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La Banca del Sud in dirittura
di arrivo
Un articolo di Véronique Kiesel (quotidiano Le Soir).
Tratto da “il granello di sabbia”, settimanale di informazione
elettronico di ATTAC Italia, www.attac.it Traduzione di Cinzia
Vitali
Il 3 maggio, a Quito, i ministri
dell'economia di 6 Paesi sudamericani
(Argentina, Venezuela, Bolivia, Ecuador, Paraguay e Brasile) si sono accordati
sulla creazione d'una Banca del Sud. Intervista a Eric Toussaint,
presidente del CADTM belga (Comitato per l'Annullamento del Debito del Terzo
Mondo), è uno dei consiglieri dell'Ecuador in questo
progetto.
Una Banca del Sud, perché?
Il presidente Chavez aveva ventilato questo progetto all'inizio del 2006.
Voleva mettere in piedi, per tutti i Paesi del sud, delle
istituzioni finanziarie alternative alla Banca Mondiale (BM) e al Fondo
Monetario Internazionale (FMI), e ne aveva parlato con alcuni
capi di Stato africani, come pure con l'India. Il progetto, alla fine, è
stato circoscritto all'America del Sud, con la possibilità di
estendersi in futuro. Di recente si è aggiunto il Brasile, ed è
importante che questo peso massimo dell'economia ne faccia parte. I sei
Paesi vogliono riacquistare la loro indipendenza di fronte al FMI ma anche
alla Banca Interamericana di Sviluppo (BID), anch'essa gestita dai Paesi
del nord. Il Venezuela è il primo Paese della regione che abbia rotto
i ponti, il 30 aprile scorso, con il FMI e con la BM. Anche l´Argentina
e il Brasile, che hanno regolato tutti i loro debiti con questi istituzioni,
ne hanno preso le distanze. L'Ecuador ha appena rimandato a casa il rappresentante
locale della BM, mentre la Bolivia e il Nicaragua hanno affermato di non
riconoscere più l'autorità del CIRDI, il Centro internazionale
per la composizione delle liti relative agli investimenti, che dipende dalla
BM. Aldilà di questo, c'è anche una volontà d'integrazione
regionale attorno ad un progetto nuovo, ancorato a sinistra.
Che succederà?
Il 22 maggio, a Rio, avrà luogo una riunione ministeriale, prima
di un summit dei presidenti che si terrà il 22 o il 26 giugno, durante
il quale dovrebbe essere ufficialmente annunciata la fondazione della Banca
del Sud. Quanto agli statuti definitivi, saranno pronti
prima della fine del 2007. L'Uruguay non fa ancora parte dell'iniziativa
perché attualmente è in lite con l'Argentina per una fabbrica
di cellulosa ubicata alla frontiera, ma c'è la volontà da
parte dell'Argentina di risolvere questo problema, affinché anche
l'Uruguay
possa partecipare al progetto. Potrebbero unirsi anche il Cile ed il Perù.
C'è anche la volontà di creare un fondo monetario di
stabilizzazione. Esiste già un Fondo latinoamericano di riserva,
che potrebbe venir adattato, e, se questo non fosse possibile, verrà
creato un fondo nuovo; lo scopo è quello di far fronte ad attacchi
speculativi, a colpi provenienti dall'esterno. Anche in questo
caso si tratta di fare a meno del FMI, ma con un'ambizione supplementare:
mettere in funzione un'unità contabile, che un giorno
potrebbe approdare ad una moneta comune. Detto in altre parole, creare un
equivalente di quello che è stato l'ecu europeo prima
della creazione dell'euro. Attualmente, gli scambi commerciali tra i Paesi
dell'America del Sud vengono regolati in dollari.
L'Argentina e il Brasile hanno deciso che i loro reciproci scambi, per un
valore di 15 miliardi di dollari, ormai verranno pagati
in pesos argentini e in reales.
Quali saranno le grandi differenze rispetto
alla BM e al FMI?
La Banca del Sud sarà uno strumento specificamente incaricato di
applicare i trattati internazionali che vertono sui diritti umani,
sociali e culturali, mentre la Banca Mondiale afferma di non essere vincolata
da tali trattati. D'altronde, la Banca del Sud, se i capi
di Stato si metteranno d'accordo, dovrebbe essere fondata sul principio
di "un Paese, un voto". Attualmente, al FMI e altrove, il
diritto di voto dei Paesi dipende dal loro apporto iniziale, cosa che non
è affatto democratica. Inoltre, i dirigenti e gli impiegati
della Banca del Sud saranno responsabili davanti alla giustizia, contrariamente
a quelli della BM, protetti da un'immunità totale che
può essere sospesa solo per volere della Banca stessa. E pagheranno
le tasse, cosa che non avviene alla BM. E gli archivi delle nuove
istituzioni saranno di dominio pubblico, mentre al FMI e alla BM vige la
regola opposta. Infine, la nuova Banca non s'indebiterà sul
mercato dei capitali. Il suo capitale sarà fornito dai Paesi membri
che vi piazzeranno una parte delle loro riserve internazionali, ma
anche da tasse tipo la tassa Tobin.
Tuttavia esistono grandi differenze economiche,
tanto per fare un esempio, tra il Brasile e la Bolivia
Quando la Grecia, la Spagna e il Portogallo sono diventati membri dell'UE,
sono stati mobilitati dei fondi integrativi affinché si
mettessero in linea. Bisognerà aiutare la Bolivia, finora considerata
un fornitore a basso costo di materie prime, a dotarsi d'un
apparato industriale diversificato, secondo il modello del Venezuela o del
Brasile. Lo scopo è quello di livellare verso l'alto
l'economia dei Paesi membri. E, a differenza del progetto europeo, l'integrazione
regionale sudamericana fin dall'inizio dovrà mettere
in primo piano la giustizia sociale.
www.cadtm.org 12-13 maggio 2007
Tratto da “il granello di sabbia”, settimanale di informazione
elettronico di ATTAC Italia, www.attac.it -
Traduzione di Cinzia Vitali |
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