Menu di navigazione con
accesso rapido da tastiera:
nei browser che supportano il sistema accesskey
, la combinazione di tasti
ALT (CMD su Mac) + lettera evidenziata,
seguita eventualmente da INVIO, può sostituire il clic del mouse.
Home
|
Inchieste
|
Servizi
al cittadino |
Diritti
| isTituzioni
in rete | Associazioni
in rete | Mappa
| accEssibilità | sCrivi
|
Rai.it
![]() |
Geologia.com offre una buona introduzione al tema delle alluvioni. Insieme a un quadro storico del rapporto tra uomo e alluvioni, a partire dalla stretta relazione tra gli antichi Egizi e le piene annuali del Nilo, il sito spiega con linguaggio semplice le cause di un'inondazione e la sua dinamica, introducendo concetti come quello di bacino idrografico e sottolineando come i danni di eventi che rientrano nel normale corso della natura vengono amplificati dall'incuria del territorio e dall'occupazione del suolo da parte degli insediamenti umani: "I danni provocati dalle alluvioni sono legati al numero di persone e cose coinvolte e saranno maggiori se questi fenomeni colpiscono una città". Oltre a fornire una serie di link interessanti, Geologia.com affronta poi i temi della previsione e prevenzione degli eventi alluvionali, e quello delle responsabilità individuali.
Sul piano divulgativo, alcune delle migliori risorse che si trovano in rete sono opera di scolaresche. Come nel caso dell'ipertesto realizzato dagli allievi della classe I D dell'Itis P. Carcano e quelli dell'Itis setificio di Como sulla scorta del monologo teatrale Il racconto del Vajont, di Marco Paolini e Giovanni Vacis, che presenta alcune pagine sulle alluvioni in genere. All'interno del sito Internet scuola si trova poi un breve ipertesto realizzato per un concorso del 1999 sul tema acqua.
Per chi conosce l'inglese, ottime le pagine dedicate alle alluvioni dalla Pbs, un'impresa mediatica non profit di proprietà delle 348 emittenti televisive pubbliche degli Stati Uniti.
Sempre in inglese, si possono visitare le pagine del National Flood Insurance Program, creato dal Congresso nel 1968 per affrontare i problemi creati dai crescenti costi delle inondazioni in Usa, e quelle del Flood Hazard Research Center. Si tratta di un centro di ricerche inglese che ha sede presso la Middlesex University: attivo sin dal 1970, il Fhrc ha condotto ricerche in numerose nazioni del mondo, costituendo una rete di associati in Usa, Bangladesh e Malesia, e legami di ricerca con l'Australian National University e l'Università di Twente, in Olanda.
La sezione Earth Alert del sito della rivista americana Discovery, invece, effettua un monitoraggio continuo degli eventi catastrofici che si verificano in tutto il pianeta, inondazioni comprese, mentre all'indirizzo www.dhs.co.la.ca.us/phps/winter/stormhp.htm si trovano pagine, pensate per quelle aree degli Stati Uniti colpite di frequente da alluvioni, con consigli utili per evitarne le conseguenze e affrontarne i disagi.
Infine, qualcosa sull'alluvione di Firenze. Due indirizzi distinti per uno speciale sul disastro del 4 novembre del 1966 dedicato in particolare ai cosiddetti "angeli del fango", i giovani e meno giovani di tutte le nazionalità che arrivarono nella città toscana per salvare le opere d'arte e i libri strappandoli al fango dell'Arno. Nelle pagine del Comitato "Firenze Promuove" si trovano indicazioni di libri, videocassette e spettacoli realizzati in occasione del trentennale dell'alluvione. Ottavio de Manzini, uno dei volontari della vicenda, ha invece messo in rete il suo diario del 1966 mentre eccellenti risorse fotografiche possono essere raggiunte cliccando all'indirizzo di un'agenzia fotogiornalistica e a quello dell'Azimuth.
(12 marzo 2001)
Sullo stesso argomento:
Altri collegamenti:
![]() |
D |
![]() |
D |