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LA MADRE TERRA > RITORNO AL PASSATO > DAL BRASILE
Frei Betto al Convegno Europeo sull'America Latina - Dall' ALCA all'alcool
Fonte: Movimento Sem Terra - www.mst.it

Voglio salutare tutti gli uomini nella persona di Luigi Bettazzi e tutte le donne nella persona della mia amica Aleida Guevara. Non parlerò del tema che mi è stato assegnato "Dall'ALCA all'ALBA" ma piuttosto del tema "dall'ALCA all'alcool". Parlerò dei motivi del viaggio di Bush in Brasile. Sappiamo tutti che le automobili e la maggior parte delle macchine funzionano a benzina e il petrolio è un combustibile fossile, ogni volta che facciamo benzina, mettiamo nella macchina dinosauri liquidi. Lo scheletro di dinosauro, per divenire benzina, ha bisogno di 400.000 anni. Oggi la benzina sta scarseggiando e l'80% del petrolio che resta si trova in Medio Oriente in aree di conflitto. Visto che Bush viene da una famiglia di petrolieri conosce bene la questione.

I paesi industrializzati, da anni, stanno studiando per risolvere questo problema e pensavano di trovare un'alternativa al petrolio perchè il petrolio non preoccupava quando costava 2 dollari al barile, ma oggi è un problema visto che ogni barile costa tra i 50 e i 70 dollari. Il petrolio, oltre che problematico dal punto di vista economico, lo è anche ecologicamente perchè è inquinante. L'alternativa che avevano trovato i paesi industrializzati era quella di creare centrali nucleari. Quest'alternativa era valida fino all'11 settembre del 2001; c'era già il timore che potesse succedere qualche incidente tipo Chernobyl, ma oggi la paura che le centrali si possano trasformare in obiettivi di attacchi terroristici è molto più grande.

Dove trovare, allora, un'alternativa al petrolio che possa essere economicamente conveniente e che funzioni?
Il Brasile ha trovato l'alternativa nella produzione di etanolo. Da 20 anni il nostro paese trasforma canna da zucchero e manioca in energia e con molti vantaggi perchè l'etanolo prodotto dalla canna è il 30 % più economico della benzina. E costa metà dell'etanolo di mais prodotto dagli USA. Ma perchè gli USA possano produrre tutto l'etanolo di mais di cui avrebbero bisogno, dovrebbero avere il 121 % in più di terre coltivate a mais e non le hanno. Ma, delle tre americhe, il Brasile è il paese con la maggior estensione di terre coltivate. Il Brasile ha 850 milioni di ettari, dei quali 600 milioni sono coltivabili, 200 milioni costituiscono l'Amazzonia che non è coltivabile, ma produce ricchezza attraverso la vegetazione, il pesce, i minerali ecc. e quindi Bush è stato in Brasile per prendere visione della produzione di etanolo di canna. Ci vogliono tre elementi per questo tipo di produzione: terra, acqua e sole. Per fortuna gli USA non sono capaci di inventare una tecnologia per portare acqua e sole nel loro paese e hanno difficoltà ad ampliare le terre coltivabili.

Quello che ci preoccupa è questo. Negli anni 40, il più grande scrittore di racconti per l'infanzia, Monteiro Lobato aveva affermato che in Brasile c'era il petrolio e fu arrestato per questo. Dicevano che mentiva. Per provare che stava mentendo il governo invitò un gruppo di scienziati e tecnici statunitensi e loro arrivarono alla conclusione che in Brasile non c'era petrolio. Oggi il Brasile è autosufficiente rispetto al petrolio. In Brasile c'è molto più petrolio di quello che il paese riesca a consumare. Dieci anni dopo la vicenda che riguarda Lobato, all'inizio degli anni 50, quando il petrolio fu scoperto, ci fu una grande campagna nazionale il cui slogan era: "Il petrolio è nostro". E allora si creò un'impresa statale, la Petrobras, che aveva il monopolio dello sfruttamento, ma purtroppo non fu creato il monopolio della distribuzione e, purtroppo oggi la Petrobras non è più tanto statale come era in passato. Quel che mi preoccupa è che noi stiamo passando dall'essere il paese del carnevale ad essere il paese della produzione di canna. La terra migliore per la produzione di canna da zucchero è nello stato di San Paolo e grandi aree di produzione di alimenti si stanno trasformando in terre coltivate a canna. Questo è l'oro verde del Brasile di oggi. E arrivano molti investimenti stranieri. Bill Gates ha già creato una grande impresa chiamata Ethanol Pacific, per lo sfruttamento dell'etanolo negli USA e in Brasile. Americani, olandesi francesi e inglesi stanno comprando terre brasiliane e industrie brasiliane di trasformazione della canna in alcool, per produrre etanolo.

