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Esempi delle
decisioni prese dal WTO
www,tradewatch.it/osservatorio
L'Unione Europea qualche anno fa si rifiutava di importare
carne trattata con gli ormoni dagli Usa. Questi ultimi,
tramite il Wto, hanno fatto causa all'Europa, sostenendo che anche
se questo divieto era stato preso per tutelare la salute umana e animale,
impediva alle imprese americane di vendere la loro carne agli ormoni
come e dove volevano. Il Wto ha dato ragione agli Usa, e noi cittadini
europei paghiamo ogni anno 100 milioni di dollari di multe perché
non
vogliamo la carne agli ormoni statunitense.
Nei prossimi mesi il "tribunale" del Wto doverà esprimersi
sul blocco voluto dall'Unione Europea sugli organismi geneticamente
modificati (OGM) che
vengono dagli USA. Al Wto non interessa che se il 70% dei cittadini
europei non vuole OGM, non interessano i problemi per l'ambiente o
la salute,
interessano solo le questioni economiche e commerciali. Il
tribunale del Wto si riunisce a porte chiuse, dove esperti unicamente
di commercio e economia decidono le sorti del mondo ed i nostri diritti.
Che
diritto ha un'organizzazione che si chiama
"del commercio" di decidere cosa dovremo mangiare tutti
nei prossimi anni?
Le decisioni del Wto si applicano anche agli enti
locali come Comuni, Province e Regioni.
Tra qualche anno il Wto potrebbe decidere ad esempio che il Comune
di Roma non ha il diritto di scegliere se affidare le mense delle
scuole pubbliche
ai produttori dell'agricoltura biologica, o che lo Stato e le Regioni
non possono finanziare gli ospedali o le scuole pubbliche, perché
si tratterebbe di misure che potrebbero
essere considerate contrarie alla libera concorrenza ed al libero
mercato.
Pensate adesso che il Wto si occupa di
cibo e
agricoltura,di prodotti industriali, della pesca e delle foreste,
di accesso ai farmaci, di brevetti, di servizi quali l'accesso all'acqua,
l'educazione
la sanità, le poste, i traspor ?ùti, l'energia, il
trattamento dei rifiuti, le banchee le assicurazioni e moltissimi
altri.
Solo nel campo dei prodotti industriali, sono già oltre duecento
le leggi riguardanti la tutela dell'ambiente, dei diritti umani, sociali
e dei lavoratori
che sono state prese di mira, per fare un esmpio:
l'Unione Europea ha adottato negli anni diverse norme riguardanti
l'efficienza energetica o la sicurezza per la produzione e vendita
di prodotti chimici
che sono oggi a rischio in quanto considerate illeggittime per quelle
imprese e quei paesi che vogliono difendere il loro "diritto"
ad esportare automobili
, elettrodomestici o pesticidi inquinanti.
Analogamente, nel campo dei servizi, l'accesso all'acqua, il diritto
all'istruzionee o alla salute non sono "beni commerciali",
ma diritti fondamentali di ogni essere umano, indipendentemente
dal luogo di nascita o dal reddito, e non possono essere negoziati
in un'organizzazione che si occupa unicamente di libero commercio.
Le fasce più povere e deboli della popolazione dei paesi occidentalii
sono escluse da servizi essenziali e nei paesi del sud del mondo si
rischia la non autosufficienza alimentare, il mancato accesso a un
bene vitale come l'acqua, l'impossibilità di costruire un sistema
scolastico o sanitario.
Il Wto decide anche sulle possibilità per i paesi più
poveri di comprare e importare farmaci a basso costo per salvare milioni
di vite, come nel caso delle cure per l'AIDS.
Anche qui la
domanda è abbastanza semplice:
la vita umana è un bene commerciale? E' più
importante tutelare i profitti delle multinazionali o la vita di milioni
di persone?
La risposta è purtroppo
tutt'altro che scontata: il Wto, come dice il suo stesso nome, parte
dai problemi commerciali, dalla tutela dei profitti e dei brevetti
per cercare poi delle eccezioni e deroghe per salvare delle vite,
se questo non contrasta con il sacro dogma del libero commercio.
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