Menu di navigazione con
accesso rapido da tastiera:
nei browser che supportano il sistema accesskey
, la combinazione di tasti
ALT (CMD su Mac) + lettera evidenziata,
seguita eventualmente da INVIO, può sostituire il clic del mouse.
Home
|
Inchieste
|
Servizi
al cittadino |
Diritti
| isTituzioni
in rete | Associazioni
in rete | Mappa
| accEssibilità | sCrivi
|
Rai.it
di Ida Palisi
![]() |
Le origini del sommerso. In Italia l'economia sommersa ha assunto dimensioni notevoli a partire dagli anni '70, anche se alcune indagini tendono a riportarne l'origine molto più indietro, a partire dall'unificazione del Paese e da una situazione di squilibrio Nord/Sud che la scelta unificatrice economico-monetaria e normativa non avrebbe fatto che aggravare, costringendo il Mezzogiorno in una situazione endemica di dipendenza e sottosviluppo, in cui l'espandersi del sommerso può rappresentare una sorta di compensazione distorta del mercato.
La cultura del posto fisso. Il lavoro sommerso è un fenomeno che al Sud si è rafforzato tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90
,
spiega Maria Giugliano, segretario regionale della Cgil per la Campania per una serie di fattori, tra cui la fine dell'intervento straordinario per il Mezzogiorno e la crisi della grande impresa, ma anche la cultura radicata del
.posto fisso
: era lo stesso lavoratore a nero a non farsi regolarizzare anche quando c'erano le condizioni per l'assunzione, perché questo l'avrebbe escluso dal poter concorrere per l'impiego o il posto pubblico, che si pensava di poter conservare per sempre
I giovani flessibili di oggi. Oggi la situazione sembra essere mutata:
Se fino a qualche anno fa il fenomeno interessava le fasce meno scolarizzate – precisa Maria Giugliano – oggi investe tutti, anche se bisogna dire che non sono i giovani in cerca di impiego a costituire i cortei dei disoccupati, ma soprattutto persone che hanno perso il lavoro, operai non specializzati soppiantati da nuove figure professionali, cassaintegrati. I giovani di oggi sono più flessibili, si danno da fare per costruirsi una condizione lavorativa da sé, mentre la generazione precedente aspettava che qualcuno gliela creasse. In questo l'innovazione politica che punta a debellare il sistema clientelare assistenziale sta facendo grossi passi avanti, anche sulla linea di indicazioni che vengono dall'Europa: l'economia sommersa è il fattore più negativo di qualunque società che voglia stabilizzarsi, per questo, i governi europei stanno provando con tutti i mezzi a debellarla.
Il legame con la criminalità. Scelta volontaria o ricatto del mercato che sia, sta di fatto che il lavoro nero, soprattutto nelle regioni dell'Italia meridionale, è in stretta connessione con altri problemi del tessuto sociale: criminalità organizzata, immigrazione clandestina, sfruttamento minorile.
La criminalità agisce su due fronti - racconta Maria Giugliano - da un lato, possiede essa stessa imprese del tutto sommerse, completamente a latere del mercato ufficiale. Dall'altro, costringe le aziende del territorio, sommerse e non, al pagamento di un
pizzoche per molte è un'ulteriore strozzatura del mercato, perché è una tassa aggiuntiva a quelle legali, già di per sé onerose. Gli immigrati e i minori, poi, sono le categorie più a rischio di reclutamento tra le fila dei lavoratori irregolari, perché né gli uni né gli altri si trovano nelle condizioni di poter sporgere denuncia. Gli immigrati costituiscono una manodopera a basso costo, reclutata spesso per lavori non specialistici. Per i minori, il loro coinvolgimento è dovuto alle condizioni ambientali in cui vivono, a scelte delle famiglie che necessitano di un sostegno economico aggiuntivo, soprattutto nelle zone più degradate delle città.
(19 marzo 2001)
Sullo stesso argomento:
Altri collegamenti:
![]() |
D |
![]() |
D |