HOME
chi siamo progetti per aiutarci e mail
 
VILLAGGIO SOLIDALE
- commercio equo e solidale - consumo critico - finanza etica
LA MADRE TERRA
- scenario - ritorno al passato - no ogm
FINESTRA SULLA VERGOGNA
- i numeri della vergogna - diritti umani - conflitti dimenticati - l'ingiusto libero mercato
INFORMAZIONE
- comunicazione - azione comune - buone novelle
DOSSIER
- Tibet- Chiapas
 
DOSSIER > CHIAPAS > DAGLI AGUASCALIENTES AI CARACOLES
Dagli aguascalientes ai caracoles

Tratto da IL Chiapas: la storia di una rebeldia.
Prodotto dal gruppo Chiapas del Roma Nord-Est Social Forum

Gli Aguascalientes: alla ricerca di un dialogo
Il giorno 8 agosto 2003 ad Oventik, l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) ha annunciato alla società civile la morte dei cosiddetti “Aguascalientes” di La Realidad, Oventik, La Garrucha, Morelia e Roberto Barrios. Tutti localizzati in territorio ribelle. Sono passati nove anni dalla loro nascita, ma questa morte deve essere guardata con speranza perché ha segnato un passaggio politico fondamentale nel progetto di resistenza del movimento zapatista, ed infatti è stata accompagnata da una festa durata tre giorni.
Il primo Aguascalientes fu inaugurato l'8 agosto 1994 dal Comandante Tacho a nome del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno-Comando Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, a Guadalupe Tepeyac, dove contestualmente si svolse la sessione della Convenzione Nazionale Democratica. All'evento parteciparono circa 6.000 persone provenienti da diverse parti del Messico e del mondo. L'aguascalientes era costituito da un immenso anfiteatro costruito sul fianco di una collina e rappresentava l'idea di uno spazio fisico in cui sarebbe stato possibile intraprendere un percorso di dialogo e di conoscenza reciproca con quella pluralità che viene chiamata società civile.

Quella prima esperienza, legata com'era ad una specifica iniziativa politica, si esaurì presto senza che l'Aguascalientes riuscisse a realizzare i propositi per i quali era nato. Nel febbraio 1995 interrompendo a tradimento il dialogo di pace con l'Ezln, il governo Zedillo ordinò un'offensiva militare in territorio zapatista e fu raso a suolo per mano dell'esercito federale. Tuttavia l'esigenza di imparare ad ascoltare l'altro e a parlargli rimase determinante nel processo di crescita della lotta zapatista

E così dopo meno di un anno, il subcomandante Marcos annunciava la nascita di cinque nuovi Aguascalientes e di una trentina di municipi autonomi. Il principio dell'autonomia indigena, che il governo riconosceva sulla carta ma ostacolava nella pratica, cominciò a prendere corpo per iniziativa delle stesse comunità. In questi anni i 5 Aguascalientes, distribuiti in un vasto territorio del Chiapas orientale, hanno funzionato come porte aperte a simpatizzanti dell'Ezln.

Esigenze di cambiamento
Parallelamente alla crescita del dialogo e del confronto con parte della società civile nazionale ed internazionale, il movimento zapatista, nato su una richiesta di rispetto e di dignità della comunità indigena, ha spesso subito, da parte di alcuni Organismi internazionali e ONG, interventi di tipo assistenzialista e paternalista, che sono esattamente la negazione di quel rispetto e di quella dignità cercate.
Per il popolo indigeno “la compassione è un affronto e l'elemosina uno schiaffo” e il contributo che si vuol dare sostenendo un progetto in una comunità zapatista, non si concreta solo nel miglioramento delle condizioni di vita di quella singola collettività, ma nella “costruzione di una piccola parte di quel mondo dove stanno tutti i mondi. E' dunque un appoggio politico, non un'elemosina”.

