femminile a volte altamente specializzata che non riesce a diventare una risorsa per il nostro paese ma, al contrario, vede lesi i diritti fondamentali, compreso quallo riproduttivo (l'aborto, da ultimi dati Istat, è soprattutto delle migranti)
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Le migranti hanno ovviamente bisogno di tutele in numero assi più alto delle italiane e i dati relativi all’andamento degli aborti lo stanno a dimostrare con chiarezza. Il mondo dell’immigrazione, in particolare la parte femminile, costituisce non soltanto una risorsa potenziale ma una fonte di ricchezza all’opera che non viene riconosciuta e valorizzata come dovrebbe, con la conseguenza che lo Stato italiano manca all’obbligo di armonizzare i doveri degli immigrati – donne e uomini – con i loro diritti, sprecando malamente risorse umane di intelligenza e competenza.

8) LAVORO
Donne e lavoro, un binomio da sostenere con quali strumenti...

L’entrata delle donne nel mondo del lavoro è un dato ormai acquisito e in crescente espansione. Ma le donne rimangono ai gradini più basi delle attività lavorative, costituiscono la massa più estesa di lavoro precario, non sfondano il “tetto di cristallo” che impedisce loro di arrivare ai luoghi più alti delle professioni. Ci vogliono nuovi vincoli che rimuovano antichi ostacoli. Ci vuole una nuova cultura della solidarietà tra i due generi.