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DOSSIER > TIBET > ASSOCIAZIONE DONNE TIBETANE
Le donne tibetane e i diritti umani in Tibet


Traduzione di Barbara Ricci da un articolo apparso su "Dolma", rapporto 2001 dell'Associazione delle Donne Tibetane (Tibetan Women's Association - TWA)

In un'intervista sul giornale Xinhua, il direttore del Tibet Autonomus Regional Family Planning Commission dice: "Il governo non ha una politica che stabilisce una quota di bambini che le donne tibetane possano avere e neppure le forza ad abortire o a sottoporsi a procedure di sterilizzazione".
Secondo Khando Kyi e molti altri che hanno abbandonato il Tibet, l'affermazione precedente è una menzogna. Khando ha mantenuto un'alta posizione ufficiale nella cittadina di Akam dove era responsabile del benessere delle donne del villaggio. Queste responsabilità, come l'aiutare la crescita di consapevolezza, il monitorare la politica del controllo delle nascite, il supervisionare la messa in atto delle leggi sulle cure sanitarie dell'infanzia e della maternità gli fanno dire con forza che il governo cinese può utilizzare metodi di aborto, sterilizzazione o veti sui matrimoni nel caso in cui ci sia possibilità di passaggio di malattie o disabilità mentali ai figli
Kando descrive la politica di pianificazione familiare nella sua città come avere un limite di tre figli per i nomadi e gli agricoltori, per il resto della popolazione il limite è di due figli.
Multe fino a 3000 yuan (450 $) sono inflitte alle famiglie che superano questo limite.
E' richiesto un lasso di tempo di tre anni fra un figlio e l'altro. Se non è rispettato questo, la famiglia è multata con 80 yuan.
Kando dichiara che le autorità presero la decisione nel gennaio 2000 di raccogliere multe fra i 200 e gli 800 yuan dai fondi delle comunità dei villaggi nel caso fossero ospitati dei bambini in eccesso.
I fondi delle comunità di molti villaggi sono già così scarsi che un ulteriore usufruirne sarebbe inpensabile.
La maggioranza dei villaggi non ha cliniche mediche e gli abitanti devono viaggiare per distanze anche di un giorno per raggiungere un ospedale. Nell'ospedale non ci sono medici o infermiere qualificate e l'attrezzatura e le medicine sono normalmente di scarsa qualità o scadute.
Le circostanze nella cittadina di Akam rappresentano situazioni simili di innumerevoli regioni del Tibet.
Nella cittadina di Chabcha nella provincia di Amdo la maggior parte delle donne si sottopone a sterilizzazione dopo il secondo figlio a causa delle multe a di altre penalità che incontrerebbero nel caso della nascita di un figlio non autorizzato. Molte donne si sentono deboli dopo la sterilizzazione a causa dell'inadeguatezza del personale medico e dell'attrezzatura.
E' ampiamente dimostrato che in Tibet i dottori neo laureati facciano pratica sulle donne tibetane. Molte donne si affidano allo IUD come forma di controllo delle nascite per evitare il dolore e non subire la violazione del proprio corpo che la sterilizzazione coercitiva provoca.
In ogni modo la maggior parte delle donne tibetane non si può permettere la migliore qualità di IUD e IUD di scarsa qualità devono bastare alla loro situazione.
Nella contea di Derge nella rovincia del Sicyuan, una donna è morta e altre due hanno sperimentato dolore fisico a causa dell IUD. Le donne tibetane spesso sentono di non avere altre possibilità che la scelta della sterilizzazione a causa di un'inadeguata informazione sul controllo delle nascite.
Le donne tibetane sono forzate ad abortire anche nel caso i feti siano oltre l'ottavo mese di gestazione.
Molti aborti sono attuati senza anestetico. Un tipo di procedura d'aborto inizia con l'inserimento di un attrezzo a due punte all'interno della donna causando lo schiacciamento del figlio fra le punte dell'attrezzo.
Altre politiche di pianificazione familiare consentono agli ufficiali di visitare le donne tibetane nelle loro case e di procedere a esami invasivi per determinare il loro stato riproduttivo. E' stimato che una percentuale fra il quattro e il 20% delle donne Tibetane non possano più riprodursi a causa della sterilizzazione coercitiva.
Recentemente c'è stato un incremento nella campagna di "rieducazione patriottica" che consiste nello spedire squadre di lavoro ai monasteri femminili per controllare la dedizione all'ideologia cinese. Le procedure di rieducazione spesso includono il denunciare Sua Santità il Dalai Lama. Queste squadre di lavoro causano spesso gran confusione alla vita religiosa a causa delle visite così come per le minacce di espulsione. Lo scopo della campagna è di reprimere forzatamente il supporto per il Dalai Lama e per l'indipendenza tibetana. E' stato riportato che un "gruppo di lavoro" cinese ha chiuso il monastero buddista femminile di Nag nel maggio 2000. Approssimativamente 130 monache o il monastero completo si sono opposti al PRC e al disconoscimento del Dalai Lama e per questa ragione il monastero è stato chiuso.
Una recente intervista del TWA ad una monaca espone la repressione religiosa nell'area di Sertha.
Jinag Zemin, il presidente della Cina, ha proibito le assemblee religiose e ha ordinato che:

  • Il numero di monasteri non può essere incrementato.

  • Solo la gente di Sertha e nessun altro possano risiederci.

  • Il numero di monaci non deve superare il migliaio e quello delle monache 400.