Alcuni settori della società civile hanno spesso imposto i progetti da realizzare nelle singole comunità, nonché i modi e i tempi della loro realizzazione, senza neanche consultare quelle stesse comunità, non riconoscendogli di fatto alcuna capacità di autogovernarsi e di guidare lo sviluppo armonico del gruppo sociale di appartenenza, che è invece l'essenza dell'autonomia indigena.
Inoltre, oggi si impone anche l'esigenza di porre un rimedio allo sviluppo diseguale che si è creato tra i diversi municipi e, all'interno di essi, tra le diverse comunità. Ciò che si è verificato, infatti, è che i municipi e le comunità più accessibili o più conosciuti hanno potuto ricevere più appoggi e progetti, creandosi così degli squilibri in grado di incidere negativamente nella vita comunitaria.

Tutto ciò unito al fatto che l'esercizio dell'autonomia indigena, che è stato faticosamente portato avanti nel corso di questi anni, è diventato ormai una realtà consolidata e generalizzata nei territori zapatisti, ha reso necessario un cambiamento strutturale nell'organizzazione politica.


Dicono qui che i più antichi affermano che altri ancora più antichi dicevano che i primi su queste terre avessero il culto per la figura della chiocciola.
Dicono che dicono che dicevano che la chiocciola rappresentasse l'ingresso al cuore, così dicevano i primi a conoscenza.
E dicono che dicono che dicevano che la chiocciola rappresentasse anche l'uscita dal cuore per camminare nel mondo, come i primi chiamarono la vita. E non solo, dicono che dicono che dicevano che con la chiocciola si richiamava la collettività affinché la parola scorresse da uno all'altro e nascesse l'accordo.
E dicono anche che dicono che dicevano che la chiocciola fosse di aiuto affinché l'udito ascoltasse anche la parola più lontana.
Questo dicono che dicono che dicevano. Io non so. Io cammino con te mano nella mano e ti mostro quello che vede il mio udito e sente il mio sguardo.
E vedo e sento una chiocciola, il" pu"y", come la chiamano qui nella loro lingua.

La morte degli Aguacalientes e la nascita dei Caracoles è stata sancita simbolicamente durante tre giornate di festa e di politica in Chiapas, ad Oventic, presso l'ex Aguacalientes ora Caracol Resistencia y rebeldía por la humanidad, dall'8 al 10 Agosto 2003. In questa occasione la comandancia dell'EZLN si è incontrata con i rappresentanti dei Municipi Autonomi e della società civile messicana ed internazionale.

I Caracoles e le Giunte di Buon Governo: un modello di autogoverno
Subito dopo la morte degli Aguascalientes (nei mesi precedenti all'evento di Oventik), i comitati di ciascuna zona si sono riuniti e hanno assegnato un nome al proprio caracol:
- Madre de los Caracoles del mar de nuestros sueños ¬¬(s-nan xoch baj paman ja tez waychimel ku"untic ovvero Madre delle chiocciole del mare dei nostri sogni), per la Realidad
- Torbellino de nuestras palabras (muc"ul puy zutu"ik ju"un jc"optic ovvero Vortice delle nostre parole) per Morella.
- Resistencia hacia un nuevo amanecer (Te puy tas maliyel yas pas yach"il sacál quinal ovvero Resistenza verso un nuovo giorno) per La Garrucha.
- El Caracol que habla para todos (te puy yax sco"pj yu"un pisiltic" (in tzeltal), e "puy muitit"an cha "an ti lak pejtel" (in chol) ovvero La chiocciola che parla per tutti) per Roberto Barrios.
- Resistencia y rebeldía por la humanidad (ta tzikel vocolil xchiuc jtoybailtic sventa slekilal sjunul balumil ovvero Resistenza e ribellione per l'umanità) per Oventik.

I Caracoles sono nati per essere “come porte per entrare alle comunità e perché le comunità possano uscir fuori; come finestre per vederci dentro e perché noi possiamo veder fuori; come corni per lanciare lontano la nostra parola e per ascoltare quella che viene da lontano. Ma soprattutto, per ricordarci che dobbiamo vegliare ed essere attenti alla correttezza dei mondi che popolano il mondo.

