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CAPITOLO III - MAGNETISMO ELEMENTARE Momenti magnetici Per l’interpretazione
dei fenomeni magnetici si parte dal presupposto che ad ogni atomo o molecola
della sostanza magnetica, sia associato un momento magnetico (m) che deriva dal momento magnetico
di spin dell’elettrone (come noto, l’elettrone possiede, oltre alla carica
elettrica e, un momento magnetico
intrinseco m); il momento magnetico orbitale degli elettroni, e precisamente da come
gli atomi sono disposti nella struttura cristallina del materiale in esame, permette di prevederne
il comportamento magnetico. Supponiamo che
tutti i momenti magnetici siano disposti parallelamente come nella fig.
9, anche in assenza di un campo esterno; l’allineamento è dovuto alle
interazioni quantistiche di scambio che tendono a disporre gli spin elettronici
degli atomi adiacenti parallelamente (fig. 9a, ferromagnetismo) o antiparallelamente
(fig. 9b, ferrimagnetismo) gli uni rispetto agli altri (Heisenberg). L’effetto
di questa interazione di scambio è quello di creare un campo magnetico,
detto campo di Weiss HW (dell'ordine di grandezza di 107
Oe) proporzionale alla magnetizzazione spontanea Is cioè HW
= N W Is. L’allineamento è completo
allo zero assoluto, dove con n
atomi per centimetro cubo, Is
assume il massimo valore I0=nm. All'aumentare della temperatura, l'allineamento
è disturbato dall’agitazione termica, cosicché la magnetizzazione spontanea
Is decresce all’aumentare
della temperatura come indicato nella fig. 10 finché alla temperatura
di Curie TC il sistema
è completamente
disordinato (fig. 9 c).
Tenendo valida
l'ipotesi della disposizione parallela dei momenti i magnetici elementari,
risulta che per invertire il senso di magnetizzazione è necessario applicare
un campo dell’ordine di 107 Oe. In realtà però si osserva che
è sufficiente un campo molto debole, spesso dell’ordine di qualche oersted.
Si veda ad esempio la fig. 11 in cui è riportata la curva di magnetizzazione
di un monocristallo di ferro-silicio, dalla quale si vede che l'applicazione
di qualche decimo di 0e provoca una magnetizzazione I dell'ordine dei 103 Gs. La spiegazione di ciò, e più generalmente del fatto che un pezzo di materiale magnetico esiste allo stato non magnetizzato mentre un debole campo magnetico può produrre la saturazione magnetica, è stata data da Weiss con l’introduzione dell’ipotesi dei domini magnetici. .
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