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Diritti

Tutti i diritti - I diritti degli immigrati
3 - Immigrazione: la legislazione in Italia

La scuola

La popolazione scolastica straniera è cresciuta negli ultimi anni in misura proporzionalmente assai maggiore dell'aumento della presenza di immigrati. Il motivo è da ricercarsi nella stabilizzazione della presenza degli immigrati in Italia con il ricongiungimento alle loro famiglie. La scuola fin dal primo momento ha aperto le porte ai piccoli stranieri extracomunitari. Infatti risalgono al 1989 le prime circolari del Ministero della pubblica istruzione che, progressivamente, hanno eliminato tutti i limiti - alcuni risalenti agli anni '20 - all' ammissione degli alunni stranieri. Nel 1995 è stata superata anche la formula dell'ammissione "con riserva" per i figli degli immigrati irregolari. Si è realizzata così la piena equiparazione dei diritti tra alunni italiani e stranieri, non importa se irregolarmente immigrati, ritenendo prevalente su tutto il diritto del bambino all'istruzione. I minori stranieri devono dunque frequentare la scuola dell'obbligo alla quale possono essere iscritti in qualunque momento dell'anno ad una classe adeguata alla loro preparazione e alla loro età. Per favorire l'integrazione sono inseriti in classi normali e in ogni classe non possono esserci più di cinque alunni stranieri appartenenti allo stesso gruppo linguistico. Non dappertutto, però, le cose vanno bene. Esistono vaste zone in cui il problema è sottovalutato o accantonato del tutto. Per questo la "Commissione per l'integrazione degli immigrati", che è un organismo consultivo del Governo istituito dalla legge Turco-Napolitano, nel suo primo rapporto rileva che "lo Stato non ha ancora una politica nazionale per affrontare in modo organico e definitivo la questione dell'immigrazione nella scuola" e "invita il governo a adoperarsi per saldare i due livelli d'intervento, quello istituzionale e politico e quello delle prassi didattiche e scolastiche".

La salute

Gli immigrati che lavorano e sono in regola con il permesso di soggiorno sono pienamente equiparati agli italiani - in base alla recente normativa - per quanto riguarda l'iscrizione al Servizio sanitario nazionale, che garantisce l'assistenza sanitaria pubblica. Hanno diritto all'iscrizione obbligatoria gli stranieri che lavorano o sono in cerca di lavoro e hanno un permesso di soggiorno con questa motivazione. Sono iscritti anche coloro che hanno fatto richiesta di iscrizione alle liste di collocamento, indipendentemente dal titolo del loro permesso di soggiorno. L'iscrizione obbligatoria è gratuita per lo straniero disoccupato. Chi ha un reddito è tenuto a versare un contributo pari a quello dei cittadini italiani. L'iscrizione obbligatoria al Servizio sanitario nazionale si estende ai familiari a carico e comporta piena uguaglianza di diritti e doveri rispetto ai cittadini italiani. Le prestazioni erogate sono le stesse. Gli stranieri non in regola con il permesso di soggiorno, e dunque non iscritti al Servizio sanitario nazionale, hanno comunque diritto ad un minimo di assistenza. La legge assicura in ogni caso le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali, anche se continuative, per malattia ed infortunio. Sono anche garantite in ogni caso le cure necessarie per la gravidanza e la maternità e quelle per la salute dei bambini. Altre norme che assicurano l'assistenza a tutti (ad esempio quelle sulle vaccinazioni) sono volte ad evitare il diffondersi di malattie infettive.

(26 febbraio 2001)


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