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Prezzi alle stelle. Secondo i dati della Federazione dell'industria musicale italiana, nel 1999 in Italia si sono venduti 53,8 milioni di compact disc (rispetto ai 52,3 dell'anno precedente), per un fatturato complessivo di 747 miliardi, contro i 718 del 1998. Se dal 1992 al 1999 i dati di vendita mostrano un andamento altalenante, i dati sul fatturato indicano invece una crescita costante, segno che in media il prezzo dei cd ha puntato verso l'alto.
La crisi del mercato discografico in Italia. Con una fetta del 1,5 per cento del giro d'affari mondiale, che supera i 38 miliardi di dollari, il mercato tricolore si piazza attorno al decimo posto tra i mercati discografici principali. La performance non delle più esaltanti, peggiora se si considera il rapporto tra dischi venduti e numero di abitanti. In questa classifica l'Italia passa addirittura al sedicesimo posto con 1,1 dischi per abitante. Tra i paesi avanzati, peggio di noi fa solo la Grecia (0,8 album/abitante) e siamo assai distanti dai 4 dischi che possiede in media ogni cittadino britannico o dai 3 di un tedesco, svedese o giapponese.
Buone notizie, in compenso, per i nostri artisti. Il 47 per cento dei dischi acquistati sono di cantanti italiani, appena un punto in meno delle rockstar straniere. Solo una ristretta élite del 5 per cento acquista invece musica classica. Schiacciante la maggioranza dei consumatori che comprano gli album interi: nel 1999 le vendite hanno sfiorato quota 49 milioni (90,5 per cento del totale), contro solo 5 milioni di singoli.
(26 febbraio 2001)
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