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INTERVISTA A SABRINA ALFONSI, segretaria DS - sezione di Ripa Grande.
Candidata presidente del Municipio 1 - ROMA

 

D-Ci parli un po’ di lei. Come mai ha deciso di entrare in politica?
R-Io ho iniziato giovanissima, ho cominciato a far politica a scuola . Ho frequentato il liceo Mamiani(liceo classico di Roma ndr) facevo parte del movimento studentesco e da lì ho iniziato a collaborare con il Tribunale per i diritti del malato e con “Cittadinanza attiva” che allora si chiamava “Movimento federativo democratico”. Non ho mai scelto all’epoca di entrare in un partito,ho sempre militato in gruppi di cittadini. Ho avuto altre volte la possibilità di candidarmi,ma ho ritenuto più opportuno fare altre esperienze di vita. Mi sono laureata in antropologia culturale , sono stata all’estero, ho lavorato in altri ambiti. Ho ripreso a fare politica durante il primo governo Berlusconi. Mi sono iscritta al partito dei democratici di sinistra quando sono nati , quando c’è stato l’ultimo cambiamento da PDS a DS. Nel 2001 sono diventata segretaria della sezione DS di Ripa Grande e ho ricominciato a fare politica a “tempo pieno”, anche se comunque ho una mia attività d’antiquariato, ho un bambino di sei anni e faccio consulenze. Adesso dopo tanti anni mi è stata proposta questa candidatura e vorrei riprovarci. Vorrei mettere al servizio dei cittadini la mia esperienza, passione e competenza , e contribuire così al miglioramento della qualità della vita nel rione e nel Centro Storico, coerentemente con un percorso che da tempo mi vede impegnata in ambito sociale e politico.

D- Dunque questa è la prima volta che si candida?
R-Si,questa è la prima volta che mi candido, è la mia prima campagna elettorale .

D-Donne e politica, un binomio difficile qui in Italia. Secondo lei le quota rosa , attualmente, sono l’unico strumento in grado di garantire un’adeguata presenza femminile nelle istituzioni?
R-Io ho quarant’anni, ma da molto giovane vedevo le quote come un aiuto da dare ad alcune categorie che erano in difficoltà, le donne venivano considerate come una categoria,- come poi Berlusconi continua a dire-quindi le vedevo come uno strumento penalizzante rispetto al movimento femminista. Oggi non è più così. L’esperienza di tutti i paesi nord europei dimostra che una legge sulle quota rosa è indispensabile. Per garantire un’adeguata presenza di donne, non penso che si possa partire dalle candidature, è necessario fare un lavoro prima all’interno dei partiti e contemporaneamente in Parlamento. Sono felicissima che Anna Finocchiaro sia diventata capogruppo dell’Ulivo al Senato,è la prima volta che una donna ricopre questo ruolo. Mi auguro che Prodi abbia il coraggio di fare un governo con almeno il 40% di donne. Sarebbe antistorico.

D-Ritornando al primo Municipio. Quante sono le donne che si sono candidate nella sua lista?
R- Noi per esempio come Ds ,nel primo Municipio siamo il 50%. Questo è il risultato,appunto, di un lavoro che abbiamo fatto all’interno del partito. Noi abbiamo una donna come segretaria DS del Municipio 1, su 5 segretari di sezione in questo momento ci sono 2 donne,ma fino all’anno scorso erano addirittura 3.Dunque abbiamo una rappresentanza femminile alta all’interno del partito, e questo ha portato in maniera naturale alla candidatura anche delle donne. Non si è posto il problema di candidare anche delle donne per avere una situazione più equilibrata, ma le candidate sono state scelte per le loro capacità, per la loro esperienza e in quanto soggetti attivi all’interno del partito.

D- Quali politiche famigliari considera prioritarie e necessarie per permettere alle donne un’effettiva conciliazione dei tempi di vita e di lavoro?
Secondo me c’è innanzitutto un problema in questa società, quello che viene realmente riconosciuto è sempre un lavoro che produce soldi. Fare politica come l’ho fatta io fino adesso, in realtà viene considerato un hobby, per cui i rimorsi di coscienza rispetto alla famiglia sono tanti, perché manchi dalla famiglia e non porti soldi a casa. La politica ,come anche altri lavori, ha degli orari che sono completamente in contraddizione con gli orari famigliari . Secondo me nelle commissioni delle elette , nelle commissioni pari opportunità bisogna fare un lavoro per riuscire ad avere degli orari più compatibili. Per permettere alle donne di conciliare gli impegni lavorativi con quelli famigliari è necessaria una rete di servizi in grado di garantire un sostegno alle famiglie. Ad esempio bisognerebbe pensare a dei servizi alternativi ,anche privati e a pagamento, nei giorni in cui le scuole rimangono chiuse per motivi oggettivi. Inoltre si dovrebbero ripensare i criteri con cui vengono fatte le graduatorie per gli asili nido. Adesso ha più punti una madre che lavora rispetto da una che non lavora, una logica apparentemente giusta , ma che in realtà taglia fuori tante madri giovani che sono in cerca d’occupazione o hanno un lavoro precario.

D- A proposito di sostegno alla maternità. Cosa ne pensa dei “parcheggi rosa”? E’ un’iniziativa che potrà coinvolgere anche la città di Roma e in particolare il centro?
R- Certo, ce li abbiamo sul lungotevere degli Anguillara. Il primo“parcheggio rosa” è stato inaugurato la scorsa settimana dall’assessore Pamela Pantano e dal sindaco Walter Veltroni proprio nel mio rione(Trastevere ndr). Trovo che sia un servizio ottimo soprattutto in prossimità degli ospedali, infatti è stato messo in prossimità dell’ospedale “Fate bene fratelli”. Sono dei piccoli accorgimenti che permettono di migliorare la vita di una mamma. In questo senso si dovrebbe anche eliminare la delibera presente a Roma che vieta di entrare negli autobus con il passeggino aperto.

D- Roma è una delle città con il più alto numero di donne migranti. In che modo si può favorire la loro integrazione? E come si possono migliorare le loro condizioni di vita?
R- Nel mio programma parlo dell’importanza di aprire degli spazi d’ascolto, di fare delle reti di comunicazione, per favorire l’informazione e l’aiuto alle donne e in particolare alle migranti, in quanto i loro diritti sono quelli più lesi in assoluto. Creare reti di prevenzioni della violenza sul territorio collegate alle Case delle donne e all’impegno del Comune di costituirsi parte civile nei processi per stupro. E’ importante potenziare i consultori , perché soprattutto per le migranti c’è bisogno di prevenzione, d’informazione e di aiuto. Il Municipio oramai è diventato il primo interlocutore del cittadino, pertanto deve diventare anche un importante strumento d’integrazione.

D- Due cose che farebbe immediatamente se venisse eletta
R- Favorirei le pari opportunità in tutti i provvedimenti. Credo che le pari opportunità non siano un tema a se stante, va tenuto presente ogni volta che si fa qualunque tipo di delibera, di legge ecc..

Un’altra cosa che farei subito, perché già me ne occupo molto, è un lavoro sulla scuola. E’ importante concepire la scuola come un luogo di aggregazione sociale più accogliente e adatto al percorso di crescita dei bambini. Intrecciare le politiche in materia d’istruzione con le politiche sul territorio e con tutti i protagonisti in primo luogo gli insegnanti. Sostenere l’attuazione e lo sviluppo della programmazione dell’offerta formativa e favorire l’integrazione multietnica . Perché investire sulla scuola , sui bambini significa investire sul nostro futuro e la scuola è sempre stata un po’ tralasciata da tutti.