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FINESTRA SULLA VERGOGNA > L'INGIUSTO LIBERO MERCATO > IL MERCATO VA CONTROLLATO CON GIUSTIZIA
Il mercato non è una cosa malvagia, ma va controllato
MARTIN KHOR - direttore di Third World Network, Malesia

Il mercato non è una cosa malvagia, ma va controllato.
E chi può farlo è lo Stato, forte, che protegga i cittadini dai grandi e dai potenti del mercato." Così dice Martin Khor, economista malesiano, "I capi di stato del mondo occidentale- continua Khor- hanno fallito in questo. I politici hanno lasciato campo libero (a cominciare dal governo Reagan) alle multinazionali.
Negli Stati Uniti i grandi magnati governavano tramite la Lobby sui politici. Ora i grandi magnati sono il governo. Ma la situazione non sembra essere molto diversa in Italia.
Continua Khor menzionando i tre complessi "che hanno distrutto e stanno distruggendo il potere democratico delle Nazioni Unite:
il complesso militare industriale, che crea i conflitti per far girare le ruote del meccanismo 'guerra/economia';
il complesso derivato da Wall Street - Ministero del Tesoro USA - Fondo Monetario Internazionale - Organizzazione Mondiale del Commercio, che controlla i finanziamenti ai paesi poveri indebitati per continuare a mantenerli sotto il giogo del debito pubblico;
Big-Farma", complesso delle grandi aziende farmaceutiche che controlla il commercio e la vendita dei medicinali nel mondo.

Se un Paese è indebitato significa che può essere facilmente governato da FMI e OMC. Le grandi aziende occidentali hanno quindi diretto accesso al Paese per poterne sfruttare le ricchezze".

In molti paesi è stata promossa dall'OMC la politica di 'deregulation' che ha incentivato la sovrapproduzione di materie prime comportando così il crollo dei prezzi. Questo ha portato alla crisi molti paesi asiatici e dell'America Latina. L'OMC ha delle regole, ed è giusto che le abbia. Il problema è che vengono adottati due pesi e due misure per chi ne fa parte: il libero commercio imposto ai Paesi poveri e il protezionismo nei confronti di quelli ricchi.
Stati Uniti e Unione Europea, per esempio, sono teoricamente aperti al libero commercio. In realtà obbligano i Paese in Via di Sviluppo a esportare sottocosto le materie prime, proteggendo invece i propri mercati con forti incentivi economici (soprattutto in campo agricolo ma anche tessile, del turismo, ecc.) che portano così alla creazione di un mercato a basso costo ma falsato. Nei Paesi poveri servizi quali i trasporti, le banche, la distribuzione dell'acqua spesso vengono privatizzati e poi venduti a società straniere. Questo crea situazioni che rendono i PVS sempre più poveri e più dipendenti dagli organismi internazionali.
Se un PVS vuole regolare l'importo di capitali esteri che possono entrare nel proprio Stato, non può farlo liberamente, perché va incontro a sanzioni da parte dell'OMC. Così pure se vuole acquistare azioni dell'OMC (acquistare regolarmente, non elemosinare, sottolinea Khor) non ha il diritto di farlo.

L'Organizzazione Mondiale del Commercio, conclude l'economista, va assolutamente riformata sulla base di un reale sviluppo sostenibile per tutti
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