Menu di navigazione con accesso rapido da tastiera:
nei browser che supportano il sistema accesskey, la combinazione di tasti ALT  (CMD su Mac) + lettera evidenziata,  seguita eventualmente da INVIO, può sostituire  il clic del mouse.

Home | Inchieste | Servizi al cittadino | Diritti | isTituzioni in rete | Associazioni in rete | Mappa | accEssibilità | sCrivi | Rai.it

Logo RAI.it - Canale 'Società e diritti'Canale Società e diritti

Diritti

Tutti i diritti - I diritti degli immigrati
4 - Immigrazione: la legislazione in Italia

Diritto di asilo e rifugiati

L'immigrazione viene alimentata anche dalle richieste di asilo da parte di cittadini extracomunitari che fuggono dai propri paesi. Le cause della fuga possono essere diverse ma tutte da riportarsi a una ingiusta violenza inflitta in quei paesi a persone o gruppi per ragioni etniche, religiose, politiche, culturali tale da rendere impossibile l'esercizio dei diritti civili e capace di causare anche la morte. A queste persone viene riconosciuta la necessità di una protezione internazionale che si concretizza nella concessione dell'asilo politico. Un'analoga protezione è accordata per ragioni umanitarie ai cittadini di stati limitrofi in cui sia in atto una guerra o siano coinvolti in gravi catastrofi naturali o carestie. La legge italiana prevede, in tutti questi casi, eccezioni alle norme sulle espulsioni e a quelle sull'ingresso nel nostro paese. La normativa sul diritto d'asilo è formulata in conformità alla Convenzione sullo statuto dei rifugiati - Ginevra, 28 luglio 1951 - e al Protocollo relativo allo statuto dei rifugiati -New York, 31 gennaio 1967 - recepiti in Italia rispettivamente con le leggi 24 luglio 1954 n. 722 e 14 febbraio 1970 n. 95. Alla Camera dei deputati è in discussione una nuova legge in materia di asilo.

Contro il razzismo

Esistono norme, a livello sia europeo che nazionale, che garantiscono - indipendentemente dalle politiche in materia di immigrazione - la difesa di tutti gli individui da atti di razzismo e xenofobia. La legge difende lo straniero da atti di discriminazione, motivati da diffidenza, paura, rifiuto, che ledano i suoi diritti. Si tratta di tutte quelle azioni che negano o rendono difficile allo straniero esercitare un diritto che la legge gli attribuisce. Commette un atto di discriminazione chi nega un alloggio o un lavoro allo straniero, perché è straniero, o gli pone per ottenerli condizioni più svantaggiose (un affitto più alto o un salario più basso). Questi atti potrebbero essere commessi anche dalla pubblica amministrazione e la nuova normativa prevede espresse misure per difendersi. Un apposito strumento giudiziale, l'azione civile contro la discriminazione, consente di rivolgersi al Giudice, con un procedimento molto semplice, perché faccia giustizia.

(26 febbraio 2001)


Sullo stesso argomento:

Altri collegamenti:


Bobby Approved
Level Double-A conformance icon, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0

icona ritorno a inizio paginainizio pagina

icona ritorno alla pagina principale del sitowww.diodati.org