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I motivi fondamentali della protesta a Rangoon: una analisi
delle motivazioni che hanno portato attivisti politici e sindacali
e la gente comune a scendere in piazza in tutto il paese
Cecilia Brighi* Fonte : www.birmaniademocratica.org
1 settembre 2007 - Nei giorni scorsi piccole manifestazioni di
protesta si sono tenute in varie città della Birmania contro
la decisione del
15
agosto scorso, da parte della giunta di aumentare i prezzi della
benzina del 70 % , del diesel del 100 % e del gas compresso da
cucina e
per gli autobus del 500 %. Decisione che ha prodotto una serie
di altri aumenti a catena delle materie prime, tra cui il riso
e
ovviamente il raddoppio del costo dei biglietti degli autobus
e dei trasporti.
Nella zona di Sanchaung, secondo Ma Thet,
un attivista del gruppo della generazione degli studenti del 1988,
la protesta è iniziata con solo un centinaio di persone
ed è
cresciuta man mano, fino ad arrivare ad un migliaio di persone,
assalite dalle autorità e da gruppi di civili prezzolati
dalla giunta.
Polizia locale, funzionari dei servizi segreti e della immigrazione
hanno dapprima tenuto sotto controllo le manifestazioni,
filmandole e facendo fotografie ai partecipanti e poi hanno cominciato
gli arresti, le perquisizioni nelle case e la caccia agli
organizzatori delle proteste. La maggior parte delle manifestazioni
è stata organizzata dai rappresentanti del sindacato clandestino
FTUB, dall'NLD e dagli ex studenti ora parte dell'”88 Generation”
che avevano organizzato insieme al sindacato le
manifestazioni di massa del 1988, manifestazioni represse, con
l'uccisione di migliaia di persone. I volantini distribuiti
nel corso delle manifestazioni chedevano il rispetto dei diritti
dei lavoratori, la democrazia e la cancellazione degli
aumenti del prezzo del carburante. Oltre un centinaio sono stati
gli arresti tra cui alcune donne, 13 i leader finiti
in carcere, compreso il leader degli studenti del 1988, Min Ko
Naing, liberato alcuni mesi fa dopo 16 anni di carcere duro
ed altri come Ko Ko Gyi, Htay Win Aung, Min Zeya, Mya Aye e Kyaw
Min Yu. Ad oggi Non si conosce dove siano detenuti. Tutti
rischiano 20 anni di carcere per attacco alla sicurezza nazionale
e tradimento. Su Su Nway, la giovane sindacalista che lo
scorso anno, era riuscita a far condannare al carcere le autorità
locali, per l'utilizzo del lavoro forzato, e che per
questo “oltraggio” era stata successivamente condannata
a 9 mesi di prigione per diffamazione delle autorità, è
sfuggita >
martedì scorso, ad un arresto violento da parte di delinquenti
pro giunta militare, mentre partecipava ad una
manifestazione al mercato di Rangoon. “ stavo per svenire
dopo essere stata trascinata anche per i capelli, ho gridato che
stavano manifestando pacificamente per chiedere la riduzione dei
prezzi per il popolo, incluso i soldati e la polizia”.
Anche i monaci sono scesi in piazza a Sittwe nello Stato Arakan
e in altri luoghi e per questo il generale Maggiore Khin
Zaw ha ingiunto ai priori di molti monasteri di Mandalai, una
tra le città più importanti della Birmania, di non
partecipare ad alcuna
manifestazione. Ma il Priore di uno di questi monasteri, ha dichiarato
al giornale Irrawaddy che: “ se la gente dimostra, noi
li sosterremo fino a quando non raggiungeranno i loro obiettivi.
Noi sosteniamo anche le dimostrazioni in atto a Rangoon,
loro chiedono il rispetto dei loro diritti”.
La giunta teme infatti che possa succedere come nel 1988, quando
i monaci di tutto il paese scesero in piazza insieme agli studenti,
ai lavoratori e alla gente comune. Tra le oltre tremila vittime
della repressione militare di allora molti erano monaci ed i novizi
buddisti. L'aumento dei prezzi del carburante in un paese ricco
di gas e petrolio appare una grande contraddizione. Infatti attualmente
la giunta militare guadagna dalle esportazioni di gas oltre 2.16
miliardi di $ e le esportazioni dovrebbero aumentare a breve per
il ritrovamento di nuovi pozzi di fronte alla costa occidentale
della Birmania. Ritrovamenti che dovrebbero portare allo sfruttamento
e alla vendita di gas alla Cina per altri 40 miliardi di
$. Il regime ha scelto di aumentare le esportazioni e contemporaneamente
i prezzi interni, dovendo riempire le casse
dello stato svuotate, dagli alti costi sostenuti per la costruzione
della nuova capitale, per gli ulteriori impegni
nella costruzione di un reattore nucleare, con il sostegno della
Russia e della Corea del Nord ( di cui nessuno parla) e
per la incapacità di gestire la crisi del bilancio e dei
cambi.
Ma bisogna anche considerare alcune
caratteristiche
strutturali della economia birmana e del settore del gas e del
petrolio. L'economia birmana è alimentata a diesel:
autobus, treni e camion vanno a diesel; così pure gli impianti
di produzione di energia. Nella maggior parte delle case,
delle fabbriche e negozi vi sono dei piccoli generatori diesel.
