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FINESTRA SULLA VERGOGNA > CONFLITTI DIMENTICATI > APPELLO PER GAZA
Nel nuovo Rapporto del Centro studi dello sviluppo nella striscia di Gaza si rileva che la chiusura dei passaggi stà causando un grave peggioramento della vita delle persone, nonostante l'aiuto di aiuti umanitari.
Il 70% delle famiglie vive sotto il livello di povertà e circa il 42% vive in profonda povertà


Appello della Rete-ECO ( Ebrei Contro l'Occupazione)
Fonte : www.rete-eco.it

Settembre 2007 - Di Gaza, Israele controlla i confini, così come lo spazio aereo e marittimo e il passaggio di merci dai valichi di frontiera. Negli ultimi mesi ha isolato la Striscia dal mondo esterno; ora quasi tutte le fabbriche locali sono chiuse, lasciando Gaza quasi totalmente dipendente da aiuti esteri.

La Striscia di Gaza dipende da Israele per il carburante, il gas e l'elettricità. Ora il gabinetto di sicurezza israeliano ha deciso di limitare le forniture elettriche e di carburante, nonché di limitare ulteriormente l'apertura dei valichi di frontiera e l'accesso, da e verso la Striscia. La vita a Gaza diviene sempre più simile a una vita in carcere. Con meno elettricità, si riduce la capacità di pompare acqua, e il sistema fognario rischia il collasso.
La decisione israeliana va contro la legge umanitaria internazionale, che si basa sulla distinzione fra combattenti e civili. Viola anche uno dei principi più sacri della legge internazionale: il divieto di punizioni collettive. La legge internazionale, inoltre, proibisce di negare l'acqua ai civili durante i conflitti.

La Rete-ECO (Ebrei contro l'Occupazione) è solidale con i gruppi che, in Israele e all'estero, si oppongono a questa grave decisione:
la Coalizione israeliana dei gruppi per i diritti umani (l'Associazione per i diritti civili in Israele, ACRI; Urbanisti per i diritti di progettazione, Bimkom; il Centro israeliano di informazione per i diritti umani nei Territori Occupati, B'Tselem; il Centro per la protezione legale della libertà di movimento, Gisha; il Centro per la Difesa dell'Individuo, HaMoked; Medici per i diritti umani, Israele; il Comitato pubblico contro la tortura in Israele), Gush Shalom; il Centro di Informazione alternativa, AIC; il Comitato israeliano contro la demolizione di case, ICAHD; l'Unione ebraica francese per la pace, UJFP; l'Associazione di solidarietà Francia- Palestina, AFPS; la Voce ebraica per la pace, Jewish Voice for Peace; l'Alleanza per i bambini del Medio Oriente, MECA.

Facciamo appello al Governo italiano e al Parlamento europeo, per prevenire questo crimine contro l'umanità.

Rete-ECO
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