In ogni Caracol è presente una struttura detta la “Casa della Giunta Buon Governo”. Ciascuna Giunta del Buon Governo è costituita da rappresentanti dei municipi appartenenti al Caracol. La Giunta ha la funzione di affrontare i problemi dell'autonomia e di gestire i rapporti con la società civile, affinché sia garantito il principio del “comandare obbedendo”.
La giunta del Buon Governo rappresenta uno sforzo organizzativo delle comunità
(…)Per cercare di contrastare lo squilibrio nello sviluppo dei municipi autonomi e delle comunità.
Per mediare nei conflitti che possono insorgere tra municipi autonomi, e tra municipi autonomi e municipi governativi.
Per seguire le denunce contro i Consigli Autonomi per violazioni dei diritti umani, proteste e dissensi, investigare la loro veridicità, ordinare ai Consigli Autonomi Ribelli Zapatisti la correzione di questi errori e per vigilare sul loro compimento.
Per vigilare sulla realizzazione di progetti e compiti comunitari nei Municipi Autonomi Ribelli Zapatisti, avendo cura che si realizzino nei tempi e nei modi concordati con le comunità e per promuovere l'appoggio a progetti comunitari nei Municipi Autonomi Ribelli Zapatisti.
Per vigilare sul compimento delle leggi che, di comune accordo con le comunità, sonop in vigore nei Municipi Ribelli Zapatisti.
Per assistere e guidare la società civile nazionale ed internazionale nelle visite alle comunità, portare avanti progetti produttivi, installare accampamenti di pace, realizzare ricerche (attenzione: che portino benefici alle comunità) e qualunque attività permessa nelle comunità ribelli.
Di comune accordo con il CCRI-CG dell'EZLN, per promuovere ed approvare la partecipazione di compagni e compagne dei Municipi Autonomi Ribelli Zapatisti in attività o eventi che si tengano fuori dalle comunità ribelli e per scegliere e preparare quei compagni e compagne che vi parteciperanno .

Continuano, invece ad essere attribuite ai Municipi Autonomi Ribelli Zapatisti: l'amministrazione della giustizia, la salute, l'educazione, i problemi abitativi, la terra, il lavoro, l'alimentazione, il commercio, l'informazione e la cultura, il transito locale.

Per realizzare i propri compiti le Giunte hanno già definito una serie di disposizioni.
Oggi, ad esempio, non è più possibile per la società civile nazionale ed internazionale decidere autonomamente dove e come elargire sostegni e progetti, ma sarà invece la stessa Giunta a valutare le esigenze delle varie comunità e decidere destinazioni, modalità e tempi degli interventi, a seconda delle necessità. Inoltre, vige la cosiddetta “imposta fraterna” che si applica ad ogni progetto nella misura del 10% dell'importo totale. Tale importo andrà versato alla Giunta del Buon Governo che provvederà ad assegnarla ad un'altra comunità in quel momento priva di appoggi, secondo una finalità di riequilibrio dello sviluppo economico delle comunità.
Inoltre, si procederà ad una registrazione di persone, comunità, cooperative e società di produzione e commercializzazione, ad evitare che si spaccino per zapatisti persone o organizzazioni che non lo sono.
Le Giunte del Buon Governo rappresentano, dunque, un riferimento per la società civile, che ora sa con chi prendere accordi per qualsiasi tipo di azione o intervento; per i mezzi di comunicazione, che dovranno preventivamente essere autorizzati per fare interviste o girare reportage; per i difensori dei diritti umani, nel caso ricevano denunce e vogliano risposte; per il governo federale, l'esercito e la polizia.

I Caracoles ed il ruolo dell'EZLN
Negli anni l'EZLN ha contribuito a che si consolidasse una forma di autogoverno caratterizzata dal comandare obbedendo. All'interno di questa logica, chi ricopre ruoli di potere e di governo è costantemente e realmente soggetto al controllo delle persone che compongono la sua comunità, e quelle stesse persone hanno il potere di rimuovere chi non svolge le proprie funzioni di governo in maniera onesta e capace.

Questo tipo di gestione del potere non è un'invenzione dell'EZLN, ma era propria di molte singole comunità indigene ed era espressione della loro cultura. L'EZLN ha creato le condizioni perché il comandare obbedendo diventasse il modello di governo adottato a tutti i livelli di gestione del territorio rebelde, dalle comunità, ai municipi, fino ai Caracoles.

