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Italia libera
da armi nucleari
Fonte: www.unimondo.org
15 settembre 2007
Parte il 30 settembre prossimo, a Ghedi (Brescia), la raccolta delle
firme per la proposta di legge d'iniziativa popolare
perché l'Italia si dichiari "zona libera da armi nucleari".
La campagna, "Un futuro senza atomiche", è promossa
da 54
associazioni pacifiste che il 25 luglio hanno depositato la proposta
di legge in Cassazione: dall'Arci all'Associazione
Ong italiane, dall'Acli ad Altreconomia, da Beati i costruttori di
pace a Chiama l'Africa, dal Cipsi agli Enti locali per
la pace e i diritti umani, da Nigrizia a Pax Christi, dalla Tavola
della pace a un Ponte per....
Il primo appuntamento vede il Sindaco di Aviano, Stefano Del Cont,
e la Sindaca di Ghedi, Anna Giulia Guarneri, firmare come primi due
cittadini italiani la proposta di legge. Tutti e due i sindaci - nei
cui territori si trovano armi nucleari italiane - sono membri di
"Mayors for Peace", l'associazione presieduta dal Sindaco
di Hiroshima.
Si prosegue il 3 ottobre con il lancio della campagna nella Provincia
di Monza-Brianza e il 4 in quella di Trento e quindi durante
tutta la "Settimana della pace" (1-7 ottobre) promossa dalla
Tavola della Pace. Le adesioni sono aperte e l'invito è ora
quello di
creare comitati locali in più città possibili d'Italia.
Tutte le indicazioni - compreso un vademecum con le istruzioni per
la raccolta
delle firme - sono disponibili sul sito internet di "Un futuro
senza atomiche".
A Roma, in autunno - la
data non è ancora stata fissata
- Franca Rame e Dario Fo organizzeranno invece uno spettacolo di sostegno
alla campagna, come strumento di informazione e
sensibilizzazione, ma anche per raccogliere adesioni, firme e fondi.
Nonostante l'Italia abbia ratificato già nel 1975 il “Trattato
di Non Proliferazione nucleare” (TNP), impegnandosi come Stato
a non
produrre né acquisire in alcun modo armi atomiche, da diversi
anni i movimenti pacifisti denunciano la presenza degli ordigni nucleari
americani sul territorio italiano tanto da citare in giudizio il governo
degli Stati Uniti con la richiesta che vengano rimosse.
Lo scorso gennaio anche un giornale di area non certo “pacifista”
come Libero, aveva dedicato un'intera pagina ad un'inchiesta nella
quale vengono fornite importanti prove a sostegno della tesi della
presenza di armi atomiche nella Base Usaf di Aviano.
"Finora, i vari governi che si sono succeduti hanno sempre rifiutato
di confermare la presenza di ordigni nucleari sul nostro
territorio" - commentava Tiziano Tissino del Comitato 'Via le
Bombe' da anni impegnato nella sensibilizzazione della cittadinanza.
"È tempo invece che i cittadini siano adeguatamente informati
e che l'Italia si adoperi affinché tutte le armi nucleari presenti
nel
nostro paese siano smantellate al più presto, come primo passo
verso la completa abolizione delle armi atomiche". “Una
richiesta che
viene assunta proprio dal Disegno di Legge popolare che abbiamo voluto
essenziale e chiaro - spiega don Albino Bizzotto di “Beati i
costruttori di pace”, una delle associazioni che da tempo si
è fatta promotrice dell'iniziativa della legge popolare per
un'Italia
libera da armi nucleari. ( GB )
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