Rigore.

Durante uno dei frequenti cappuccini mattutini fra il Saturnista Gaston ed il Saturnista Spiralide è uscito fuori che quest'ultimo fu grande portiere del Roma Sud nel Campionato Allievi. Era la stagione 1981-82 ed egli, dopo sette giornate, aveva lasciato ancora la porta della propria squadra vergine di palloni.

In particolar modo era nota ai più la sua capacità di parare rigori. La dote gli era giunta in eredità da un vecchio maestro sotto forma di segreto a doppia mandata, uno di quelli da portare nella tomba. Fosse suggestione, fosse talento innato, fosse il misteriosissimo consiglio, comunque il saturnista parava spesso e volentieri, tanto da meritarsi fama di inviolabile.

Al ventesimo del secondo tempo di quella fatidica settima giornata, l'attaccante dell'Almas interrompeva l'imbattibilità del nostro con un guizzo di reni ed uno sprezzante tiro parabolico: levato in aria, inarcato, disteso, proteso verso la palla, il saturnista non era tuttavia riuscito ad impedire il crimine e incassava la bruciante prodezza balistica.

Nelle discussioni al caffellatte, i suddetti saturnisti parlano di calcio, ma solo al lunedi. Ricordano allora le partite viste insieme, i patemi del derby, le tensioni dei vari Roma-Juve, le amarezze delle coppe e le gratificazioni di uno scudetto recente ma costituzionalmente raro. Il brivido prima del rigore a favore, la febbre di quei secondi, il tiro PARATA! no! PALO! No! L'ha presa! L'ha presa! 'Sto stronzo l'ha presa...

Insomma, alla fratellanza saturnista si aggiunge lo stare sullo stesso calcistico fronte, e ciò è praticamente un legame di sangue.

Ma dopo il racconto sull'inaspettato trascorso quasi professionista dell'amico, il Saturnista Gaston ha domandato: "Come sarebbe stato se avessi continuato?".

Il Saturnista Gaston è da amici a vedere il derby in televisione. L'anonima tensione dell'ora precedente lascia il posto ad un'affilata concentrazione sin dal primo fischio. Coppie di occhi davanti al monitor seguono una pallina bianca che va avanti e indietro senza posa. I respiri trattenuti, le labbra sottili serrate in uno sforzo pari a quello di quadricipiti dei giocatori. Ogni lancio una contrazione dei muscoli, ogni takel uno spasimo, ogni assist un fiato che si interrompe, finché un audace giallorosso penetra le linee avversarie e si pone alle spalle dei difensori. Viene atterrato. In area. Irregolarmente. Un fischio.

RIGORE!

Urla di gioia nello stadio e altrettante davanti al televisore. Sguardi complici, beffardi, compiaciuti si incrociano. Riti apotropaici, chi si muove, chi va al bagno, chi si tocca, chi tocca altri. Sprizza la voce del cronista dalle casse dello stereo (volume a 26):

"L'attaccante si pone innanzi al dischetto, pronti i giocatori ai confini dell'area di rigore. Il portiere Bocci, che ricordiamo è inviolato da sei giornate ed ha già parato quattro rigori in questo campionato, si dispone fra i pali. Il fischio dell'arbitro. Tutto è pronto, tiro PARATA! Bocci para il quinto rigore e salva la partita! Splendida occasione persa per i romanisti!"

Il Saturnista Gaston lancia il telecomando sul divano.

"Ma anvedi 'sto stronzo..."

[Gaston]

Cristiano M. Gaston, Evoluzione Saturnista © 2009