Con la nascita dei Caracoles l'EZLN afferma che il processo di consolidamento della pratica del comandare obbedendo è arrivato ad un punto tale che non necessità più dell'appoggio dello stesso EZLN, che per questo motivo decide di “fare un passo” indietro è di tornare ad essere ciò per cui era nato, un esercito del popolo, un esercito non legato a chi comanda anche se chi comanda lo fa nella forma dell'obbedienza. L'EZLN non sarà più, con la nascita dei Caracoles, referente e portavoce dei Municipi Autonomi, questo compito sarà svolto dalle Giunte di Buon Governo.
Nel compiere questo passo l'EZLN sviluppa anche una sorta di “autocritica” proprio collegata al ruolo di “potere” che ha dovuto svolgere e che in parte ha inquinato la struttura democratica delle comunità:
Con questo volgio dire che la struttura militare dell'EZLN inquinava in qualche modo una tradizione di democrazia ed autogoverno. L'EZLN era, per così dire, uno degli elementi anti democratici in un rapporto di democrazia diretta comunitaria .
Quando i municipi autonomi si mettono in funzione, l'autogoverno non solo passa dal livello locale a quello regionale, ma si stacca anche (sempre in modo tendenziale) dall'ombra della struttura militare.
L'EZLN torna ad essere un esercito di difesa del popolo, a servizio del popolo, non svolgerà più funzioni di polizia, azione che ha svolto solo per necessità durante gli anni passati, e che ora sarà gestita dalle Giunte di Buon Governo

L'Esercito Zapatista guardiano e cuore del popolo. (…) da questo momento non sarà più portavoce dei Municipi Autonomi Zapatisti, questi hanno già chi parli, e bene, per loro”.
Il ruolo che l'EZLN mantiene non è solo quello di difesa del popolo, ma anche di “controllore” a che le Giunte di Buon Governo rispettino la logica del comandare obbedendo, evitando che si verifichino atti di corruzione, di arbitrio , di intolleranza e di ingiustizia.

All'interno di questo modello di autogoverno i componenti del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno non possono ricoprire cariche di governo all'interno delle Giunte di Buon Governo. Le due cariche non sono compatibili.
<em>“L'EZLN non interviene per niente nella nomina o destituzione delle autorità autonome ma si è limitato solo a segnalare che, dato che l'EZLN per i suoi principi non lotta per la presa del potere, nessuno dei suoi comandi militari o membri del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno può occupare cariche di autorità nella comunità o nei Municipi Autonomi. Chi decide di partecipare ai governi autonomi deve rinunciare definitivamente al suo incarico organizzativo all'interno dell'EZLN.”

La nascita dei Caracoles
Dicono qui che i più antichi affermano che altri ancora più antichi dicevano che i primi su queste terre avessero il culto per la figura della chiocciola. Dicono che dicono che dicevano che la chiocciola rappresentasse l'ingresso al cuore, così dicevano i primi a conoscenza. E dicono che dicono che dicevano che la chiocciola rappresentasse anche l'uscita dal cuore per camminare nel mondo, come i primi chiamarono la vita. E non solo, dicono che dicono che dicevano che con la chiocciola si richiamava la collettività affinché la parola scorresse da uno all'altro e nascesse l'accordo. E dicono anche che dicono che dicevano che la chiocciola fosse di aiuto affinché l'udito ascoltasse anche la parola più lontana. Questo dicono che dicono che dicevano. Io non so. Io cammino con te mano nella mano e ti mostro quello che vede il mio udito e sente il mio sguardo. E vedo e sento una chiocciola, il" pu"y", come la chiamano qui nella loro lingua.
La morte degli Aguacalientes e la nascita dei Caracoles è stata sancita simbolicamente durante tre giornate di festa e di politica in Chiapas, ad Oventic, presso l'ex Aguacalientes ora Caracol Resistencia y rebeldía por la humanidad, dall'8 al 10 Agosto 2003. In questa occasione la comandancia dell'EZLN si è incontrata con i rappresentanti dei Municipi Autonomi e della società civile messicana ed internazionale.
VILLAGGIO TERRA ong onlus - sede operativa: loc. Monte Maria 1, Cellere - Viterbo