Menu di navigazione con
accesso rapido da tastiera:
nei browser che supportano il sistema accesskey
, la combinazione di tasti
ALT (CMD su Mac) + lettera evidenziata,
seguita eventualmente da INVIO, può sostituire il clic del mouse.
Home
|
Inchieste
|
Servizi
al cittadino |
Diritti
| isTituzioni
in rete | Associazioni
in rete | Mappa
| accEssibilità | sCrivi
|
Rai.it
![]() |
Negli ultimi tempi, il problema dell'approfondimento del concetto di cittadinanza si è posto con forza al centro della riflessione politica, giuridica e sociologica. In un'epoca come la nostra, caratterizzata da grandi migrazioni, dalla formazione di organismi metastatali, e dalla crisi dello stato nazionale, il concetto tradizionale di cittadinanza sembra richiedere un adeguamento ed essere allargato a diritti nuovi e comunque rivisto e riformulato.
Il libro pubblica le relazioni principali di un convegno tenutosi a Roma, e promosso dall'Università "La Sapienza", che ha cercato di fare il punto sulla questione. Le relazioni sono quelle di Umberto Melotti, Christian Giordano, Umberto Cerroni, Fabrizio Battistelli e Francesco M. Battusti.
Il libro ripercorre, complessivamente e da varie angolazioni, le vicende dei concetti di etnicità, nazionalità, cittadinanza rivisitandone le formulazioni per definire i problemi che essi introducono nel quadro di un'epoca caratterizzata dalla globalizzazione, dall'avanzamento del progetto di unificazione europea e dall'immigrazione dalle aree extraeuropee. Si tratta di fenomeni che stanno modificando profondamente la fisionomia dei paesi dell'Europa occidentale. In generale, se in passato etnicità, nazionalità, cittadinanza tendevano a coincidere, oggi si può osservare un progressivo indebolimento del loro legame. Emerge da più parti l'esigenza di una "cittadinanza di servizio, che non presupponga legami ideologici o sentimentali con una determinata unità politica". Il progetto culturale è assai impegnativo, come è facile notare.
Ma il processo di disintegrazione della vecchia cittadinanza è visto dagli autori del libro come un fatto: con esso viene meno la tradizione e la retorica nazionalistica, ma forse con essa anche i fondamenti dell'agire comune. È quanto ad esempio viene sottolineato, come ricordano alcune relazioni, da chi teme una tale "dissacrazione della cittadinanza". La paura è che, con l'eclisse della cittadinanza tradizionale, possa venir meno anche quel nesso di solidarietà che costituisce nel profondo una comunità nazionale.
A questa tesi si potrebbe ricondurre quella del filosofo tedesco Jürgen Habermas, che vedrebbe "nella coscienza nazionale il presupposto del substrato culturale della solidarietà civica". Un'altra posizione è quella di chi sollecita la formazione di un nuovo sentimento nazionale, che si trasferisca verso le realtà politiche sovranazionali, come appunto l'Unione Europea.
Il processo di affermazione dei diritti, che è cominciato con i diritti civili (libertà di parola, di espressione, di religione etc.), per passare ai diritti politici (esercizio politico, elettorato passivo e attivo etc.) e, da ultimo, al diritto ad un minimo di benessere, si troverebbe, dunque, di fronte ad un nuovo traguardo con l'integrazione nella cittadinanza dei diritti culturali.
(5 marzo 2001)
Altri collegamenti:
![]() |
D |
![]() |
D |