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Biografia di Ignazio Becchi |
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Presidente del Consiglio di Corso di Diploma Universitario in Ingegneria dell'Ambiente e delle Risorse presso l'università di Firenze e Professore ordinario di Costruzioni Idrauliche, collabora in qualità di esperto con il Gruppo Nazionale per la difesa dalle catastrofi idrogeologiche. Ha pubblicato numerosi saggi e studi sul tema ed ha collaborato alla progettazione del primo Piano di Protezione Civile per l'alluvione di Firenze del 1986. |
Perché è la stagione delle maggiori precipitazioni, inoltre vi sono particolari fattori di instabilità dato che il suolo è ancora caldo e l'aria atlantica è più fredda.
L'Italia presenta numerosi fattori di esasperazione del rischio idrogeologico oltre al clima: la complessità orografica (ricchezza di territorio montano), l'alta concentrazione della popolazione, la grande varietà geologica (stratigrafica e strutturale) a grandi linee sono gli altri fattori significativi.
Senza dubbio le opere dell'uomo tendono a esasperare gli squilibri ed a produrre una vera fragilità, ma quello che amplifica i fenomeni è la riduzione delle manutenzioni che nella moderna economia risultano spesso poco convenienti, mentre sono fondamentali specie per le opere del passato fatte con grande ricorso alla manodopera e che rappresentano un patrimonio storico spesso poco conosciuto.
In realtà il processo evolutivo del clima è in atto da parecchio tempo, con alti e bassi, quello che fa aumentare la pericolosità del fenomeno è in realtà un altro fattore, ovvero l'impreparazione crescente, di fronte a fenomeni come quelli alluvionali, della popolazione.
Ci si può difendere seguendo tre diverse strategie: la preparazione della popolazione, la costruzione di opere di difesa e il potenziamento delle infrastrutture di previsione. Negli ultimi tempi queste ultime hanno subito una importante evoluzione positiva, specie grazie alle nuove tecnologie ed alle tecniche della modellazione meteorologica.
L'impiego razionale dei tre sistemi insieme può produrre una fortissima riduzione del rischio, invece ogni singola strategia da sola non riesce a dare certezze sul piano della sicurezza.
Il ruolo della Protezione Civile è prevedere, prevenire e soccorrere. In Italia la situazione è complicata dal numero di Enti ed Istituzioni che sono coinvolti e dal fatto che la Protezione Civile deve addestrare ma anche coordinare l'intero processo, per difendere la popolazione.
Già dal 1992 sono allo studio e sotto sperimentazione le tecniche di allertamento, ma l'esperienza ci insegna che una larga fetta della popolazione non è sensibile al problema, specialmente a freddo. Solo dopo una catastrofe l'opinione pubblica si interessa ai motivi, alle cause ed alle tecniche di difesa. Ma è troppo tardi.
Credo sia definibile come una specie di analfabetismo di ritorno, prodotto in particolare dall'uso spettacolare dei fenomeni naturali che li trasforma in fenomeni da fiction tipici dei moderni media.
Nella nostra società la percezione consiste nell'attribuzione di importanza alle informazioni che vengono acquisite direttamente dai propri sensi o da diffusori di notizie. Normalmente la capacità percettiva varia in funzione dell'esperienza accumulata. Una volta le credenze e le paure ataviche avevano anche lo scopo di acuire la sensibilità nei confronti dei fenomeni rari e quindi di difficile esperienza diretta, oggi con il moderno razionalismo si tende a credere tutto facilmente controllabile.
Si tratta di costruire un contesto dialettico su questi fenomeni rari, basato non su parole ma sulla riproduzione multimediale di tutte le testimonianze disponibili e permettendo un confronto tra diversi punti di vista.
Rispettare alcune semplice regole:
Su queste cose si potrebbe scrivere moltissimo ma l'esperienza mi insegna che la soddisfazione di queste tre regole avrebbe ridotto a poche unità il numero delle vittime delle catastrofi negli ultimi dieci anni. Un cenno particolare va fatto sui telefonini: tutti pensano che i telefoni portatili, siano un mezzo di salvezza: Questo non è sempre vero, perché se il funzionamento dei telefoni cellulari è soddisfacente nel caso di chiamate casuali o sporadiche, lo stesso sistema va facilmente in crisi nel caso di forti concentrazioni come negli ingorghi stradali o nelle catastrofi.
(14 marzo 2001)
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