Il Brasile è anche il secondo produttore al livello mondiale di soia e la soia brasiliano alimenta il bestiame europeo. Quindi con le piantagioni di canna, quelle di soia, lo spazio per i pascoli crescerà l'invasione dell'Amazzonia. Oggi il 30% dell'Amazzonia originaria è già stato disboscato. L'Amazzonia è l'aria di maggiore biodiversita del pianeta Qui c'è il 12% dell'acqua potabile del mondo. Bisogna fare una grande pressione sul governo brasiliano perchè metta delle regole per la produzione di etanolo, perchè la prospettiva è che il Brasile pianti la canna, la colga, ma poi saranno la Monsanto, la Cargill, le altre grandi transnazionali straniere a commercializzare l'etanolo.
L'aggravante è che tutto questo non darà lavoro c'è oggi una tecnologia per piantare e tagliare canna che non permetterà che diminuisca la disoccupazione attraverso questo tipo di produzione. L'8% della manodopera brasiliana è disoccupata. Aumenteranno gli schiavi, ci sono oggi 25.000 schiavi.

Ma la grande preoccupazione è che la proposta di Bush e anche del governo è l'agrobusiness. Molti piccoli agricoltori perderanno la terra (aumenterà il lavoro del MST). Il Brasile è l'unico paese che non ha mai fatto una riforma agraria. In Bolivia stanno facendo la seconda riforma agraria della sua storia, la prima c'è stata nel 1953. L'ironia della vicenda è nel fatto che Lula ha destinato 20 milioni di dollari alla riforma agraria in Bolivia mentre in Brasile la riforma agraria resta un sogno per il MST e tutti quelli che lo appoggiano.

Oltre alla questione dell'etanolo, Bush ha un'altra preoccupazione. Non si tratta di opinioni soggettive, ma di dati oggettivi. Il Brasile ha una triplice frontiera con Paraguay, Uruguay e Argentina. Gli USA sostengono che in questa regione c'è una base terroristica di Al Quaeda e quindi vuole creare una base militare in Paraguay. Oggi ci sono ufficialmente 750 basi degli Stati Uniti nel mondo, in 40 paesi, Italia compresa. In America Latina fino ad oggi c'è solo una base in Colombia. Il governo Lula dice che non c'è una base terroristica alla frontiera brasiliana, ma lì c'è la più grande riserva di acqua potabile del mondo, il bacino acquifero guarani e le cascate di Iguaçu sono un riflesso di questa enorme quantità di acqua potabile presente nel sottosuolo.

Il terzo motivo della visita di Bush è cercare di spezzare i legami tra Lula e Chavez. Chavez è il secondo fornitore di petrolio degli USA, dopo l'Arabia Saudita, ma gli USA non si fidano del Venezuela, non hanno garanzia che il Venezuela continui a fornirgli il petrolio. L'entrata del Venezuela nel Mercosur ha disturbato Bush. In qualche modo il Mercosur sta portando avanti, di fatto, il progetto dell'ALBA; anche la Bolivia è entrata e se questo processo si amplia non si parlerà più di Mercosur, ma, appunto, di Alba.

La primavera democratica dell'America Latina sta dando molto fastidio alla Casa Bianca, prima di tutto perchè questi paesi oggi governati da governi democratici e popolari sono solidali con Cuba e hanno frustrato il progetto all'ALCA. Nel 2008 Rigoberta Menchù potrebbe diventare presidente del Guatemala e l'arcivescovo Lugo, del Paraguay. Lugo ha ricevuto un'intimazione dal Vaticano, se si candiderà dovrà dimettersi dalla sua carica di arcivescovo. Lui dovrebbe replicare al Papa: anche tu devi scegliere se essere vescovo di Roma o capo del Vaticano, per un minimo do coerenza (...)
Per concludere, quello che è in gioco oggi in America Latina è il futuro dei poveri. Dobbiamo avvisare i mezzi di comunicazione su quanto segue. Il popolo dell'America Latina sta cercando di modificare per via democratica e pacifica le strutture, guai se questo non sarà possibile Se i paesi del G8 non ci permetteranno di fare questo cambiamento per via democratica e pacifica, forse l'America latina potrebbe divenire un grande Iraq.
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