|
|
Lotta all'Aids:
l'Italia sana il debito, raddoppiare presto i fondi
Fonte: www.unimondo.org
21 settembre 2007 - Con
il pagamento dei 260 milioni di euro di cui era debitore il governo
italiano ha finalmente concluso il processo di versamento del proprio
contributo al Fondo Globale per la Lotta all'Aids,
Tubercolosi e Malaria (Gfatm) per il biennio 2006-2007. "Finalmente
un passo determinante per l'impegno italiano nella
lotta all'Aids, ma adesso è necessario che l'Italia dimostri
coraggio e raddoppi il suo contributo" - commenta ActionAid
che ha lanciato nei mesi scorsi la campagna "No Poverty No Aids".
Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, si era ripetutamente impegnato
a portare a termine il pagamento da parte del governo, ma
solo col decreto extragettito approvato a fine giugno scorso erano
stati stanziati i 260 milioni di euro richiesti. L'Italia, infatti,
pur presente nel Board del Global Fund fin dalla sua istituzione,
non aveva ancora versato le quote relative al 2006 e 2007, mentre
la
quota per il 2005 di 20 milioni di euro era stata resa disponibile
attraverso le risorse della Cooperazione allo sviluppo della
Farnesina.
Va ricordato che un capitolo del Dpef è dedicato alla Cooperazione
allo sviluppo e invita i Ministeri competenti (Affari Esteri e
Ministero dell'Economia e delle Finanze) "a definire obiettivi
annuali per il triennio 2008-2010, che dovranno tendere - al netto
degli
arretrati per gli anni precedenti, per i quali dovranno essere individuate
le risorse necessarie - al raggiungimento dello 0,33 per
cento nel 2008 (stimabile intorno ai 4,7 miliardi complessivi) e dello
0,42 per cento nel 2009 (stimabile intorno ai 6,1 miliardi
complessivi), per poter giungere allo 0,51 per cento nel 2010 (stimabile
intorno ai 7,5 miliardi complessivi). All'interno di tali
stanziamenti in ogni caso priorità dovrà essere assegnata
all'Africa, per la quale l'Italia si è impegnata al Vertice
di Gleneagles
per un raddoppio degli aiuti".
Il Fondo Globale (Gfatm) - spiega Marco De Ponte, segretario generale
ActionAid - è oggi uno dei principali meccanismi di finanziamento
dei programmi di lotta ad Aids, tubercolosi e malaria. Con 7,7 miliardi
di dollari approvati per la realizzazione di oltre 450
interventi in 136 Paesi, in soli cinque anni il Fondo ha contribuito
a triplicare il numero di pazienti sotto terapia anti-retrovirale
e a curare quasi tre milioni di malati di tubercolosi, salvando la
vita a 1,8 milioni di persone. Secondo le stime, se il Gfatm
reperisse 18 miliardi di dollari, potrebbe salvare 50 milioni di vite
umane entro il 2010.
“Il mantenimento delle promesse italiane è una notizia
importante alla vigilia della conferenza di rifinanziamento del Fondo
Globale
che si terrà a Berlino nei prossimi giorni” - continu
De Ponte. “Quella sarà l'occasione per i Paesi donatori
di formalizzare i propri
impegni finanziari per il prossimo triennio. Le loro promesse dovranno
essere all'altezza dei bisogni previsti per il Fondo. Secondo le
stime del consiglio di amministrazione del Fondo Globale - spiega
ActionAid - le necessità finanziarie per il periodo 2008-2010
raggiungeranno i 15-18 miliardi di dollari all'anno. A fronte di questa
crescita, il Gfatm ha chiesto ai Paesi donatori per lo meno il
raddoppio dei loro precedenti livelli contributivi.
“Per il momento l'Italia non ha ufficializzato la sua promessa
contributiva e resta dubbio un possibile aumento della propria quota,
per non parlare del raddoppio richiesto dal Fondo Globale, ovvero
260 milioni di euro all'anno per tre anni” - afferma De Ponte.
In
occasione del vertice G8 tedesco - ricorda ActionAid - il Presidente
del Consiglio Romano Prodi aveva impegnato l'Italia a destinare
320 milioni di euro all'anno per dieci anni, per la lotta ad Aids,
tubercolosi e malaria, ma non è chiaro se, una volta reperite
le
risorse promesse, l'80% (260 milioni) verrà canalizzato attraverso
il Gfatm. “La Conferenza di Berlino sarà il primo banco
di prova per
valutare il reale impegno del nostro Governo nella lotta all'Aids”-
“E' proprio in questa occasione che chiediamo al Presidente
del
Consiglio di mostrare una leadership coraggiosa e una maggiore chiarezza
sulle risorse promesse per la lotta all'HIV, impegnandosi
verso il Fondo Globale con un versamento di 260 milioni di euro l'anno
al Fondo Globale” - conclude De Ponte
|
|
|