Sino ad ora i prezzi del diesel sono stati tenuti bassi
artificialmente. E con gli anni la richiesta è cresciuta
contemporaneamente all'ammontare dei sussidi, creando problemi
finanziari alla Giunta. Nel tentativo di aumentare la fornitura
di diesel il Governo birmano ha cercato di incoraggiare
la produzione di petrolio, ma senza grande successo a causa della
scarsa produttività dei pozzi birmani . Un altro collo
di
bottiglia deriva dalle scarse capacità di raffinazione
dovute alla obsolescenza delle raffinerie birmane, che non sono
in
grado di raffinare quantità sufficienti a rispondere alla
domanda interna; l'unica soluzione possibile in questa situazione
è l'importazione a prezzi di mercato con costi estremamente
alti.
Così B vende gas non raffinato ai vicini e deve reimportare
gas raffinato a prezzi più alti. Ma la crescita delle
importazioni di gas, benzina e prodotti del gas a prezzi crescenti
non può essere pagata dalle attuali vendite. Inoltre,
da un certo periodo, la Giunta sta prendendo in considerazione
la privatizzazione del sistema di distribuzione del carburante
con la vendita dei prodotti del settore ad una azienda privata
che acquisterebbe all'ingrosso dal governo e venderebbe al
pubblico attraverso una propria rete distributiva: Tayzar, ed
il suo gruppo Htoo Group, è uno dei pretendenti all'acquisto.
Per mandare avanti questo progetto dovrebbe aumentare il margine
di profitto tra i prezzi all'ingrosso e quelli al dettaglio.
Se le questioni di politica settoriale sono una motivazione l'altra
faccia di questa scelta sta nel fatto che la giunta intende
lanciare un ulteriore giro di vite contro le organizzazioni democratiche
che stanno acquistando terreno sia sul piano internazionale
che su quello interno. Ovviamente la giunta spera di prolungare
sine die il lavoro della Convenzione farsa che dovrebbe varare
una
nuova Costituzione, che ratificherebbe il potere dei militari
ed emarginerebbe definitivamente le organizzazioni democratiche.
Inoltre
è in programma per settembre la visita dell'inviato e Vice
Segretario Generale dell'ONU Ibrahim Gambari, il quale in una
recente
lettera ai membri del governo in esilio ha espresso la piena disponibilità
dell'ONU a lavorare con il parlamento in esilio.
Il
clima
politico nel paese è estremamente deteriorato tanto che
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa a luglio ha denunciato
pubblicamente le ripetute gravi violazioni del diritto umanitario
internazionale, contro i civili e i prigionieri politici e ha
chiesto che il governo birmano interrompa con urgenza tali violazioni
e metta in atto le misure necessarie a prevenirle. La Croce Rossa
ha denunciato “il persistente uso dei detenuti come portatori
per l'esercito è una questione di grande preoccupazione
umanitaria. Le azioni delle autorità hanno comportato immense
sofferenze per migliaia di persone nelle aree di conflitto”
ha dichiarato il Presidente Kelle “Il Comitato Internazionale
della Croce Rossa ha ripetutamente attirato l'attenzione su tali
abusi ma le autorità non li hanno interrotti” gli
abusi denunciati riguardano il sistema carcerario e l'uso dei
detenuti come lavoratori forzati, gli abusi contro uomini, donne
e bambini, la distruzione dei campi, dei generi alimentari, dei
villaggi, la deportazione, le uccisioni, gli arresti e la detenzione
arbitrari. E ovviamente il rifiuto da parte della giunta di impegnarsi
in un dialogo costruttivo.
In questo quadro sempre più drammatico il Segretario Generale
della CISL Raffaele Bonanni ha scritto una lettera al Ministro
D'Alema
perché il governo italiano chieda con urgenza al governo
birmano la liberazione degli arrestati e l'interruzione della
repressione,
ma anche la adozione di misure perché le imprese interrompano
gli investimenti e le importazioni da e per la Birmania e perché
la
presidenza della UE rafforzi le sanzioni. <br><br>In
questa situazione difficile di ripresa della iniziativa interna
il sindacato birmano
clandestino ha bisogno di risorse ulteriori per organizzare le
manifestazioni e per tutelare i lavoratori e i sindacalisti che
stanno
rischiando la loro libertà per i diritti. Purtroppo ad
oggi neanche un Euro della Unione Europea o di altre organizzazioni
internazionali è stato destinato al finanziamento della
democrazia e della promozione dei diritti. Un appello al sostegno
delle lotte
in Birmania è stato lanciato dal Segretario Generale dell'FTUB
maung Maung che chiede anche piccoli contributi per mantenere
viva
l'iniziativa in un clima di crescente repressione.
*responsabile per la CISL dei rapporti con le istituzioni internazionali
e con i Paesi asiatici, nonché componente del Consiglio
di
Amministrazione
dell'OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro). Ha contribuito
all'approvazione di sanzioni contro la giunta birmana e sostiene
attivamente il movimento democratico e il sindacato clandestino
birmano. Si batte inoltre per l'affermazione dei diritti e della
dignità del lavoro in Corea, Pakistan, Nepal, Cina, Afghanistan,
Vietnam.
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