  • Ai capi delle aree è stato annunciato che i monasteri sarebbero stati distrutti se gli ordini non fossero stati eseguiti. Inoltre, sospettando il lama di Sertha, gli è stato proibito di muoversi al di fuori del Tibet.
    Nel marzo 2000 cinque alti ufficiali del governo di Lhasa hanno promulgato un ordine che proibisce ai lavoratori governativi tibetani e ai membri del partito a Lhasa di esporre immagini del Dalai Lama e altari religiosi, di appendere bandiere di preghiera e di bruciare incenso. Agli studenti residenti a Lhasa è stato proibito di visitare templi o di frequentare congregazioni religiose e di circoambulare la santa città di Lhasa . Recentemente un alto lama reincarnato Pawo Rinpoche è stato messo sotto arresti domiciliari come risultato di un'ulteriore pressione che mira all'estinzione del buddismo tibetano.
    Nel giugno 2000 sono stati 450 i tibetani multati con 500 yuan cinesi per aver esposto l'immagine del Dalai Lama nelle loro case e due studenti sono stati sospesi da scuola per aver offerto preghiere.
    Questa legge è stata anche estesa ai nomadi locali e ai contadini di varie cittadine.

    Nel sistema carcerario cinese condizioni misere persistono nonostante le pressioni internazionali e recenti resoconti riportano di prigioniere politiche tibetane, in particolare monache, mostrando così il perpetuarsi di torture a sfondo sessista.Le violazioni sessuali includono: lacerazione dei capezzoli, l'introduzione violenta di pungoli elettrici nella vagina e lo stupro delle monache.
    Al momento ci sono 451 prigionieri politici Tibetani e quasi un terzo sono monaci e monache. La monaca ventitreenne Ngawang Sangdrol di Garu sta attualmente scontando la più lunga pena mai data fra tutte le prigioniere politiche tibetane, per aver partecipato a pacifiche proteste. 21 anni in totale iniziati all'età di quindici anni, nel 2013 uscirà 36enne.
    La discriminazione sessuale e il pregiudizio razziale verso le donne tibetane è anche presente all'interno dell'organizzazione, per le assunzioni e l'educazione, la politica di trasferimento della popolazione cinese sta aumentando sempre di più il problema. Infatti i tibetani sono ora una minoranza nello stesso paese con la popolazione cinese in netta superiorità numerica, sette milioni e mezzo di cinesi e sei di tibetani.
    Poiché le donne tibetane sono in fondo alla scala (al di sotto degli uomini e donne cinesi e degli uomini tibetani) sono frequentemente pagate a salari più bassi per svolgere gli stessi lavori. Specificatamente le donne tibetane sono sottoposte ad assunzione lavorativa su base discriminativa che comprende pratiche come "il test di verginità". Le donne che passano questo test (nel quale una mano è inserita all'interno della donna) sono obbligate a firmare un contratto triennale dove s'impegnano a non sposarsi né ad avere rapporti sessuali.
    Le impiegate tibetane devono spesso sopportare molestie sessuali da parte dei loro colleghi cinesi che sanno che eventuali lamentele sarebbero inutili e avrebbero come risultato un probabile licenziamento della donna.
    Molte donne tibetane devono anche lavorare ad una paga minima a causa delle alte multe che sono sottratte direttamente dal loro salario, per aver partorito un bambino non autorizzato.

    Nell'educazione la maggior parte dei bambini tibetani frequentano scuole in cui la lingua cinese è quella principale e la cultura e la storia tibetana sono completamente eliminate dal piano di studi.
    Agli studenti tibetani è vietato di indossare abiti o mangiare cibo tibetano, osservare festività tibetane o portare fotografie del Dalai Lama. Devono inoltre pagare tasse scolastiche più alte rispetto ai cinesi che non possono sostenere. Le ragazze in tibetane in particolare hanno riportato casi personali di molestie sessuali nelle loro scuole che le hanno costrette ad abbandonare la scuola. Molti studenti tibetani hanno lasciato il Tibet in modo da ottenere un'adeguata educazione che comprenda lo studio della cultura e del linguaggio tibetano.
    Gli investigatori, all'interno del Tibet, hanno raccolto l'informazione mancante sull'indagine cinese che riguarda la prostituzione scoprendo che negli anni recenti vi è stato un notevole incremento della prostituzione dovuto soprattutto alla numerosa presenza di soldati cinesi in Tibet.
    I testimoni confermano che le autorità cinesi "condonano e addirittura sposorizzano" i bordelli in modo da soddisfarre i molti soldati. Un notevole numero di testimoni pensava che la prostituzione in Tibet fosse legale, il che indica che le autorità cinesi non bandiscono la prostituzione in Tibet e questo da come risultato una degenerazione dello stile di vita delle donne tibetane e della loro cultura.
    Sebbene la maggior parte delle prostitute siano cinesi, la prostituzione causa ancora problemi ai tibetani ed in particolar modo alle donne. La donna tibetana pensa che la politica restrittiva sul controlo delle nascite causi difficoltà familiari che portano i loro mariti a frequentare i bordelli.
    Un'altra donna tibetana ha affermato che: "A causa dei bordelli molti matrimoni si stanno rompendo. I bordelli stanno aiutando a distruggere la cultura tibetana. Stanno rovinando la gioventù che non ha lavoro e niente da fare tranne che andare in discoteca."
    Negli esempi sovraindicati riguardanti la discriminazione sessuale e la violazione dei diritti umani della gente tibetana e specificatamente delle donne, non vi è un'azione realizzabile che loro possano attuare per diminuire l'oppressione e la condotta politica contro di loro.
    Sin da quando il governo cinese controlla tutti gli aspetti del sistema politico e giudiziario non c'è modo di appellarsi o di ottenere un processo giusto.
    Anche la costituzione di organizzazioni non governative è proibita a meno che non siano strettamente supervisionate dal governo.
    La comunità internazionale deve essere consistente nelle sue pressioni per far allontanare il governo cinese dalle sue attuali politiche ....... per indirizzarlo verso l'adesione alle leggi dei diritti umani.
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