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PROGETTI>PROGETTO
POLHO' |
MUNICIPIO AUTONOMO DI SAN
PEDRO POLHÒ (LOS ALTOS, CHIAPAS)
La comunità di San Pedro Polhò si trova in Messico,
circa 30 km a Nord Est di San Cristobal de las Casas nel Chiapas,
dal 1995 è divenuta Municipio zapatista autonomo.
Il fatto<br>
Dal 1996, a causa delle continue minacce e aggressioni di gruppi paramilitari
che imperversavano nella regione, migliaia di indigeni si vedono costretti
a fuggire dai loro villaggi e abbandonare i loro terreni.
Il fatto più drammatico che portò alla fuga di gran
parte degli indigeni verso Polhò fu la strage di Acteal.
Il 22 dicembre 1997 vennero uccisi 45 indigeni tra cui 15 bambini
e 21 donne (4 di loro incinte).
Numerosi testimoni, contadini ed Osservatori Internazionali, hanno
raccontato di come l'eccidio si sia compiuto sotto gli occhi della
polizia.
Stazionata a 200 mt da Acteal, non fece nulla per difendere gli indigeni
che stavano pregando in una piccola chiesetta.
La popolazione nella comunità di Polhò passò
da ottocento a novemila persone.
Furono costruiti diversi accampamenti per gli sfollati; stipati in
baracche di legno costruite le une a ridosso delle altre senza tetto
e con teli di nylon come unica copertura.
La mancanza di servizi igienici e di generi alimentari rese drammatica
la situazione per migliaia di profughi, la Croce Rossa Internazionale,
Organizzazioni solidali e la Società Civile si attivarono mandando
aiuti per far fronte alla grave situazione di emergenza.
Situazione attuale
Dopo 8 anni i profughi che si trovano a Polhò sono più
di 5.300, divisi in 8 accampamenti e alloggiati in baracche di legno
dove vivono più famiglie.
Ancora senza servizi igienici e acqua, poiché, quella presente
sul territorio è inutilizzabile a causa della cattive condizioni
sanitarie.
La Croce Rossa Internazionale nel 2004 ha deciso di lasciare questa
zona sostenendo che "la priorità in questo momento è
altrove Iraq, Colombia ed altri Paesi".
La presenza della CRI in questa zona, seppur con alcune riserve, rappresentava
un segnale minimo per le oltre 5.000 persone.
Lo status internazionale dei dezplazados è cambiato
da vittime di guerra sono diventati profughi interni
eppure le necessità sono sempre le stesse
cibo, medicine e una vita dignitosa
nella loro madreterra
In un appello alla Società Civile Internazionale i deplazados,
del Municipio Autonomo di San Pedro Polhó e della Giunta del
Buon Governo di Oventik denunciano:
"Noi, desplazados, non siamo ancora potuti ritornare alle nostre
comunità di origine, la pesante militarizzazione e presenza
di paramilitari non ci permette di andare a lavorare nelle milpas"
(campi di mais). Il Comitato della Croce Rossa Internazionale, che
ci ha appoggiato negli scorsi anni per l'acquisto di alimenti, quest'anno
ha cancellato l'aiuto perché - dicono - ci sono maggiori necessità
in Iraq ed in altri Paesi. Adesso non abbiamo nessun appoggio per
coprire queste necessità vitali, perciò vi presentiamo
questa situazione, perché sappiamo che non siamo soli e che
voi siete parte di questa lotta.
Nonostante tutta la sofferenza, noi continueremo a resistere e a costruire
l'autonomia."
Villaggio Terra ha accolto l'appello del municipio autonomi di Polhò,
ci siamo recati a Polhò e preso contatto con l'ONG locale Enlace
Civil in stretta collaborazione con la Giunta di Buon Governo di Oventik.
Il nostro aiuto consisterà nel fornire generi alimentari per
fronteggiare l'emergenza, chiediamo a tutta la Società Civile
di aiutarci.
Per condividere con noi questo aiuto:
Bonifico su Banca Popolare Etica - Codice EU IBAN IT51K0501803200000000102535
intestato a Villaggio Terra Ong - Onlus
C/C postale n 12182317 intestato a Banca Popolare Etica Piazzetta
Forzatè 2 - 35137 - Padova.
Indicare nella causale : donazione su c/c n 102535 - Villaggio Terra
Onlus- "Progetto Polhò Chiapas"
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